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[8] C. Burel b. L. Stefanini 6-3 6-1

Al secondo quarto di finale sul circuito maggiore (il nono in stagione a tutti i livelli), Lucrezia Stefanini si ferma di fronte all’ostacolo Clara Burel. La francese, testa di serie numero otto, ottiene tre break consecutivi all’inizio del match: non riesce a concretizzare in due occasioni; la terza è quella giusta. Da quel momento, la ventiduenne di Rennes non si guarda più indietro e chiude 6-3 6-1 in un’ora esatta di gioco. Ad attenderla, Elise Mertens. La belga, numero due del tabellone, ha eliminato la giapponese Mai Hontama, numero 124 del mondo, in due set, per 6-3 6-2. Un’ora e ventitré di tennis a senso unico, in cui la giapponese ha dovuto fronteggiare undici palle break, contro l’unica che si è trovata di fronte Mertens.

Con Stefanini, abbandona il torneo la quinta delle ben sei italiane impegnate: resiste soltanto Jasmine Paolini, testa di serie numero uno, che ha battuto nel derby in apertura di giornata Lucia Bronzetti.

IL MATCH

Sul cemento tunisino di Monastir, la giornata dei quarti si conclude con il match fra Lucrezia e Clara Burel, francese numero 74 del mondo (con un saldo di 37 posizioni guadagnate da sei mesi a questa parte), qui testa di serie numero otto.

All’inizio del match il servizio si rivela una grande incognita per entrambe: nessuna delle due giocatrici tiene il servizio per i primi cinque giochi. Tre volte scappa Burel. le prime due, Lucrezia riesce a recuperare istantaneamente; il terzo break è quello decisivo: Burel Sale 5-3 e poi chiude 6-3 con l’ennesimo break in trentadue minuti. Il saldo vincenti-gratuiti è spietato e dice molto dell’andamento del match: 6-5 per la francese, 1-9 per Stefanini.

Il secondo parziale prosegue sulla falsariga del primo: la numero uno del mondo juniores (nel 2018) va subito avanti di un break e in breve sale 5-0, portando a sette la striscia di game vinti consecutivamente.

Sullo 0-5, Stefanini si trova a fronteggiare un match point, che salva interrompendo, peraltro, la striscia di game persi. La fine però si fa attendere soltanto per poco: qualche minuto dopo Burel chiude alla seconda palla match, dopo 60 minuti di cui soltanto i primi quindici si sono rivelati davvero lottati.