ATP Metz: Humbert profeta in patria. Stravince la finale contro Shevchenko e chiude l'anno in top20

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ATP Metz: Humbert profeta in patria. Stravince la finale contro Shevchenko e chiude l’anno in top20

Ugo Humbert conclude in bellezza il suo 2023, raggiungendo il best ranking e conquistando a casa sua il primo titolo ATP da un anno e mezzo a questa parte

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Ugo Humbert - ATP Metz 2023 (foto: X @atptour)
 

[4] U. Humbert b. A. Shevchenko 6-3 6-3

È una finale senza storia quella che va in scena all’ATP250 di Metz, giocata come a Sofia di sabato dato che domenica inizieranno le Nitto ATP Finals 2023. A raccogliere in eredità il titolo di Lorenzo Sonego, che aveva trionfato nel 2022 battendo all’ultimo atto Sascha Bublik, è il padrone di casa Ugo Humbert, nato 25 anni fa proprio a Metz, sede del Moselle Open. Il francese trionfa con un doppio 6-3 in 67 minuti, dominando la finale con Alexander Shevchenko anche più di quanto non dica il punteggio.

Dal lato dal russo ha certamente influito la pressione e la tensione – più che fisiologiche – della prima finale in carriera nel circuito maggiore, un po’ come accaduto un paio d’ore prima a Jack Draper, che pur lottando si è arreso ad un altro francese in grande spolvero, Adrian Mannarino. È proprio ai danni del connazionale che Humbert conquista al fotofinish il suo best ranking, chiudendo il 2023 da n°20 del mondo (lui che ad inizio gennaio era n°108 del ranking!), appena cinque punti sopra Francisco Cerundolo e dieci lunghezze su Mannarino, che si accontenta di chiudere la stagione da n°22, eguagliando il proprio best ranking. Ugo può dunque festeggiare il quarto titolo in carriera su altrettante finali, il primo da Halle 2021.

Primo set: Humbert perfetto al servizio parte col piede giusto

L’ultimo atto del torneo di Metz parte alla velocità della luce, con tre turni di battuta tenuti a zero nei primi tre giochi dell’incontro. Ugo Humbert serve per primo e, nel quarto game, è anche il primo a vincere un punto in risposta, arrivato dopo quasi dieci minuti. Dal 30 pari il francese conquista due punti importantissimi, il primo grazie ad un grave errore di rovescio di Alexander Shevchenko, il secondo con una risposta profondissima che mette in difficoltà il russo, costretto a cedere la battuta.

Il transalpino si porta così agilmente sul 4-1, tenendo ancora la battuta a zero e senza rischiare mai niente. Le uniche occasioni in cui il n°63 del mondo riesce a battere un colpo in risposta sono il settimo e il nono gioco, nei quali però racimola appena tre punti complessivi. Dopo mezz’ora Humbert non ha alcun problema a chiudere con un ace un primo parziale dominato, conquistato col punteggio di 6-3 con il 100% dei punti vinti con la prima (15/15). Poco da fare invece per il russo, mai pericoloso in risposta, che fatica a stare al passo del suo rivale.

Secondo set: Humbert più concreto, campione a casa sua

Anche la seconda frazione parte sulla falsariga della prima, con due game tenuti a zero e due a quindici, equamente suddivisi tra i due protagonisti. Nel quinto gioco Shevchenko pare con le spalle al muro, ma in qualche modo riesce a risalire da 15-40, ottenendo quattro punti consecutivi e mantenendo la leadership nel parziale: 3-2. Humbert, tuttavia, non mostra alcun segno di cedimento, continuando senza sosta a spingere sull’acceleratore. Nel settimo game, come spesso accade, arriva l’allungo decisivo. Spinto da un pubblico tutto per lui Ugo va ancora avanti 15-40, ma questa volta non si fa rimontare. Il russo gli annulla la prima occasione di break, ma sulla seconda inciampa in un brutto errore a rete, che risulta essergli fatale.

Il padrone di casa incontra nell’ottavo gioco l’unico vero momento di difficoltà della sua partita, quando avanti 4-3 e servizio finisce prima sotto 0-30, quindi si vede costretto a fronteggiare la prima palla break, comunque sventata con una prima vincente a 196 km/h. È l’ultimo ostacolo verso la gloria: nel nono game uno Shevchenko troppo brutto per essere vero chiude una finale non degna del suo livello, certamente condizionata dall’emozione della prima volta. Il russo si fa ancora riprendere da una situazione di vantaggio (da 40-15) e offre due match point al suo avversario. Sul secondo sbaglia un rovescio in manovra e regala il titolo ad Humbert, che può finalmente lasciarsi pervadere dall’emozione e in poco più di un’ora stravince 6-3 6-3 una finale mai davvero in discussione.

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