US Open, Musetti dopo il ko con Droguet: “Sconfitta che fa male, sono ancora lontano dai top”
Sconfitta all’esordio dello Us Open 2023 per Lorenzo Musetti, che saluta il cemento americano e si prepara alla Coppa Davis
Sconfitta all’esordio dello Us Open 2023 per Lorenzo Musetti, che saluta il cemento americano e si prepara alla Coppa Davis
Lorenzo Musetti è stato uno dei grandi protagonisti in negativo della prima giornata dello US Open 2023, perdendo contro Titouan Droguet, attualmente classificato al 171° posto nel mondo per 6-3, 0-6, 6-7 (5), 6-3, 6-2. Non è stato sufficiente per Lorenzo aver colpito 11 vincenti in più del suo avversario e aver salvato 15 palle break, i 67 errori non forzati hanno pesato troppo sul risultato finale.
Queste le sue parole rilasciate alla conferenza stampa nel post-partita.
D. Lorenzo, iniziata male la partita, però a un certo punto sembrava l’avessi un po’ ripresa. Cos’è accaduto poi?
L. MUSETTI: “Oggi non sono riuscito a trovare il mio livello, credo che comunque faccia male, dopo che ero riuscito a rimontare e ad avere un break nel quarto non sono riuscito più a rimanere lucido e a pensare a quello che devo fare. Poi l’avversario si è ripreso e ha cominciato a giocare meglio e sicuramente ha meritato la vittoria”.
D. È stato più un problema mentale oppure c’era qualcosa che non andava? Qualche problema fisico?
L. MUSETTI: “Non c’è nessun problema fisico, è una partita, è una giornata-no, molto “no”, non sono mai riuscito a trovare il mio livello, le mie sensazioni. Quasi quattro ore di partita e ad un certo punto non sono più riuscito a tenere i nervi saldi, lui è stato più bravo a sfruttare le occasioni e sicuramente ha meritato di portare a casa la partita”.
D.Ti era mai capitato di vivere una cosa così da quando sei un top player? Una sensazione di questo genere?
L. MUSETTI: “Nell’ultimo periodo credo di non aver mai perso un match con un giocatore dal ranking più basso del mio, è ovvio che ho avuto tre mesi buoni, con molta continuità. Fa male, diciamo, soprattutto qui a New York, in uno Slam. Va preso quello che è successo, va analizzato e bisogna andare avanti, è l’unica soluzione”.
D. Tecnicamente in campo a un certo punto è sembrato che tu arretrassi un attimo, quasi per trovare sicurezza e tempo sulla palla, è quello che ti capita qualche volta quando non ti senti in ritmo? Quando non hai fiducia nei tuoi colpi?
L. MUSETTI: “Sì, oggi al servizio non sono riuscito ad ottenere dei punti diretti; quindi, dovevo giocare quasi tutti gli scambi. Non sono mai riuscito a essere penetrante col dritto, a giocare libero di rovescio, non sono mai riuscito a fare il mio gioco, quindi cercavo di cambiare un po’, però non sono mai riuscito a trovare un equilibrio, anche dopo il 6-0 che comunque poteva essere un’iniezione di fiducia. Non sono mai riuscito a giocare tranquillo, quindi questo è quello che sicuramente mi dispiace di più”.
D. Di questa trasferta nordamericana, in cui ci sono stati due tornei, hai perso due volte dallo stesso avversario che però è un avversario fortissimo, soprattutto su queste superfici; al di là della giornata di oggi, che è andata come andata, cosa ti porti a casa di questo mese in America e come pensi di utilizzarlo per andare avanti per l’ultima parte della stagione?
L. MUSETTI: “Ovvio che sono ancora lontano dai top, soprattutto a livello di aspetti che non riguardano proprio il tennis. Dovrò sicuramente lavorare lì e spero che mi aiuti a capire queste partite e maturare ancora di più. Ovvio che c’è ancora tanto da fare per stabilizzarsi a questo livello e cercare di fare un passo in avanti, che è il mio obiettivo. Però sicuramente questo è un passo falso che mi stoppa un po’. Abbiamo la fortuna di giocare tutte le settimane, quindi avrò modo di rifarmi”.
D.Il programma dopo la Davis? Vai in Asia?
L. MUSETTI: “Sì, assolutamente. Chengdu, Pechino e Shanghai”.
D. Può essere la Coppa Davis proprio l’appuntamento che ti riporta un po’ il buon umore, dopo questa uscita di scena così bruciante?
L. MUSETTI: “Lo spero. Sicuramente giocare in squadra è un’altra sensazione, un’altra emozione, viverla in gruppo magari mi farà tornare il sorriso sulla faccia e poi giocarla in casa ancora di più; quindi, ecco, spero di presentarmi con un altro atteggiamento, con un altro spirito e con un’altra voglia di stare in campo”.