Casper Ruud, il finalista 2022 non sarà a Torino e finisce fuori dai primi 10: i perchè di un'annata opaca

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Casper Ruud, il finalista 2022 non sarà a Torino e finisce fuori dai primi 10: i perchè di un’annata opaca

Il norvegese non chiuderà l’anno nella top 10 del ranking ATP, come gli era invece accaduto nel 2021 e nel 2022.
Stagione negativa o calo irreversibile?

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Casper Ruud - Australian Open 2023 (foto Twitter @atptour)
 

Niente Torino per il norvegese Casper Ruud. La sconfitta contro l’argentino Cerundolo rimediata a Parigi sancisce la fine della sua rincorsa per il Master di fine anno. Certo è stato una stagione parecchio complicata per il tre volte finalista slam, lui che alla viglia dell’ultimo 100 dell’anno aveva detto “Sono ancora lì, sono ancora vivo, sono n. 8 in classifica e spero che sarà così anche la prossima settimana”.

Una involuzione inaspettata dopo un grandioso 2022 in cui aveva raggiunto le finali a Miami (sconfitto da Alcaraz) al Roland Garros (dove a trionfare fu Djokovic) agli US Open (a fermarlo ancora Alcaraz) e proprio a Torino (ko con Djokovic). Una stagione la scorsa in cui aveva occupata anche la posizione numero 2 del ranking, che vincendo la finale dello US Open sarebbe persino diventato numero uno del mondo. “L’anno scorso è stato incredibile per me, finendo al terzo posto nella classifica ATP, con un record in carriera al numero 2”, ha detto Ruud.

“Quest’anno è stato impegnativo sotto molti aspetti. Quando hai questa classifica hai più aspettative su te stesso, pensi di avere la possibilità di giocare la finale o vincere il trofeo ad ogni torneo a cui giochi. “Quando perdi presto dici: ‘Cosa sta succedendo? Sono peggio? Gli altri giocatori sono molto migliori?’ È stata una stagione per cercare di acquisire esperienza gareggiando tra i primi tre o tra i primi cinque.

Una annata anonima questo 2023 per Ruud, che potrebbe chiudere l’anno alla posizione numero 11, nonostante la seconda finale a Parigi. In un anno è passato dall’andare a una vittoria dal numero uno al finire fuori dai top 10, cosa che non succede dall’agosto 2021. “In un certo senso è stato bello ricevere un paio di schiaffi in faccia per farti capire che non sempre andrà tutto liscio – prosegue il nativo di Bærum.

“Devi lavorare duro per questo e ovviamente ho dato il massimo. È irritante, frustrante, fastidioso quando sei in campo e non riesci come vorresti. È un’opportunità che ti viene data per guardare indietro, riflettere e cercare di imparare da ciò, crescere, diventare un giocatore migliore e capire cosa è andato storto” . Nelle ultime settimane Ruud ha inanellato una serie di sconfitte contro giocatori che l’anno scorso non avrebbero rappresentato un problema. Sconfitte come quella contro Purcell a Cincinnati, oppure con Giron a Tokyo, o contro il numero 91 del mondo Marozsan a Shanghai. A incidere secondo molti è stata anche una programmazione troppo fitta, a partire dalla pre-season: a dicembre 2022 Ruud ha preferito dedicarsi a giocare una serie di esibizioni in Sudamerica con l’amico e idolo Rafael Nadal. Questo ha inciso sicuramente sul suo piano di lavoro e a posteriori si può dire che non sia stata la scelta giusta.

La sconfitta che forse ha fatto più rumore è stata quella rimediata al secondo turno dello US Open per mano di Zhizhen Zhang (numero 70 del ranking), dove difendeva la finale dell’anno precedente. Sconfitta arrivata in cinque set, cedendo a un avversario più alto e potente di lui (60 vincenti di cui 18 ace). Eppure non tutto l’anno è stato da buttare per il norvegese.Ci sono state due settimane in cui mi sono sentito davvero benissimo, al Roland-Garros. Sono riuscito a difendere il mio posto in finale. Arrivando al torneo, non vedevo l’ora di farlo, quindi ho giocato una partita dopo l’altra e ho creduto sempre di più che quello che è successo l’anno scorso non fosse un caso.”

Ora che questo 2023 è andato in soffitta Ruud dovrà essere bravo a ritrovare quell’equilibrio mentale, prima ancora che tecnico, perduto. Solo ritrovando la fiducia in se stesso e nel suo tennis potrà tornare ad essere quello visto nel 2022. “Competere contro così tanti bravi giocatori là fuori quando sei il favorito per la maggior parte del tempo, è qualcosa su cui devo lavorare per la prossima stagione”.

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