Coppa Davis: la Serbia di Djokovic elimina la Spagna e conquista le finali di Malaga

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Coppa Davis: la Serbia di Djokovic elimina la Spagna e conquista le finali di Malaga

Troppo solidi Djere e Djokovic per Ramos-Viñolas e Davidovich Fokina. Ora sfida con la Repubblica Ceca per decretare la prima del girone

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Novak Djokovic – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)
 

Coppa Davis 2023, Group Stage
Gruppo C, Siviglia

Serbia b. Spagna 3-0

Di un altro livello sono stati i serbi in questa sfida con la Spagna, orfana del loro n.1 Carlos Alcaraz. Albert Ramos ha fatto quello che ha potuto – in una superficie che non gli è congeniale – contro Laslo Djere, ma quest’ultimo è stato perfetto al servizio, non gli ha mai concesso palle break, e si è fatto bastare un break per set per portarsi meritatamente a casa l’incontro. Novak Djokovic, invece, di ritorno dal suo 24esimo titolo Slam a New York, è sceso in campo contro Alejandro Davidovich Fokina n.25 al mondo. Anche qui, un break nel primo set è bastato al serbo, che nel secondo parziale ha subito un rientro dall’iberico, salvo poi rimediare – come al suo solito – con cinque game consecutivi che hanno consegnato il 2-0 alla Serbia. Quest’ultima si qualifica così per le finali di Malaga estromettendo i padroni di casa spagnoli, e nella giornata di domani si contenderà il primo posto nel girone con la Repubblica Ceca di Jiri Lehecka.

 

L. Djere (SRB) b. A. Ramos-Viñolas (ESP) 6-4 6-4

Conferma il pronostico e l’ottimo periodo di forma Laslo Djere che, nonostante nel suo primo match contro Kwon fosse partito male salvo poi vincere in tre set, sconfigge in due set il terraiolo spagnolo Albert Ramos, sostituto di Carlos Alcaraz nella squadra iberica. Il serbo si vendica così della sconfitta dello scorso anno patita proprio contro lo spagnolo in Coppa Davis, in un match che allora durò quasi tre ore. Questa volta, invece, di tempo ne è bastato la metà a Djere, che così si porta in vantaggio 3-2 nei testa a testa con Ramos e spedisce la Serbia sull’1-0, lasciando a Novak Djokovic – che nei palleggi del suo match stava firmando autografi e facendo fotografie con i fan – il compito di chiudere la sfida contro Alejandro Davidovich Fokina.

La differenza in questa partita è stata minima ma decisiva. Djere al servizio è stato a dir poco perfetto: nessuna palla break concessa, mai costretto ai vantaggi, solamente sette punti persi su quarantasette in battuta, percentuali altissime. Insomma, ingiocabile. Anche Ramos in realtà si è comportato molto bene in battuta, ma due giochi un po’ distratti in cui ha lasciato al serbo il dominio dello scambio sono stati fatali. A suon di vincenti (21 a 6) e di risposte in controtempo Djere vince alla grande dopo un’ora e ventisei minuti di gioco, convincendo e lasciando un po’ tutti a bocca aperta per la sua resa al servizio.

IL MATCH: Nonostante qualche difficoltà in avvio Ramos tiene comunque il servizio ai vantaggi e si mette in tasca il gioco d’apertura. Tutto facile, invece, per Djere, che con una maggior solidità nei fondamentali mostra già dagli inizi l’impronta che vuole conferire al match: aggressività e anticipo sulla palla all’ordine del giorno. D’altronde, con un terraiolo come lo spagnolo la tattica da seguire deve essere quella, senza stare eccessivamente a scambiare nelle diagonali dove il dritto mancino può dare fastidio. Senza troppe difficoltà, questa volta, il n.95 ATP tiene la battuta a 0 e si porta sul 2-1, ma il 2-2 arriva in pochi attimi poiché il serbo al servizio, almeno per i primi due game, è ingiocabile. Djere è abile nell’issarsi sullo 0-40 in risposta e il break arriva subito dopo, alla prima occasione, con un rovescio terminato lungo da parte di Ramos. Confermato il break alla velocità della luce, il tennista serbo è costretto a subire un eccellente gioco alla battuta dell’iberico che, però, è ancora costretto a rincorrere nello score. 4-3 e servizio Djere. Quest’ultimo nei propri game al servizio gioca a un altro sport: prime devastanti, ritmo di palla differente, in sostanza non regala un 15. La storia non cambia nei giochi seguenti, che regalano al n.37 ATP il primo parziale dopo trentasette minuti e solamente due punti concessi alla battuta in cinque game. Ramos poco può fare.

Partenza sul velluto questa volta per l’iberico, vittorioso del primo gioco della seconda frazione a 0 senza particolari patemi. Djere lo segue al servizio con facilità, Ramos non si deconcentra e tiene la testa del set: 2-1 in suo favore. A 30 i due giocatori tengono i rispettivi turni di battuta successivi regalando qualcosa ma rimediando subito dopo, mentre nel settimo gioco Djere imposta lo scambio sulla diagonale destra insistendo così sul rovescio dello spagnolo. Risultato? Ramos soffre, è sempre in recupero, commette errori e, alla fine, è costretto a cedere la battuta permettendo così al serbo di avanzare sul 4-3. Poi per il finalista di Amburgo è una formalità tenere il servizio come ha già fatto brillantemente per tutta la partita. Lo fa nel game successivo, lo fa sul 5-4 a 0 come sa fare lui, portandosi così a casa il match dopo un’ora e ventisei minuti di tennis ineccepibile al servizio, accurato e intelligente in risposta quanto basta. 1-0 Serbia.

N. Djokovic (SRB) b. A. Davidovich Fokina (ESP) 6-3 6-4

Il n.1 del mondo torna in campo e riprende da dove aveva terminato a New York. Djokovic vince in un’ora e quarantanove minuti su un Davidovich Fokina – portandosi a casa il quinto scontro diretto su sei disputati contro lo spagnolo – che non ha giocato per niente male, ma il suo tennis evidentemente non è stato abbastanza. Nonostante un vantaggio di 4 giochi a 1 nel secondo parziale, l’iberico non è stato capace di mantenere il livello espresso sino a quel momento che gli aveva permesso pochi minuti prima di strappare la battuta al suo avversario. Cosa succede quando abbassi di poco il livello contro Djokovic? La paghi cara. Il serbo ha messo a segno cinque game consecutivi – lasciando in totale cinque punti all’avversario – tornando a giocare il suo tennis al suo livello, e lì Davidovich ha potuto davvero fare poco.

Il servizio è stato un’arma chiave per Nole in questo incontro: dieci ace, 76% di prime in campo con l’80% di punti vinti, mentre ha concesso una sola palla break (concretizzata dallo spagnolo). Troppi errori, poi, per Davidovich, che termina l’incontro con un saldo negativo di 19 vincenti e 33 errori, mentre il serbo ha messo a segno 16 vincenti e 21 gratuiti. Djokovic conquista così il secondo punto e garantisce un posto alle finali di Malaga alla Serbia. Quest’ultima si giocherà il primo posto nel girone C con la Repubblica Ceca, che tenterà di tutto per fermare la serie di venti vittorie consecutive in singolare di Coppa Davis di Djokovic. Il serbo non perde dal 2011 quando si ritirò nel secondo set contro Juan Martin Del Potro, e ha in canna una serie di ventidue set vinti di fila. Vedremo chi riuscirà a fermarlo… sempre che qualcuno ci riesca.

IL MATCH: Agevole il primo turno di battuta per Djokovic, che invece in risposta deve ancora rodare il suo braccio spara-palle e parte non proprio al suo solito ritmo. Alcuni servizi di precisione catapultano il n.1 al mondo sul 2-1, mentre nel quarto gioco il serbo impensierisce l’avversario portandosi 15-30. Lo spagnolo è aggressivo e si salva non concedendo alcuna palla break, poi è lui a portarsi sul 15-30 in risposta grazie a qualche errore del serbo. Neanche a dirlo, Djokovic esce da questa situazione come da suo solito: due ace e un dritto in cross poco gestibile per Davidovich. Va da sé il 3-2 per il ventiquattro volte campione Slam. I due continuano a macinare punti al servizio concedendo le briciole all’avversario, ma nell’ottavo gioco il serbo tiene testa al ritmo di palla dello spagnolo in battuta e si procura una palla break, la prima dell’incontro. Lo spagnolo la annulla con una stupenda volée in salto di rovescio a seguito di uno scambio molto intenso con i fondamentali; poi, i due continuano a darsi lotta ai vantaggi con del tennis-champagne di altissimo livello soprattutto dal lato del rovescio, finché Djokovic – alla seconda chance dopo aver annullato sette palle game all’iberico – strappa il servizio a Davidovich e si porta così a un passo dal conquistare il primo parziale. Come un rullo il serbo lascia per strada solo un 15 e si porta a casa il primo parziale con il punteggio di 6-3 dopo cinquantadue minuti di gioco.

A seguito di un interminabile toilet break di Davidovich si può tornare sul rettangolo da gioco, dove lo spagnolo parte al servizio e lo fa scagliando prime ed ace a profusione. Djokovic commette dei brutti errori non da lui nel secondo game, ma quando le cose si mettono così bisogna star sicuri che lui rimedierà in qualche modo. In questo caso due ottime prime e si aggiudica l’1-1. Lo spagnolo tiene il timone del set essendo lui il primo a servire, mentre il 36enne di Belgrado pasticcia un po’ con i fondamentali e concede la prima palla break al suo avversario. Non se lo fa ripetere l’iberico, che con un passante lungolinea di rovescio strappa la battuta a Djokovic e vola sul 3-1. Confermato il break nonostante qualche sbavatura, il 24enne spagnolo mette pressione al serbo in risposta, ma non riesce ad arrivare a palla break. Ce la fa, invece, Djokovic nell’ottavo game, nel quale si procura tre opportunità per il 3-4 grazie a ottime risposte anticipate, e alla seconda occasione contro-brekka l’avversario accorciando così lo svantaggio. Nel cambio di campo il n.1 del ranking si fa trattare la spalla sinistra dove evidentemente sentiva qualche dolore, ma al rientro in campo non solo torna a giocare un buon tennis, ma alza i giri del motore e per Davidovich non c’è niente da fare. L’aggancio sul 4-4 arriva in velocità, poi Djokovic cambia marcia e tra risposte vincenti e dritti con traiettorie che con la fisica hanno poco a che fare si guadagna la chance di andare a servire per il match. Martellando incessantemente con la prima si arriva all’epilogo dell’incontro e della Davis per i giocatori di casa: Djokovic porta al proprio paese il secondo punto dopo un’ora e quarantanove minuti e la Serbia, così, si qualifica per le finali di Malaga.

N. Cacic / M. Kecmanovic (SRB) b. A. Davidovich Fokina / M. Granollers (ESP) 6-4 7-6(13)

I serbi arrotondano il risultato in doppio, con la coppia Cacic/Kecmanovic che si impone su Davidovich/Granollers annullando sei set point nel tie-break del secondo set.

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Coppa Davis: Italia in orbita Djokovic in campo il 23 novembre contro l’Olanda

Si comincia martedì 21 novembre con Canada contro Finlandia. La sfida tra gli azzurri di capitan Volandri e i Paesi Bassi giovedì 23 dalle 10 di mattina

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Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini (foto Roberto dell'Olivo)
Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini (foto Roberto dell'Olivo)

Ufficializzato il programma della fase finale di Coppa Davis che si disputerà a Malaga dal 21 al 26 novembre. Ad annunciarlo l’International Tennis Federation che ha reso noti orari e date dei quarti di finale.

Gli azzurri scenderanno in campo contro l’Olanda giovedì 23 novembre. Difficile fare previsioni sulla squadra che avrà disposizione capitan Filippo Volandri per l’ultimo tassello importante della stagione. In orbita Italia ci sarà Novak Djokovic che difenderà i colori della Serbia opposta alla Gran Bretagna di Andy Murray a Daniel Evans. Le vincenti di queste due sfide si affronteranno sabato 25 novembre.

Si comincia martedì 21 novembre al Palazzo dello Sport “Josè Maria Martin Carpena” dove si sfideranno Canada e Finlandia, rispettivamente vincitrice del Gruppo A e seconda del Gruppo D la scorsa settimana. Le due squadre daranno il via alle Final Eight di Coppa Davis. Anche per quanto riguarda i canadesi, non è semplice prevedere chi schiereranno. Riusciranno a recuperare Denis Shapovalov? Qualche progresso fisico lo farà Felix Auger-Aliassime? Nel frattempo il Canada ha potuto applaudire Gabriel Diallo, dotato di un ottimo servizio e che domenica compirà 22 anni.

 

Il giorno successivo, il 22 novembre, l’Australia, capeggiata da Lleyton Hewitt se la vedrà con la Repubblica Ceca. Alex de Minaur è apparso in gran forma e pronto a trascinare con Thanasi Kokkinakis la sua squadra. Per i cechi occhi puntati sul giovane Jiri Lehecka.

La vincente di questi due incontri scenderà in campo venerdì 24 novembre per la semifinale di Coppa Davis.

La finalissima si terrà domenica 26 novembre.

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Coppa Davis, quote antepost: Serbia e Italia le grandi favorite, poco dietro l’Australia. Finlandia come cenerentola?

A due mesi dalle Finals di Malaga, gli azzurri e il team di Nole i principali indiziati alla vittoria finale

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Italia – Coppa Davis 2023 (foto di Roberto dell'Olivo, Bologna 2023)

I pronostici son fatti per essere sbagliati, recitava una vecchia massima. E se si sbagliano previsioni fatte il giorno stesso, si provi ad immaginare cosa può succedere se questo giochino lo si fa con due mesi di anticipo. Le Final Eight di Coppa Davis, in quel di Malaga, inizieranno infatti il 21 novembre, una data che sembra lontana anni luce, e che potrebbe essere preceduta da vari cambiamenti in corso d’opera. Specie se si parla di una competizione a squadre, in cui tanto è importante la forma, e soprattutto la presenza, dei singoli. Basti pensare, come esempio, alla Serbia: favorita principale alla vittoria finale, quotata in maniera unanime a 3,50 su Efbet, Snai e Better. Dando, è chiaro, per scontata la presenza in campo di Novak Djokovic. Opzione certamente probabile, visto il legame del n.1 al mondo con la propria nazione, ma da qui a due mesi gli stravolgimenti che potrebbero esserci, in uno sport come il tennis, sono davvero difficili da calcolare. E una Serbia senza Nole non sarebbe certamente la prima favorita…ma neanche la seconda. E anche le speranze italiane, per intenderci, sono legate a doppio filo a ciò che deciderà Jannik Sinner, oltre che alla nazionale balcanica stessa, eventuale avversaria in semifinale.

Consapevoli delle tante variabili intervenienti da qui al 21 novembre, analizziamo le probabilità di vittoria, secondo i bookmakers, delle otto nazioni che hanno strappato il biglietto per l’Andalusia. Detto della Serbia, la seconda favorita è la nostra Italia, forte della squadra (se al completo) probabilmente più varia e ricca di talento tra singolare e doppio, capace di reggere tanti impegni in pochi giorni, e decisamente davanti ad un “ora o mai più”. La seconda insalatiera della storia azzurra è a 4,00 su Snai ed Efbet, 5,00 su Better, l’unico sito che dà più chance all’Australia. I canguri, finalisti uscenti e 28 volte vincitori (ma il trofeo manca dal 2003), sono quotati a 4,00 contro il 5,00 degli altri due siti, accreditandosi quindi come terza favorita alla vittoria finale. Una certezza come De Minaur, un cavallo pazzo come Kokkinakis e il doppio Ebden-Purcell, insieme allo spirito che contraddistingue gli australiani quando vestono la maglia della propria nazionale, sono affermazioni di certo valide per giocare un ruolo da protagonisti a Malaga. Certamente anche l’accoppiamento è di favore: dopo l’esordio con l’onesta Repubblica Ceca, gli Aussies troveranno la vincente di Canada-Finlandia, mentre le due principali rivali, dovessero battere Olanda e Gran Bretagna, si stancherebbero a vicenda in semifinale.

SnaiEfbetBetter
Serbia3,503,503,50
Italia4,004,005,00
Australia5,005,004,00
Canada6,006,005,50
Gran Bretagna6,006,005,50
Repubblica Ceca15,0015,0016,00
Olanda20,0020,0021,00
Finlandia25,0025,0031,00

Proprio i britannici, insieme ai campioni uscenti, sono la quarta forza secondo le quote, uguali per le due nazioni: 6,00 su Snai ed Efbet, 5,50 su Better, seppur con sottili differenze. Chiaramente ci si aspetta un Canada al completo, con singolaristi Auger-Aliassime e Shapovalov, contro l’ “ultima ruota del carro“, la sorprendente Finlandia. Nonostante le belle prestazioni di Diallo e Galarneau, infatti, saranno necessari coloro che hanno portato alla vittoria dello scorso anno per provare a progredire di nuovo. Ed è chiaro che questo è il pensiero dei bookmakers. La Gran Bretagna, dal canto suo, dispone di tanti ottimi singolaristi e un doppio di livello, senza possedere grandi acuti, ma tanto spirito di squadra. L’ostacolo Serbia sarà ripido, ma se Norrie, Evans, Skupski e Murray (entrambi preferibilmente) ci saranno, al loro top, ecco come la quota dei britannici appare tutt’altro che da buttare.

 

Veniamo infine al capitolo sorprese, quelle nazioni che “ma come, sono ancora in gara?“. La Repubblica Ceca è, tra tutte, l’unica ad arrivare alle Final 8 con nove vittorie su nove incontri nella fase a gironi, e con uno dei giocatori più intriganti del circuito, Jiri Lehecka. Per il resto, tanti buoni mestieranti e il talentino Mensik, pronto a mettersi ancora di più in mostra. Il sorteggio l’ha posta all’esordio contro l’Australia, avversario ostico ma non imbattibile, e non a caso le quote dei cechi sono le “più basse”, se confrontante a Olanda e Finlandia: 15,00 su Snai ed Efbet, 16,00 su Better. Gli olandesi, che debutteranno contro gli azzurri nel quarto più sbilanciato (sulla carta), sono la classica squadra che, a causa di un pessimo sorteggio, potrebbe dover accontentarsi della gloria: una prima, storica Davis, con l’obbligo di disporre di un Van de Zandschulp versione 2022 e il poter schierare Koolhof-Rojer in doppio, è a 20,00 su Snai ed Efbet, 21,00 su Better.

Questi ultimi propongono la quota più alta in assoluto, pagando 31 volte la posta la vittoria finale della Finlandia, contro il 25,00 delle altre due. Ruusuvuori, Virtanen e Heliovaara sono già eroi in patria, questa prima volta tra le migliori otto al mondo è di per sé un sogno. Ma saranno anche coloro che giocheranno col cuore più leggero, contro un’avversaria che delle prime quattro sulla carta è più in difficoltà. E, con l’entusiasmo della maglia azzurra, e guardando alla stagione finora trascorsa, i due finnici possono battere anche talenti appannati come Auger-Aliassime e Shapovalov. E scrivere una delle più belle favole del tennis recente. Appuntamento tra due mesi a Malaga: il conto alla rovescia è partito.

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Coppa Davis 2024: sorteggiati i Play-off di febbraio. Attesi anche Tsitsipas e Rune

Tra i possibili protagonisti Casper Ruud e Holger Rune, oltre a Stefanos Tsitsipas e Hubert Hurkacz che però…

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Stefanos Tsitsipas – ATP Cincinnati 2023 (foto via Twitter @CincyTennis)

Mercoledì 20 hanno avuto luogo negli uffici londinesi della ITF i sorteggi per la fase dei Play-Off del World Group I e del World Group II per l’edizione 2024 della Coppa Davis. Complessivamente 48 nazioni in 24 sfide, da giocarsi nelle giornate 2-3 o 3-4 febbraio, con scelta delle date esatte a discrezione del paese ospitante.

Le vincenti dei Play-off del Gruppo I giocheranno nelle sfide di settembre contro le nazioni sconfitte nelle qualificazioni, che verranno disputate sempre a febbraio e il cui sorteggio si terrà a Malaga durante le finali del prossimo novembre.

Le squadre sconfitte nei Play-off del Gruppo I e le vincenti del Gruppo II si incontreranno sempre a settembre 2024. Le squadre sconfitte nel secondo raggruppamento giocheranno successivamente nel Regional Group III.

 

Di seguito il risultato dei sorteggi, con indicata la testa di serie. Il primo paese indicato è quello ospitante. Da notare che la Grecia di Stefanos Tsitsipas e la Polonia di Hubert Hurkacz non rientrano fra le teste di serie.

Gruppo I

Colombia (1) – Lussemburgo

Libano-Giappone (2)

Irlanda-Austria (3)

Ecuador (4) – Egitto

Norvegia (5) – Lettonia

Grecia-Romania (6)

Bulgaria-Bosnia Erzegovina (7)

Uzbekistan (8) – Polonia

Nuova Zelanda-Turchia (9)

Messico-Danimarca (10)

Pakistan-India (11)

Lituania (12) – Georgia

Gruppo II

Uruguay (1) – Moldova

Cina – Slovenia (2)

Tunisia (3) – Costa Rica

El Salvador (4) – Pacific Oceania

Hong Kong (5) – Zimbabwe

Giamaica – Barbados (6)

Cipro – Marocco (7)

Vietnam – Sudafrica (8)

Togo – Indonesia (9)

Bolivia (10) – Thailandia

Iran – Estonia (11)

Paraguay – Monaco (12)

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