ATP Finals, Torino ai piedi di Sinner! Djokovic battuto per la prima volta in carriera [AUDIO]

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ATP Finals, Torino ai piedi di Sinner! Djokovic battuto per la prima volta in carriera [AUDIO]

Indimenticabile serata al PalaAlpitour. Jannik mette ko il numero uno al mondo e il pubblico torinese esplode

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Jannik Sinner - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Twitter @atptour)
 

Ubaldo ritorna sull’epica impresa di Sinner contro Djokovic e le straordinarie emozioni vissute al Pala Alpitour nell’indimenticabile serata di martedì 14 novembre. E presenta, come ogni mattina, con la collaborazione di Alpitour, il prorgramma di giornata con l’inedito duello tra Alcaraz e Rublev e l’infinita sfida tra Medvedev e Zverev, che però curiosamente…

[4] J. Sinner b. [1] N. Djokovic 7-5, 6-7(5) 7-6(2)

E’ dolce, dolcissima la notte torinese per il tennis italiano e per Jannik Sinner. Una serata indimenticabile in un Pala Alpitour gremito vede l’azzurro mettere a segno la prima vittoria in carriera contro Novak Djokovic, che va ko in tre set dopo tre ore e undici minuti: 7-5, 6-7(5) 7-6(2). Purtroppo, non è una vittoria che garantisce a Jannik il passaggio del turno. Ma quanto avvenuto a Torino è l’ennesima conferma del fatto che l’Italia ha un giocatore che non si può e non si deve porre limiti. Djokovic perde così la prima partita dalla finale di Wimbledon del mese di luglio.  Le parole a caldo di un emozionatissimo Jannik Sinner: “Non esiste posto più bello per battere il n°1 al mondo, grazie a tutti! Era un po’ la storia molto simile a quella di Medvedev, che non riuscivo mai a batterlo. A Wimbledon dicevo che mi sentivo più vicino a battere Novak, ma a Londra non ho vinto neanche un set, qui invece sono riuscito a giocare bene i punti importanti. C’era un po’ di tensione dopo aver perso il secondo set, ma con voi l’abbiamo vinta tutti insieme. Sono un privilegiato, è stata una partita molto tattica anche se non ci sono stati molti scambi lunghi. Nel terzo set ho giocato bene i momenti chiave, è stato un po’ una montagna russa ma siamo riusciti ad uscirne insieme”.

Primo set: Sinner, incredibile break da 40-0 sotto

I cori sono da stadio, i colpi, invece, d’autore. Il primo set è di un’intensità incredibile e ha due volti: nel primo è Djokovic a prendere in mano gli scambi e a costringere sulla difensiva Sinner. Poi l’altoatesino prende coraggio ed è il serbo ad arrancare nella seconda parte del set. Paradossalmente è quest’ultimo a sbagliare di più, quello che reagisce negativamente alla pressione dei vari momenti. I primi punti in risposta sono di Djokovic e arrivano nel quarto gioco: non cambiano l’inerzia del momento perchè arrivano consecutivamente sul 40-0 e sono due buoni dritti che lasciano fermo Sinner. L’azzurro chiude col servizio e volta pagina contando gli aces: sono già 4! In questa speciale classifica, quota “4” è toccata anche da Nole che perde il primo punto al servizio del match. E’ totalmente ininfluente e serve per salire 3-2. Il primo gioco che va ai vantaggi è il sesto. Sinner subisce il ritmo imposto da Djokovic e resta troppo lontano dalla linea di fondo. Sul 30-30 i due danno vita a uno scambio ricco di variazioni e di colpi di classe. Per cercare un pertugio si inventa un dropshot che rimane in campo ma non trova impreparato il n. 1 al mondo che si porta a palla break. Da gran campione Jannik l’annulla con la prima vincente. E’ sempre il servizio a tirarlo fuori dai guai e ad agganciare Djokovic, il quale, a sua volta, è costretto a fronteggiare la prima palla break sul suo servizio nel settimo gioco. Una prima vincente basta per respingere l’assalto azzurro. Il PalaAlpitour è sempre più caldo e comincia a recitare un ruolo fondamentale nel set. Nole è abituato a giocare da campione i momenti che contano e intravede la strada che porta al primo set salendo 15-30 sul 5-4 in suo favore. Ma stranamente arrivano due suoi errori gratuiti che mettono Jannik in condizione di agganciare il suo avversario sul 5-5. Chi va al servizio domina con i propri colpi e lo fa anche Nole nell’undicesimo game, portandosi sul 40-0. Poi tutto cambia quando decide di lasciare una risposta di Sinner che colpisce poco meno di mezza riga. Anche l’occhio di falco gli è avverso e lentamente si sfalda, perchè dall’altra parte della rete il n. 1 azzurro cambia ritmo e comincia a mettere alle corde Djokovic. Sul 40-40 arriva addirittura un doppio fallo del serbo che spalanca le porte per la seconda palla break in favore dell’azzurro. Djokovic non gradisce il tifo del PalaAlpitour e comincia a provocarlo. Sinner non si scompone e fa esplodere la torcida italiana strappando il servizio: è 6-5. Va a servire per il set e va tutto di braccio e coraggio per andare avanti di un set.

Secondo set: entusiasmo alle stelle, ma Nole è sempre Nole

Attenzione! L’entusiasmo è totale ma il favorito rimane sempre l’uomo in maglia verde e lo fa capire subito quando in avvio di secondo set cerca di ribaltare la situazione. E’ bravissimo Sinner a non farsi travolgere dagli eventi e dei cambiamenti tattici di Nole che continua a seguire a rete il proprio servizio. L’altoatesino si affida al suo servizio e scaccia via cattivi presagi. Tra qualche provocazione e sussulto la gara scivola via seguendo senza grossi capovolgimenti di fronte. E’ chiaro che se non entra la prima, l’azzurro fa fatica contro il più forte ribattitore in circolazione, capace di trasformare in oro persino seconde palle servite al corpo. Quello che manca a Djokovic è il cinismo per sfruttare qualche occasione che qua e là gli capitano. Bravo Sinner per carità, ma qualche errore arriva soprattutto in procinto del tie-break.

Nole si scuote e comincia subito con il piede giusto, mentre Sinner deve soffrire, specie nel quarto gioco quando si trova sotto 0-30. A cambiare l’inerzia del game è un dritto incrociato vincente stupendo dell’altoatesino. Poi è bravo a servire l’ottavo e il nono ace, prima dello smash vincente che lo manda sul 2-2. Anche Djokovic scalda la mano al servizio piazzando ben 11 aces. Comincia a lamentare qualche dolorino al collo e prova in tutte le maniere di reagire alla situazione avversa. Nella fase centrale del set si scambia poco, ma c’è un segnale su cui soffermarsi, ovvero la fretta che ha Djokovic di servire. Certo impiega un’eternità poi sul palleggio, ma chiede ai raccattapalle di rifornirlo rapidamente. Rapidamente il serbo va sul 5-4, mettendo pressione a Sinner che non trema, anzi, tutt’altro: piazza due aces e riporta tutto in parità. Djokovic rispolvera il serve and volley in maniera perfetta e, anche grazie all’ace n. 14, si porta sul 6-5. Sinner incappa nel suo secondo doppio fallo del match, ma risale sfruttando un errore di dritto di Djokovic, ma soprattutto il suo servizio vincente.

Il PalaAlpitour è una bolgia. Torino è tutta in piedi soprattutto quando Sinner fulmina col passante il tentativo di serve and volley di Djokovic. Minibreak confermato da una seconda imprendibile di Sinner. Ma si torna “on serve” dopo uno scambio duro, che porta all’errore l’altoatesino. Sul 2-2 altro minibreak: altro serve and volley di Djokovic che mette in corridoio la “volee”, dopo eccezionale difesa di Sinner. Si torna ancora pari, però, con Sinner che smarrisce la prima di servizio e un cross stretto di Nole fa la differenza.

La risposta vincente di Sinner è da applausi e vale il 4-4. Il serbo rimette la freccia con una gran prima di servizio e un dritto in contropiede. Nel tie-break smarrisce la prima l’altoatesino e deve sudare per portare a casa i punti. Un dritto di Sinner finisce fuori e vale due setpoint consecutivi per Djokovic. Il primo è annullato dall’azzurro con una difesa pazzesca su un dritto del serbo che poi è il primo a sbagliare per il 6-5. Con una prima vincente Djokovic riequilibra i conti e, tanto per gasarsi un po’, provoca e arriva la consueta provocazione di Nole: dopo due ore e cinque minuti è tutto in parità.

Terzo set: tie-break impeccabile, Torino esplode di gioia

L’avvio di terzo set è complicato per Sinner: il n. 1 al mondo va 15-30 ma è il primo a sbagliare su uno scambio che sembrava avere tra in pugno. Poi con il servizio l’altoatesino si porta sull’1-0 ma Djokovic non è d’accordo perché dice di aver udito una deviazione del nastro impercettibile per il sensore. Ne nasce un conciliabolo duro con l’arbitro, con il pubblico che si schiera in suo favore e fa piovere fischi sul serbo. Djokovic esordisce nel set in battuta alla perfezione, ma poi regala quando Sinner va al servizio.

Jannik compie un miracolo al servizio nel quinto gioco trovando un rovescio straordinario che strappa applausi anche da parte di Djokovic che poi sbaglia la risposta e manda 3-2 avanti il suo avversario. In risposta il n. 1 azzurro fa il “Djokovic” e riesce a mettere le basi per provare a svoltare. Sul serve and volley successivo, la palla corta del serbo finisce in rete e Sinner si trova avanti di un punto in risposta per la prima volta nel set. Arriva un’altra gran risposta dell’altoatesino che si conquista due palle break consecutive. La terza risposta vincente consecutiva è una fotografia che Jannik scatta sulla seconda di servizio del suo avversario: vale il break del 4-2. Trascinato dal momento e dall’entusiasmo, torna a dominare nello scambio Sinner facendo fare il tergicristallo al suo avversario prima di punirlo con un dritto lungolinea vincente. Jannik cerca il contropiede ma la palla si ferma sul nastro: è una gara che è salita di livello e ora si decide punto dopo punto. Sulla riga, in difesa, Djokovic marca un punto importante costringendo all’errore Sinner che non riesce a coordinarsi al meglio. Il serbo va avanti di un “15”, ma poi deve inchinarsi al dropshot dell’azzurro dopo aver messo un lob sulla riga. La palla del controbreak è dietro l’angolo: arriva dopo un errore di dritto di Sinner. Palla break che per Djokovic si materializza dopo quella avuta nel sesto gioco del primo set. Come accaduto nel tie-break, in quest’altro momento cruciale, Sinner smarrisce la prima di servizio. Il PalaAlpitour è tutto in piedi quando deve applaudire il coraggio del più giovane in campo che annulla in maniera magistrale il pericolo. Lo scambio è durissimo e il primo a sbagliare è l’altoatesino, errore provocato dalla grande difesa di Djokovic. Il controbreak arriva sul secondo errore di rovescio consecutivo dell’azzurro che aveva forzato la seconda. L’esperienza di Nole contro la gioventù di Jannik: il braccio di ferro continua. I due tengono molto bene i successivi turni di battuta. Ci concentriamo su quello dell’azzurro che psicologicamente non risente della chance appena mancata. Nole se la prende un pò con le righe, un pò col pubblico che rumoreggia a tal punto da sorbirsi il richiamo ufficiale dell’arbitro. C’è odore di tie-break e i due provano a tenersi attivi. E’ bravo Sinner a reagire allo 0-15 con uno schiaffo al volo dopo un ottimo dritto che mette ko il serbo. Gli episodi possono decidere la gara ed entrambi sentono la tensione e sbagliano di dritto: è tutto pari 5-5 30-30 27 punti pari nel set. Il dritto lungolinea lo manda a un punto dal 6-5 e arriva dopo una variazione di ritmo arrivata con il “back”. Djokovic sbaglia in lunghezza una risposta e Sinner si guadagna il tie-break. Nole fa il direttore d’orchestra sui fischi ricevuti e continua a soffiarsi il naso, sintomo di raffreddore. Il n. 1 al mondo tiene a “0” il turno di battuta che gli vale il tie-break.

Sinner parte avanti 1-0 con una seconda vincente, poi senza paura tira fuori una risposta strepitosa sulla seconda del suo avversario: è avanti di un minibreak. Diventano due con un passante vincente dell’azzurro che trafigge il velleitario serve and volley del serbo: è 3-0. Il quarto punto consecutivo è spettacolare: Sinner vola in campo e lascia andare il braccio con Nole sulle corde. Il 5-0 è firmato da un errore in risposta del serbo che muove il punteggio prima del cambio campo. Poi c’è l’errore di Djokovic di dritto che vale cinque matchpoint consecutivi per Sinner in un’atmosfera straordinaria e tutta made in Italy. Il primo se ne va con un dritto in corridoio di Jannik. Ma la gioia è dietro l’angolo: serve in maniera meravigliosa e lo smash è una liberazione per lui. Tie-break perfetto che non gli vale la semifinale, ma battere Novak Djokovic è una pietra miliare sul suo futuro.

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