Mancano poche ore all’inizio dell’edizione 2023 dello US Open. Tutto è pronto a Flushing Meadows per l’inizio delle due settimane che eleggeranno il nuovo re di New York. L’attenzione di fan e addetti ai lavori sembra tutta focalizzata sui primi due del mondo Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, ma occhio alle sorprese. Tra coloro che cercheranno di impedire la finale che tutti vogliono vi è il russo Daniil Medvedev. Il vincitore dello US Open 2021. Reduce da due sconfitte un po’ a sorpresa contro De Minaur in Canada e Zverev a Cincinnati, Medvedev ha tutte le intenzioni di spezzare il duopolio serbo-spagnolo e di puntare a far parlare di sé alla fine del Major statunitense. Di seguito i passaggi principali della conferenza stampa pre torneo.
D: Hai avuto l’opportunità di vedere le sfide di quest’estate tra Alcaraz e Djokovic? Cosa pensi della loro rivalità?
DANIIL MEDVEDEV: “Di solito dico che non guardo le partite quando vengo eliminato da un torneo. Quindi non ho stavo guardando la sfida giocata a Wimbledon, ma seguivo il risultato. È facile al telefono, inserisci LiveScore. A un certo punto ho visto che stavano giocando un game da 30 minuti e ho pensato ok devo guardarli ed è stato fantastico farlo. A volte hai delle cose da fare, quindi non sono rimasto incollato alla TV, ma ho guardato gran parte della finale. È stato fantastico da guardare perché Novak era un po’ in difficoltà all’inizio del quarto set. Sono rimasto sorpreso che sia riuscito a vincerlo per come stava andando la partita. Allo stesso tempo sono rimasto sorpreso da come Carlos sia riuscito a rientrare. Ecco perché al momento sono i numeri 1 e 2 al mondo. Non si può discutere perché sono ancora in grado, anche quando giocano uno contro l’altro, di ribaltare la partita così tante volte. Lo stesso vale per Cincinnati. Ero ancora lì, quindi ho guardato anche la loro partita. Livello incredibile. Non è stato facile giocare a Cincinnati. La palla è difficile da controllare. A loro non importava, continuavano a giocare al loro meglio. Championship point annullati, poi il tie-break. È stato fantastico da vedere. Una grande rivalità finora, ma da adesso in poi in ogni torneo l’obiettivo di tutti è cercare di impedire loro di sfidarsi a vicenda.”
D. Novak ha parlato della sua partita in finale contro di te due anni fa. Cosa porti con te da quella finale che ti possa tornare utile per quest’anno? Cosa pensi del suo ritorno qui a New York?
DANIIL MEDVEDEV: “Il suo ritorno è una notizia fantastica. Ho sempre detto che voglio che giochi tutti i tornei, soprattutto perché anche se al momento sembra giovanissimo, ci sarà un momento, non sappiamo quando, a 45, 40 anni, in cui si fermerà. Penso che sia la realtà (sorride). Non penso che supererà i 45 anni o qualcosa del genere. Quindi, prima che si fermi, sarebbe bello vederlo giocare in ogni torneo. Diciamo dei tre grandi, ho giocato contro Roger, ma non ero il tennista che sono adesso, il mio gioco si sposa al meglio con quello di Novak. Probabilmente è ancora il più grande di tutti i tempi. È fantastico potergli dare del filo da torcere. Stessa cosa, due anni fa sono riuscito a giocare sicuramente una delle partite, se non la migliore, della mia vita. Voglio provare a farlo di nuovo. Lui è l’altra parte del tabellone, quindi vediamo.”
D. Novak e Carlos stanno catalizzando le attenzioni di tutti. Ti viene chiesto di loro, viene chiesto a tutti. La gente già pensa al loro incontro in finale. Come vivi questa situazione tu, che ha vinto questo titolo in passato e sei un candidato alla vittoria quest’anno. Ti irrita o ti dà maggiori motivazioni?
DANIIL MEDVEDEV: “Onestamente penso che sia fantastico. È positivo per il mondo del tennis avere questi due ragazzi che giocano uno contro l’altro in questo momento. È una bella storia, ma adesso inizia il torneo e noi – quando dico “noi”, mi riferisco a me stesso e a qualcun altro – possiamo provare a batterli e impedire di sfidarsi tra loro. Non mi irrita affatto la cosa perché ho sempre detto che a volte abbiamo qualcuno che viene sopravvalutato, qualcun altro sottovalutato. Basta pensare ai social media. Vai su Instagram e dopo ogni partita tutti dicono: “È sopravvalutato, è sottovalutato”. Questa è la cosa che preferiscono dire. Secondo me il tennis è uno degli sport in cui si può quasi sempre discutere di questo. Nel calcio è 11 contro 11. Anche se la squadra vince, si può sempre dire qualcosa sui giocatori. Il tennis è uno contro uno. Abbiamo una classifica che prende in considerazione 52 settimane, a meno che qualcuno non si sia infortunato, la classifica rispecchia quello che hai fatto. Ora loro due sono in vetta e con margine. Penso che siano forse mille, di certo 500 punti davanti a me. Sono il numero 3 con margine. Non c’è nessuno così vicino, se ricordo bene. Penso che sia normale che ne parliamo. L’obiettivo è che, dopo lo US Open, si parli di me, quindi proverò a farlo.”
D. Hai detto che speri di giocare meglio qui rispetto alle ultime settimane. Potresti riflettere su alcune parti del tuo gioco che non pensi stiano funzionando bene. Uno di queste è il servizio? Sembrava che stessi soffrendo un po’ con questo fondamentale.
DANIIL MEDVEDEV: “Sicuramente il servizio, sto cercando di lavorarci sopra in questo momento. Il servizio è un colpo difficile perché a volte i margini di errore sono molto sottili. Probabilmente è il colpo più importante nel tennis perché in generale il servizio può salvarti molte volte. Puoi giocare una partita non delle migliori, ma il servizio può salvarti. Vai al tiebreak e poi inizi a giocare meglio. Mi è successo molte volte. Tutti hanno attraversato questa fase. A volte dura una settimana, a volte ti ritrovi per un mese a servire peggio del solito. In generale, so di poter servire molto bene. Di solito allo US Open, per chissà quale motivo, servo anche meglio del solito. Spero che questo possa aiutarmi. In generale, le due partite che ho perso non sono state brutte partite. A volte, se non giochi una partita molto buona, c’è sempre il rischio di perdere. Contro Sascha mi è sembrato di aver giocato quasi una bella partita. Contro de Minaur ho giocato in generale bene, ma ci sono stati alcuni momenti in cui il mio gioco calava troppo. Si tratta comunque di match che servono per accumulare esperienza. Voglio cercare di trovare fiducia qui, andare avanti e giocare sempre meglio qui nel torneo.”