Coppa Davis: tre rimonte e 3-0 dell’Italia sul Cile. Oggi gli azzurri tifano Canada contro il Cile [VIDEO]

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Coppa Davis: tre rimonte e 3-0 dell’Italia sul Cile. Oggi gli azzurri tifano Canada contro il Cile [VIDEO]

Dando per scontato che l’Italia batta il vaso di coccio Svezia la vittoria canadese garantirebbe il nostro viaggio a Malaga. Se il Cile battesse il Canada 3-0, anche in caso di vittoria azzurra sulla Svezia si andrebbe al conteggio dei set

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Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini – Coppa Davis 2023 (foto di Roberto dell'Olivo)
 

La situazione è grave ma non è seria. C’è stato un colpo di coda quasi inatteso per come si erano messe le cose post drammatico 0-3 con il Canada e poi con il Cile, soprattutto dopo il primo set perso 6-2 da Arnaldi con Garin, ma anche quando Jarry ha avuto 4 matchpoint con Sonego sul 6-3,5-4 (Lorenzo li ha annullati con una volée e tre servizi vincenti). Poi, siccome non bastava… l’Italia del doppio Musetti-Sonego (con i due doppisti “titolari” Bolelli e Vavassori in panchina) ha rimontato anch’essa un set di svantaggio e ha conquistato (6-7,6-3,7-6) un 3-0 quasi inaspettato per come si erano messe le cose.

Quindi ora l’ItalDavis, acciuffato quasi per i capelli il successo più netto sui cileni eredi di Fillol e Cornejo (soprattutto del primo, nonno di Jarry…) può ancora pensare di farcela a qualificarsi per le finali di Malaga, anche se nel computo dei set non sta messa bene.

Per intanto… non si dica che le statistiche non contano: siamo 0-4 con il Canada e 7-0 con il Cile.

Ecco lo scenario attuale.

Avendo battuto il Cile per 3-0… se il Cile battesse il Canada 3-0 e l’Italia battesse la Svezia si andrebbe al conteggio dei set. In questo caso, come dicevo, l’Italia non sta messa bene, perché con il Canada ha perso due match 2 set a zero, mentre il Cile con noi li ha persi entrambi in 3 set… Ma se il Canada batte il Cile… ecco che passa l’Italia, quale seconda, anche vincendo soltanto 2-1 con la Svezia.

Domanda d’obbligo: ma chi è favorito fra Canada e Cile?

Risposta difficile. Forse potrebbe decidere il primo singolare…

Insomma, consoliamoci per il momento perché  almeno non c’è stata la temuta … ”caduta Massú”. La battuta, riferita al cognome del capitano dei cileni per chi non l’avesse colta, è copyright di Luca Boschetto.

Siamo ancora in vita perché è stato bravo davvero Matteo Arnaldi a non demoralizzarsi dopo quel brutto primo set che avrebbe potuto incrinare l’autostima di un esordiente meno solido di nervi.

E molto bravo è stato anche Lorenzo Sonego a dimenticare la pesante sconfitta patita mercoledì con il n.200 del mondo Galarneau e a confermarsi sempre più attendibile e a suo agio quando deve giocare contro pronostico che da favorito: Jarry è n.22 del mondo.

Vien da dire, semplificando forse con un eccesso di brutalità, che Sonego sia forte con i forti e debole con i deboli.

Cercando di recuperare, a proposito dell’exploit di Arnaldi, un esordio azzurro storicamente altrettanto promettente, è venuto fuori grazie a una ricerca di Michelangelo Sottili, quello di Omar Camporese a Malmoe. Scelto a sorpresa da Adriano Panatta, che escluse Paolo Canè reo di una preparazione non troppo seria insieme a Diego Nargiso, il 3 febbraio 1989 Omar, ventenne, sorprese nettamente, 75 63 62, Mikael Pernfors, che era stato finalista al Roland Garros nel 1986 e due anni e mezzo prima era n.10 del mondo.

Battere in casa il n.103 ed ex n.17, Garin, non vale quanto l’exploit di Camporese a Malmoe, ma è comunque un ottimo presagio per la carriera del ventiduenne sanremese.

Omar Camporese ha vinto tornei molto importanti, uno a Rotterdam 1991 battendo Ivan Lendl, 31 anni ma ancora n.3 del mondo…come dimenticarlo? Raccontammo in cabina tv con il mai abbastanza rimpianto Robertino Lombardi per Tele+ quella straordinaria e memorabile finale (3-6,7-6,7-6, entrambi i tiebreak vinti per 7 punti a 4, con il matchpoint annullato sul 5-4 del terzo set…

Un altro grande torneo Omar lo vinse l’anno dopo (1992) a Milano, da n.24 del mondo battendo Goran Ivanisevic 3-6,6-3,6-4 dopo che nel corso del torneo aveva salvato 3 matchpoint con il qualificato e buon doppista olandese Tom Nijssen. Ma il tennis-elbow aveva cominciato a perseguitare Camporese, il cui best ranking è stato n.18 nel febbraio del ’92 (a 23 anni) che sarebbe stato presto costretto ad arrendersi. Le cure non sortirono l’effetto sperato. Beh io credo che Arnaldi forse sottoscriverebbe una carriera che lo portasse a n.18 del mondo. Ma forse anche no. Dopo aver perso da Alcaraz negli ottavi all’US Open ha detto: “Non mi è parso che ci fosse una distanza siderale”. Il ragazzo, insomma, ha fiducia nei propri mezzi. Più di quanta ne avesse avuta Filippo Volandri fino a mercoledì. Ora ha probabilmente cambiato idea.

Per quanto riguarda Lorenzo Sonego, “riabilitato” da Volandri e preferito a Musetti in singolare e poi addirittura schierato mezzora dopo anche nel doppio vincente, mi pare giusto ricordare… per dare a Sonego quel che è di Sonego – così come ieri segnalai le sue sconfitte con giocatori classificati oltre il 199mo postoquattro vittorie su quattro in Coppa Davis quando ha affrontato tennisti meglio classificati di lui: Opelka, Tiafoe, Shapovalov e ora Jarry.

Va detto – spero siate d’accordo – che si tratta di un caso davvero strano. Gipo Arbino, il suo coach, ha sempre sostenuto le qualità di guerriero di Lorenzo – e per dargli ragione va ricordato che in almeno otto occasioni Sonego ha vinto match nei quali aveva dovuto fronteggiare un matchpoint – però perché queste qualità da “duro” si ammorbidiscano pazzescamente quando invece deve giocare contro tennisti peggio classificati – e a volte molto ma molto peggio classificati di lui – è un mistero che dovrebbe essere “sciolto” da un mental coach o da uno psicologo.

Possibile che se uno ha qualità per battere dei top-ten in certe altre situazioni queste svaniscano al punto da soccombere con giocatori over 200? Mah. Io non sono né mental coach né psicologo, quindi… ammetto, non so proprio spiegarmelo, ergo spiegarvelo.

Ma stamani – con la partita finita pochi minuti dopo la mezzanotte –  dai, va bene così. I ragionieri che leggono Ubitennis ci dicano se abbiamo sbagliato qualche calcolo. A Matematica, al liceo, io faticavo a prendere la sufficienza.

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