La rinuncia di Sinner alla Coppa Davis? Sarebbe una delusione

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La rinuncia di Sinner alla Coppa Davis? Sarebbe una delusione

Ogni giocatore ha diritto di pensare prima a sé stesso? Sì, ma fino a un certo punto. In ogni caso, Musetti, Arnaldi e Sonego formano una squadra competitiva

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Jannik Sinner - Finale Coppa Davis Torino 2021 (Photo by Jose Manuel Alvarez / Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
 

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Fin qui si parla solo di voci di corridoio. Ma in attesa di notizie ufficiali, si può dire che l’eventuale rinuncia di Jannik Sinner alla fase a gironi delle Davis Cup Finals che si giocherà a Bologna la prossima settimana sarebbe una delusione se la motivazione fosse davvero quella che circola in queste ore, ossia gli strascichi negativi dell’eliminazione dallo US Open sul piano delle energie psico-fisiche.

In assenza di veri e propri infortuni, è auspicabile che un campione come Sinner dimostri attaccamento alla maglia azzurra, confermando ciò che diceva subito dopo la sconfitta con Sascha Zverev: “Il prossimo appuntamento è la Coppa Davis, sono contento di giocarla”, ha affermato. Non solo e non tanto per un discorso di abbassamento della competitività della squadra.

Sembra infatti che il Canada (che dovrebbe presentarsi senza Auger-Aliassime e Raonic), la Svezia (senza il giocatore di punta, quel Mikael Ymer che di punto in bianco ha detto di voler abbandonare il tennis pochi giorni fa) e il Cile siano avversari abbordabili anche per un’Italia teoricamente senza Sinner e l’infortunato Berrettini. Lorenzo Musetti (anche se non è in un gran momento), Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi sono giocatori che meritano il massimo della fiducia perché in grado di portare l’Italia alla fase a eliminazione diretta.

La rinuncia di Sinner alla Coppa Davis non sarebbe un bel segnale e alimenterebbe il vociare di chi sospetta che Jannik non sia il più grande dei “patrioti”: le malelingue, lo ricordiamo, si erano già scatenate dopo la scelta di Sinner di non partecipare all’Olimpiade di Tokyo nel 2021.

Senza dimenticare che c’è chi ha comprato un biglietto per le partite di Bologna, anche la Federazione avrebbe ragione di chiedere maggior attaccamento alla causa: ogni giocatore ha diritto di pensare prima a sé stesso, ma fino a un certo punto, se di mezzo ci sono la Nazionale e il supporto tecnico, economico e sanitario che offre. Sinner è un giocatore che può puntare all’élite del tennis ma non deve farsi schiacciare dalle aspettative.

E dopo l’esperienza del 2022, Jannik sa che giocare in Davis sfruttando la bella atmosfera che si crea nelle competizioni a squadre, magari non fin dal primo incontro come accadde lo scorso anno (quando nel primo tie tra Italia e Croazia furono Musetti e Berrettini a giocare), può essere il modo migliore per voltare pagina dopo una delusione.

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