Fognini riparte dal Challenger di Zug, Passaro nei quarti a Verona dopo due derby

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Fognini riparte dal Challenger di Zug, Passaro nei quarti a Verona dopo due derby

Il tennista ligure approda ai quarti trascinando in scia Matteo Gigante. Molto bene anche Passaro, Napolitano e Darderi a Verona

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Francesco Passaro - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
Francesco Passaro - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Al Challenger 125 di Zug (Svizzera, terra battuta) tutti i riflettori, almeno i nostri, erano per Fabio Fognini che dopo l’infortunio ha pensato che il modo migliore per recuperare una buona condizione fosse giocare molte partite e che per far questo sarebbe stato opportuno scendere di livello (la prossima settimana sarà anche al Challenger di San Marino). Del resto il nostro ex top 10 quest’anno ha giocato poco (solo 19 partite) e non benissimo (11 sconfitte) e se, com’è probabile, sta gestendo gli ultimi spiccioli di carriera, vuole comunque farlo a modo suo, regalandosi se possibile un ultimo acuto. Non fa niente dunque se la rincorsa deve partire dai piani inferiori, sono gli alti e bassi, che ben conosce, di una carriera ormai più che ventennale. Per il momento ha messo in tasca due vittorie consecutive e quest’anno non era successo spesso (solo a Roma e Parigi) e, almeno nel secondo incontro ha dovuto anche sudare parecchio. Se infatti all’esordio contro la 17enne wild card elvetica Kilian Feldbausch, non ha dovuto faticare per niente, molto più complicato è stato il secondo turno contro il tunisino Aziz Dougaz (n.227 ATP). Il suo avversario è infatti partito sparato, mettendo in tasca il primo set 6-1, e la faccenda poteva complicarsi anche perché il nativo di La Marsa è uno che gioca magnificamente, con le sue sbracciate mancine e un tocco delicatissimo. A noi personalmente piace molto ma c’è da dire che ci sarà un motivo se a 26 anni compiuti non ha ancora vinto niente di rilevante. Probabilmente la poca convinzione è il suo problema e quando Fognini è rientrato in partita, mettendo finalmente un po’ di ritmo nei suoi colpi, gli si sono abbassate le luci, che poi si sono definitivamente spente quando ha perso il tie-break del secondo set. Punteggio finale 1-6 7-6(5) 6-0 per Fognini che nei quarti troverà il ceco Jakub Mensik e dovrebbe giocare da favorito ma attenzione al 17enne talentino (si fa per dire essendo alto più di 1,90) che è già salito al n.200 delle classifiche e sembra ben intenzionato a non fermarsi qui.

Nel cono d’ombra creato da Fognini il 21enne Matteo Gigante, quatto quatto, si guadagna anche lui i quarti con due belle vittorie sul ceco Dalibor Svrcina (n.167) e sul bulgaro Dimitar Kuzmanov (n.174). Erano due avversari impegnativi e di miglior classifica, per cui bisogna fare i complimenti al tennista romano che è stato molto bravo a imporre il proprio gioco. Adesso l’aspetta il belga Joris de Loore (n.202) e l’azzurro dovrebbe essere chiaramente favorito anche se l’esperienza ci insegna che è meglio non sbilanciarsi. Infatti l’incostanza, ancor più del suo splendido rovescio, sembra essere tuttora una delle sue principali caratteristiche. Stefano Travaglia ha perso al secondo turno, combattendo, contro la testa di serie n.1 Arthur Rinderknech (n.80 ATP) che già all’esordio aveva eliminato un altro italiano, quel Gianmarco Ferrari che, già bravissimo a superare le qualificazioni, sta faticosamente cercando di trovare una sua stabile collocazione nel circuito Challenger.

Al Challenger 100 di Verona Francesco Passaro fa da battistrada e si qualifica ai quarti di finale vincendo due derby molto combattuti, sempre in rimonta dopo un primo set perso al tie-break. Prima contro Andrea Pellegrino che, dopo aver intascato il primo parziale, ha improvvisamente avuto paura di vincere, ed è comprensibile dopo un 2023 in cui ha vinto così poco, e si è fatto recuperare 6-2 6-4. Più o meno stesso copione al turno successivo con Federico Gaio che invece sta disputando un’ottima stagione, lottando con umiltà e dedizione per risalire posizioni. Il tennista romagnolo ha portato a casa il primo parziale in un tie-break drammatico (13/11) in cui ha dovuto annullare ben tre set point. Poi gli è finita la benzina e Passaro ha fatto valere la sua maggiore potenza, oltre che la sua più giovane età.

Buon torneo di Luciano Darderi che dopo il facile esordio (6-4 6-0) contro il 22enne dominicano Nick Hardt (n.252 ATP), ha fermato la corsa di un volitivo Edoardo Lavagno (6-4 6-3) che, di settimana in settimana, sta sempre più dimostrando di poter stare tranquillamente a questi livelli.

Un grande applauso va di diritto a Stefano Napolitano che strappa a sua volta il pass per i quarti battendo in rimonta l’austriaco Lukas Neumayer 4-6 6-2 6-3. E’ un risultato importante per il 28enne tennista biellese che da anni cerca di riannodare i fili di una promettente carriera (nel 2017 aveva raggiunto il n.152 ATP) bruscamente interrotta a inizio 2020 dall’operazione ai legamenti del gomito destro. Dopo sono seguiti anni di riabilitazione, false partenze e cocenti sconfitte. In questo 2023 sembra ci sia finalmente uno spiraglio di luce con qualche buon risultato a livello ITF e due quarti di finale Challenger, il precedente proprio la settimana scorsa a Trieste. Ci fa immensamente piacere vedere questo ragazzo, che da juniores dettava legge in Piemonte, tornare finalmente a giocare ai livelli che più gli competono.

A Segovia (Challenger 100, cemento), storica città della Comunità Autonoma di Castiglia e Leon, erano due gli azzurri in tabellone: Mattia Bellucci e Luca Potenza. Il tennista lombardo che partiva con la quinta testa di serie è stato sorprendentemente eliminato all’esordio dal britannico Ryan Peniston con un doppio 6-4, confermando come in questo 2023 sia condannato a fare continuamente up and down, in realtà molti più down visto che può vantare solo 13 vittorie a fronte di 23 sconfitte.

Bravissimo invece il siciliano Luca Potenza che, dopo aver superato le qualificazioni, ha battuto un altro qualificato, lo spagnolo John Echeverria, prima di cedere in maniera abbastanza netta (6-1 6-3) al 31enne francese Antoine Escoffier che ha dominato dall’alto della sua classifica (n.191) e della sua esperienza.

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