Siamo ufficialmente entrati nel tanto atteso agosto nordamericano, mese in cui il tennis torna ad avere in calendario grandi appuntamenti. Archiviato da un pezzo Wimbledon – e dopo qualche settimana dedicata a tornei che, inevitabilmente, hanno un appeal inferiore – dal prossimo lunedì si tornerà a vedere in campo tutti i più grandi nomi dell’attuale panorama della racchetta. Dal 7 al 13 agosto, infatti, il circuito ATP sarà di scena a Toronto, mentre quello WTA sarà protagonista a Montréal per i due ‘1000’ canadesi.
La settimana successiva ci si sposterà a Cincinnati, per un altro evento ‘1000’ – questa volta combined – e, dopo una settimana di pausa, sarà il momento dell’ultimo Slam dell’anno. Dal 28 agosto al 10 settembre sarà tempo di US Open, a cui a tre anni di distanza dall’ultima volta tornerà a partecipare Novak Djokovic. Proprio il coach del serbo, Goran Ivanisevic, ha rilasciato un’interessante intervista al portale croato Sportske Novosti, in cui ha toccato diversi argomenti. Dai prossimi programmi del 23 volte campione Slam alla sua reazione dopo la finale a Wimbledon persa contro Carlos Alcaraz, passando per gli immancabili elogi al campioncino spagnolo fino ad arrivare anche a Jannik Sinner.
Sulla rivalità Djokovic-Alcaraz
Prima di tutto, come detto, si è parlato del fuoriclasse serbo: “Djokovic si è riposato un po’, ora iniziano i preparativi per il tour americano. Sono ancora un po’ scosso dalla finale di Wimbledon, ma Novak ha detto tutto quello che doveva dire nel discorso post partita. Ha vinto alcune finali che avrebbe potuto perdere e perso altre che avrebbe potuto vincere. Alcaraz è stato più coraggioso e nel complesso è stato il migliore in campo“.
La rivalità instauratasi con Carlitos non può che fare bene al tennis, in attesa di un definitivo passaggio di consegne. Per alcuni è già avvenuto, per altri deve ancora materializzarsi del tutto. La verità, forse, sta nel mezzo, in una lenta metamorfosi che, al momento, è ancora in divenire: “È un bene che a Londra e prima ancora a Parigi si sia creata una rivalità tra due giocatori che hanno 16 anni di differenza. Ciascuno dei loro prossimi incontri sarà ancora più interessante e seguito” – ha commentato il campione di Wimbledon 2001.
Spostando il focus su Alcaraz, Ivanisevic ha solo parole al miele per l’attuale n°1 del mondo: “Carlos è una persona è fenomenale: sorride sempre, anche quando perde. Come giocatore, poi, che cosa volete che dica: è pazzesco, porta un’energia in campo fuori dal comune. Credo sia l’unico in grado di poter minacciare il record di Slam di Nole“.
“Sinner unica minaccia”
Lo spagnolo è indubbiamente il leader della nuova generazione, concetto che però per il croato è un po’ superato: “Il ricambio generazionale va avanti da sei o sette anni. Alcaraz è una storia a sé, ma ci sono giocatori come Medvedev, Rublev, Khachanov, Shapovalov, Auger-Aliassime, Sinner e Rune, non tutti sono appena arrivati. Credo che in questo momento, insieme a Djokovic, Sinner sia l’unica vera minaccia per Alcaraz allo US Open: il suo gioco dà fastidio allo spagnolo, ha dimostrato di poterlo mettere in grande difficoltà su ogni superficie. Jannik e Carlos sono già stati protagonisti di partite molto interessanti, la loro sarà una rivalità interessante. Anche Medvedev, se becca la giornata giusta, è un giocatore fenomenale”.
Gli elogi all’altoatesino, però, non si fermano qui. Per il 51enne di Spalato in questo momento Sinner e Djokovic sono gli unici in grado di tener testa all’attuale n°1 del mondo: “Non c’è nessuno, al di là di loro due, che può rimanere sempre in partita con Alcaraz in un match molto lungo. Chi non riesce a stare per tanto tempo al ritmo di Alcaraz può subito mettere in valigia le racchette e tornare a casa“.