WTA San Diego: la finale sarà Krejcikova-Kenin. Collins battuta dalla ceca

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WTA San Diego: la finale sarà Krejcikova-Kenin. Collins battuta dalla ceca

Krejcikova rimonta Collins e conquista la terza finale in stagione. A giocarsi la vittoria contro la ceca, Kenin che torna in finale dopo un digiuno lungo tre anni

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Semifinali piene di emozioni in California, al WTA 500 di San Diego. Poteva essere una finale tutta a stelle e strisce quella del torneo californiano con ben 3 giocatrici su 4 statunitensi in semifinale, con particolare attenzione a Emma Navarro che da qualificata, si è spinta fino alle fasi finali del torneo. Ma Barbara Krejcikova non era dello stesso avviso e con una gran rimonta su Danielle Collins si è conquistata la finale di singolo a San Diego – sì, perché quella di doppio con Siniakova l’ha già giocata e già vinta! – mentre nel derby tutto statunitense l’ha spuntata con merito Sofia Kenin mettendo fine al sogno della sorpresa del torneo Emma Navarro.

[4] B. Krejcikova b. D. Collins 3-6 7-5 6-2

Per la prima volta, si sono incontrate la campionessa del Roland Garros 2021 e la finalista dell’Australian Open 2022. Un match che prometteva spettacolo e non ha certo deluso i seppur pochi spettatori del torneo californiano. Il primo set si è deciso in favore della statunitense più per demeriti della ceca: il break è maturato in un game in cui Krejcikova ha commesso ben 4 doppi falli. Collins non si è fatta pregare, ha scartato il regalo e si è portata avanti 6-3 1-0.

 

La ceca però, ben lontana dall’accettare la sconfitta, ha immediatamente messo a segno il contro break, con il parziale che si è mantenuto in equilibrio fino al 6-5 Krejcikova. È bastato il primo set point alla ceca per darsi la chance di giocarsi tutto al set decisivo. Sull’onda dell’entusiasmo per aver raddrizzato una partita complicata, Krejcikova ha rifilato un rapido 6-2 a Collins. Alla fine del match, 30 vincenti per Krejcikova, 22 per Collins.

“Sono decisamente contenta del modo in cui sono riuscita a reagire, perché mi sentivo come se fossi sotto per gran parte della partita“, ha detto Krejcikova, dopo la vittoria. “Penso di essere molto forte mentalmente, nella mia testa, e lottavo su ogni palla“. “Danielle, stava giocando bene e stava centrando i suoi punti. Mi stava davvero dando del filo da torcere. Ma io sono rimasto mentalmente molto forte e volevo solo colpire ogni singola palla. Alla fine ho festeggiato perché sentivo che la parte mentale era davvero una chiave importante oggi.”

Sale a tre il numero delle finali della stagione 2023 della ceca: a febbraio aveva vinto il WTA 1000 di Dubai e in giugno, si era spinta in finale sull’erba di Birmingham. Si apre anche la possibilità di fare l’ennesima doppietta: in doppio con la connazionale Siniakova, Krejcikova ha già conquistato il titolo di San Diego in doppio battendo la coppia russa Alexandrova/Sasnovich.

Attualmente numero 13 al mondo, Krejcikova affronterà in finale un’altra americana: la campionessa degli Australian Open 2020 Sofia Kenin. Kenin ha battuto la qualificata Emma Navarro nella seconda semifinale della giornata, accedendo alla sua prima finale dopo quasi tre anni.

S. Kenin b. [Q E. Navarro 6-2 5-7 6-4

Un match che sembrava in controllo per la campionessa dell’Australian Open 2020 ha finito per complicarsi e non poco. Salvata una palla break in avvio di match, Kenin ha vinto 16 dei 19 punti successivi, issandosi rapidamente 5-1 che le ha permesso di chiudere il primo parziale agevolmente.

Nel secondo set, un probabile calo di attenzione da parte di Kenin ha sostanzialmente rimesso in partita la qualificata Emma Navarro che si è trovata avanti 5-3. Rientrata in partita, Kenin ha cancellato cinque set point all’avversaria, riportandosi 5 pari nel set ma alla sesta occasione, Navarro ha conquistato il secondo set. La nativa di Mosca nel terzo set ha ripreso il controllo del suo tennis per conquistare la prima finale nel circuito WTA dopo un digiuno che durava dal Roland Garros 2020. Alla fine dell’incontro, 38 i vincenti di Kenin, 16 quelli di Navarro.  

Le due finaliste si sono incontrate finora una sola volta: Krejcikova ha sconfitto Kenin per 6-1 6-4 sui campi in terra battuta di Roma nel 2021. Krejcikova è arrivata a San Diego con una serie di quattro sconfitte consecutive, compresi un ritiro per infortunio al secondo turno di Wimbledon e una sconfitta al primo turno agli US Open.

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP

ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF

L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

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Dragos Madaras (SWE) - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.

Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…

Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

 

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