Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
Clicca qui per vedere il video completo!
[2] N. Djokovic b. [3] D. Medvedev 6-3 7-6(5) 6-3
Un match di grande, grandissima intensità, ma che forse avrebbe potuto regalare ancora più spettacolo, ha chiuso lo US Open 2023 coronando Novak Djokovic campione dello US Open per la quarta volta nella sua carriera. Si tratta del terzo titolo del Grande Slam stagionale per il nuovo (o vecchio, fate voi) n. 1 della classifica mondiale, il quale raggiunge Margaret Court Smith nel numero di titoli dello Slam vinti in carriera.
Il finalista Daniil Medvedev ha sicuramente tanto da recriminare, perché nonostante il livello altissimo espresso da Djokovic in questa finale, era quasi riuscito a ribaltare come un calzino un secondo set nel quale all’inizio era stato quasi dominato, ma nel quale alla fine ha avuto un set point con un passante di rovescio possibilissimo poi mancato. E guardando poi tutta la partita nel suo complesso, ha concesso il primo set con un break iniziale nel quale ha parecchie colpe, e nei due break subiti nel terzo set ha totalizzato ben sei errori gratuiti e un doppio fallo.
La chiave tattica del match è tuttavia da ricercare nella grande abilità di Djokovic nello sfruttare la posizione arretrata in risposta di Medvedev, soprattutto con lo slice esterno da destra (una sola risposta vincente ottenuta in quella situazione, quando ormai la partita era compromessa), e nel concludere a rete con un incredibile 37 su 44 (84%) alla fine del match.
LA PARTITA – Partenza fulminea di Djokovic dai blocchi di partenza, il serbo centratissimo al servizio e pungente con il diritto approfitta di un game di battuta disastroso di Medvedev per scappare subito 3-0.
Uno scambio da 36 colpi scalda il pubblico e costringe Djokovic a due serve and volley per mantenere il break di vantaggio. Medvedev inizia a trovare il servizio e sugli scambi da fondo è sempre pericoloso, ma paga l’orribile break a zero subito all’inizio.
Il serbo sbaglia qualche diritto, ma è molto abile a contrastare in risposta il servizio del suo avversario il quale, con la sua posizione arretrata soprattutto sulla prima di servizio concede tantissimo campo alle volée di Nole che non devono essere rapide e ficcanti ma solo ben angolate.
In 48 minuti Djokovic porta a casa il primo set mandando Medvedev a ragionare negli spogliatoi, ma al rientro in campo nel secondo set le cose non cambiano molto: Daniil in risposta non ci capisce nulla, Djokovic varia il gioco a suo piacimento e il russo non riesce a trovare il ritmo del suo gioco.
Ci sono 16 punti consecutivi del serbo sui suoi turni di battuta, mentre Medvedev è quasi sempre ai vantaggi. Il russo salva una palla break al settimo gioco, che tiene dopo un game da 14 punti che mostra la prima crepa nell’armatura di Djokovic: dopo l’ennesimo lunghissimo scambio Nole quasi fatica a piegare le gambe e si stende a terra ansimando profondamente.
Sul 3-4 un altro game da 14 punti, il primo nel quale Medvedev ha una palla break, che viene annullata con una demo volée cortissima. Djokovic esce dal turno di battuta complicatissimo con il gioco di volo e riesce e guadagnare un po’ di ossigeno.
La partita diventa davvero fisica, sul 5-5 Djokovic riesce a vincere un punto incredibile per il 40-40 su uno smash non chiuso di Medvedev, ma paga il prezzo delle corse cedendo i due punti successivi e quasi inciampando sulla via del cambio campo dove gli arrivano i beveroni energetici dal suo angolo.
Quel che certo comunque è che la partita è passata su un piano molto più congeniale al russo. Sul 6-5 c’è un set point per Medvedev, sul quale Djokovic va con il serve and volley riuscendo a parare il passante forse non impossibile di Medvedev.
Dopo 2 ore e 20 di gioco si arriva al tie break, nel quale Daniil va subito avanti 2-0 con un errore da fondo di Djokovic. Il minibreak viene restituito da un diritto in rete di Medvedev e Djokovic va ancora di serve and volley per il sorpasso sul 4-3.
Un punto clamoroso sul 4-4 vede il passante di Nole andare in corridoio dopo una rincorsa sulla controsmorzata. Il primo ad arrivare al set point sul 6-5 è Djokovic, con un altro slice seguito a rete da destra, e un costosissimo errore di rovescio di Medvedev mette fine al parziale dopo 104 minuti mandando Djokovic in vantaggio per due set a zero.
Inevitabile pausa per entrambi i protagonisti prima dell’inizio del terzo set, con Medvedev che chiede anche un medical time out.
Il livello cala, e non può essere altrimenti. Sull’1-2 Medvedev concede il break con 4 errori, Djokovic lo imita il game successivo, ma quando il russo è 30-0 e apparentemente avviato sulla strada del 3-3, altri tre gratuiti e un doppio fallo danno il la allo sprint di Djokovic che con dieci punti consecutivi si invola verso la vittoria.
L’ultimo errore gratuito del russo, un altro diritto in rete, consegna il ventiquattresimo titolo Slam a Djokovic, il quarto a New York, alla fine di una finale che è stata meravigliosa almeno per un set, ma alla fine è stata vinta per tre set a zero dal tennista più completo e più continuo.