E’ terminato il rapporto di collaborazione tra Andy Murray e Ivan Lendl. Di fatto cala il sipario sul terzo atto di un rapporto che aveva portato, negli addietro, lo scozzese a vincere tre titoli del Grande Slam e due ori olimpici, ma l’avanzare dell’età e i seri problemi fisici hanno fatto da ostacolo nella sua volontà di risalita ai vertici del tennis mondiale e soprattutto i risultati nei grandi tornei sono stati deludenti, come la recente uscita al primo turno del Masters 1000 di Parigi Bercy.
“Ivan è stato al mio fianco – ha spiegato Andy Murray nell’annuncio ufficiale del divorzio – nei momenti più importanti della mia carriera e non potrò ringraziarlo abbastanza per tutto ciò che mi ha aiutato a raggiungere. È un personaggio unico che capisce cosa serve per vincere e ho imparato moltissimo da lui nel corso degli anni”.
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I due si erano riavvicinati a marzo dello scorso anno, quando dopo aver terminato il rapporto con Jamie Delgado, il tennista scozzese aveva deciso di tornare a lavorare con qualcuno che lo conosceva molto bene.
Il primo atto di questo rapporto lavorativo cominciò nel 2011, con l’obiettivo di far dimenticare a Murray le tre finali Slam perse. Nel primo capitolo della loro storia, il 36enne ex numero 1 al mondo trionfa a Wimbledon e all’US Open battendo Djokovic in entrambe le finali. Si mette al collo anche la medaglia d’oro a Londra 2012.
Poi arriva l’ora dell’addio: siamo nel 2014 e per due anni le loro strade si divideranno. Si reincontreranno per un breve periodo tra il 2016 e il 2017. Il tempo necessario per conquistare il suo secondo Wimbledon e bissare il successo olimpico a Rio.
Murray, ora n. 42 al mondo, farà parte della squadra britannica nelle Finals di Coppa Davis a Malaga.
Vedremo quale motivazioni affiancheranno Sir Andy in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione professionistica.
