ATP Tokyo: primo titolo per Ben Shelton! Battuto anche Karatsev con grande maturità

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ATP Tokyo: primo titolo per Ben Shelton! Battuto anche Karatsev con grande maturità

Ben Shelton non accusa l’emozione della prima finale in carriera e trionfa da veterano a Tokyo. Da lunedì entrerà in top15: sarà best ranking

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Ben Shelton - ATP Tokyo 2023 (foto: twitter @atptour)
 

B. Shelton b. A. Karatsev 7-5 6-1

Con Ben Shelton e Aslan Karatsev protagonisti era lecito aspettarsi una finale ricca di fuochi d’artificio, anche se in realtà l’ultimo atto dell’ATP500 di Tokyo è stato tale soltanto nel primo set. Nonostante il giovane statunitense sia rimasto in campo oltre tre ore e mezza in più del suo avversario nel corso del torneo, Karatsev (che non aveva ancora perso neanche un set) perde il primo in volata e crolla nel secondo parziale. Non tanto per una questione fisica quanto prima di tutto mentale, in un match dove il 30enne è sembrato lo statunitense.

Il russo perde così la seconda finale a livello ATP su cinque disputate: l’unico in grado di batterlo prima di oggi era stato Matteo Berrettini a Belgrado nel 2021. Per Shelton si tratta invece del primo successo in carriera nel circuito maggiore, che gli spalanca le porte della top15 (per la prima volta da marzo 1997 quattro statunitensi saranno tra i primi 15) e mantiene debolmente accese le speranze di una clamorosa qualificazione alle ATP Finals di Torino. Ben è ora n°14 della race con 2275 punti, 835 in meno dell’ottavo posto. Se deciderà di partecipare all’ATP500 di Vienna – dove, nel caso, esordirebbe contro Jannik Sinner – avrebbe bisogno di una cavalcata anche in Austria e subito dopo a Parigi Bercy. Resta un’operazione ai limiti dell’impossibile, ma visto lo stato attuale della concorrenza, mai dire mai.

Primo set: Shelton spezza l’equilibrio prima del tie-break e si porta avanti

Fin dall’inizio la partita è subito molto combattuta e, com’era facile attendersi, le chance in risposta scarseggiano. Aslan Karatsev, che in tutto il torneo ha subito un solo break, parte meglio al servizio e tiene senza problemi i suoi primi due turni di battuta. Al contrario Ben Shelton mostra qualche difficoltà in avvio, spesso tradito da un dritto che necessita di qualche minuto prima di carburare a tutti gli effetti. Qualche errore di troppo con questo fondamentale valgono al russo la prima (e unica per lui in tutto il parziale) palla break, ben annullata però dal giovane statunitense. Sul 2-2 anche il 21enne di Atlanta riesce a costruirsi una piccola chance in risposta, ma il semifinalista dell’Australian Open 2021 è bravo a risalire da 0-30 grazie a quattro punti di fila.

Per quasi tutto il set si segue fedelmente l’andamento dei servizi, con entrambi i giocatori capaci di produrre fiammate notevoli pur badando comunque al sodo, aiutandosi sempre con la battuta e non disdegnando le discese a rete. Quando tutto sembra avviato verso il tie-break, però, sul 5-5 Karatsev commette due brutti errori, che uniti a due ottime risposte di Shelton da sinistra valgono a Ben il primo break della partita. Il n°19 del mondo non ha problemi ad archiviare 7-5 il primo parziale, chiudendo a 30 il dodicesimo gioco anche grazie ad un paio di (immancabili) prime devastanti. Ciò che balza subito all’occhio guardando le statistiche del primo set sono le percentuali di prime in campo, 78% del nordamericano contro il 48% del russo, non supportato dalla prima nell’undicesimo game.

Secondo set: Karatsev si scioglie, Shelton può esultare

Nella seconda frazione l’equilibrio dura molto meno rispetto al primo set. Nel terzo gioco Karatsev offre ancora palle break: sono due, non consecutive, e alla seconda occasione Shelton allunga ancora. Lo statunitense si porta sul 3-1, lascia le briciole al servizio (perderà solo due punti in tre game nel secondo set) e strizza anche l’occhiolino ad occhio di falco. Nel quinto gioco, infatti, il russo si porta sul 40-0, gioca una gran stop volley di rovescio che sembra valergli il 2-3, ma hawk-eye la decreta larga di pochi millimetri. Il 30enne nativo di Vladikavkaz permette così al suo rivale di riaprire il game, perde ancora la battuta e di conseguenza anche la testa. A farne le spese è la racchetta, frantumata con rabbia furibonda e quella frustrazione sinonimo di impotenza di chi sembra non avere armi per contrastare il suo avversario.

Le possibilità, in realtà, Aslan le avrebbe anche, ma viene totalmente abbandonato dal servizio: 50% di punti vinti con la prima (contro il 92% di Shelton) e soprattutto il 30% con la seconda sono percentuali troppo basse perché ci sia partita nel secondo parziale. La partita, infatti, non c’è più: da quel 40-0 il russo conquisterà soltanto più due degli ultimi quindici punti, aumentando sempre di più il numero dei gratuiti e finendo per arrendersi 7-5 6-1 in meno di un’ora e mezza. Il giovane statunitense conquista così il primo titolo in carriera, in una finale che di certo non sembrava fosse per lui la prima nel circuito maggiore per come l’ha gestita. Calma, tranquillità, determinazione e consapevolezza nei propri mezzi: un atteggiamento da veterano che da lunedì lo porterà per la prima volta in top15.

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