ATP Finals, Sinner: "Io non ancora qualificato? Mi va bene avere ancora obiettivi"

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ATP Finals, Sinner: “Io non ancora qualificato? Mi va bene avere ancora obiettivi”

Jannik sorridente dopo la vittoria contro Djokovic: “Un privilegio giocare qui a Torino, il pubblico mi ha dato una grande mano. Considerando tutto, è la vittoria più speciale per me”

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Jannik Sinner - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Twitter @atptour)
Jannik Sinner - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Twitter @atptour)
 

dal nostro inviato a Torino

Ha fatto gioire tutta l’Italia, ha vinto la miglior partita della carriera per sua stessa ammissione ma non è ancora qualificato matematicamente alle semifinali. Tra la gioia per quanto avvenuto e la consapevolezza di dover ancora lottare per passare il Girone Verde, ecco le considerazioni di un Jannik Sinner molto sorridente dopo la prima vittoria in carriera contro Djokovic.

D. Jannik, congratulazioni. Cosa ci dici dell’atmosfera di oggi?

“Meravigliosa. E’ un grande privilegio per me giocare qui a Torino. Mi aspettavo un match molto duro ma con il pubblico che cercava di aiutarmi è stato più facile. Ho cercato di mettere tutto nella giusta direzione e quando le cose vanno così e c’è un italiano che gioca, l’atmosfera si fa davvero meravigliosa. Sono contento di poter essere parte di questo”.

D. Hai cambiato qualcosa per affrontare Novak rispetto a quando lo hai affrontato in passato?

“Quando hai ventidue anni puoi solo migliorare e imparare. Il mio processo, specialmente quest’anno, è stato questo. Abbiamo scelto di giocare meno tornei per allenarsi fisicamente. Questo mi ha aiutato molto ad aiutare fresco fisicamente e mentalmente a fine stagione, per giocare questo appuntamento e la Davis. Comunque quando ho perso in tre set a Wimbledon 2023 contro di lui mi sono sentito più vicino a lui di quando ci ho perso a Wimbledon 2022 in cinque set”.

D. Possiamo dire che questo è stato il match più speciale dell’anno per te?

“Mettendo insieme tutte le circostanze, giocando a Torino contro il numero uno che ha vinto 24 Slam, si può dire che è il top. Anche avessi perso il match sarebbe stato bello comunque nella mia testa. Perchè per me l’obiettivo era stare vicino a lui e combattere in modo da sapere di poterlo battere anche successivamente”.

D. Un momento chiave è stato quando lo hai brekkato nel primo set partendo da 40-0. Cosa hai pensato in quel momento?

“Sicuramente è stato un momento importante, quando sei sotto 40-0 ti prendi qualche rischio in più nei due punti successivi. Tante cose mi sono passate per la testa. devo però dire che forse è stato ancora più importante il game successivo, quello sul 6-5. Perchè lo puoi anche brekkare, ma poi la cosa difficile è confermare il break servendo per il set”.

D. Adesso quanto è difficile doverti concentrare sapendo che devi ancora qualificarti?

“Non è facile, ma da un certo punto di vista sono contento di poter affrontare di nuovo Rune e poter scendere in campo con un obiettivo. Adesso è importante il giorno di domani (mercoledì, ndr), bisogna recuperare le energie per bene”.

D. In momenti come quello di stasera, ti viene da pensare al punto da dove sei partito?

“Certo, pensi a tutto quello che è stato. Quello che mi ha sempre guidato è stato l’obiettivo del miglioramento. Ogni mattina mi sono sempre alzato con l’obiettivo di diventare la miglior versione di me stesso. Ora ho battuto il numero uno, mi era già capitato di battere Alcaraz quando era lui numero uno, ma lui lo vedo in modo diverso, perchè siamo della stessa generazione”.

D. Pensi di aver applicato bene il piano partita?

“Quando vedi giocare Djokovic pensi alla perfezione, perchè gioca in perfetto equilibrio. Io a 22 anni non posso avere tutte queste cose messe insieme, ma posso migliorare. Ora magari non sbaglia slice o volèe che a 22 anni sbagliava. Questo mi fa capire che certe cose le posso migliorare. Tatticamente l’abbiamo migliorata in modo giusto. Adesso vediamo come va la prossima partita contro di lui. Sarà una partita a scacchi, lui cambierà qualcosa ma lo farò anche io, come succede ogni volta che incontro Alcaraz e Medvedev”.

D. Cosa ti lascia la sensazione di aver vinto la partita più speciale della mia carriera e comunque sapere che potresti ancora essere eliminato?

“Nel Round Robin la cosa positiva è che se perdi puoi qualificarti, quella negativa è che se vinci puoi uscire. Forse però proprio quello che mi serve è andare in campo sapendo che c’è un obiettivo e che bisogna performare al cento per cento se voglio battere Rune, che sta giocando molto bene e si trova a proprio agio indoor. Sono contento di poter incontrare Holger dopodomani”.

D. Dopo un match del genere quanto ci metti ad addormentarti? Hai delle tecniche di rilassamento o di decompressione?

“La tecnica è quella di chiudere gli occhi… (risate, ndr). Ora è l’una e trequarti, è già tardi. Cercherò di dormire tanto domani e poi vediamo come mi sveglio. Se mi sento troppo stanco è capace che opto per non toccare nemmeno palla altrimenti si rischia ad arrivare a giovedì senza forza nelle gambe. In ogni caso questa stagione ho imparato a conoscere sempre meglio il mio corpo. C’è la possibilità di non giocare per niente domani per esser pronto dopodomani”.

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