Vengono poi, in ordine, due vittorie di Adriano Panatta, fino al 14 novembre 2023 il solo a vincere più di una volta contro il primo in classifica, ma non nello stesso anno come Sinner. La prima volta, il 9 novembre 1975 in finale a Stoccolma contro Jimmy Connors, per 4-6 6-3 7-5. Quasi due anni dopo, il 13 aprile 1977, su una superficie probabilmente più comoda per Adriano e sempre contro Jimbo, sulla terra verde di Houston, una vittoria ancora più netta per 6-1 7-5. In entrambi i casi poi Panatta andò a vincere il torneo, battendo nella finale americana Vitas Gerulaitis.
Per ritrovare un’altra vittoria “completa” serviranno 30 anni, dato che Gianluca Pozzi (n.76) batté sì Andre Agassi il 15 giugno 2000 sull’erba del Queen’s…ma per ritiro. Infatti, dopo aver vinto il primo set, l’americano alzò bandiera bianca aprendo al barese le porte dei quarti di finale. Sul campo invece, in quella che è probabilmente la sua miglior partita della carriera, bisognerà aspettare il n.53 al mondo Filippo Volandri, capace di battere nientepopodimeno che Roger Federer. Era il 10 maggio 2007, sulla terra di Roma, quando lo svizzero si arrese con un netto 6-2 6-4 a Filippo.
E, dieci anni e qualche giorno dopo, ancora gli Internazionali d’Italia, con lo stesso punteggio tra l’altro, sono teatro di un’impresa, a tratti forse anche annunciata. Il n.1 al mondo era Andy Murray, l’avversario Fabio Fognini. Il ligure, per l’Italia e in Italia, si è sempre esaltato, e quella sessione serale del 16 maggio 2017 non fece eccezione. La sola differenza tra i due è che Volandri raggiunse poi la semifinale, Fognini si arrese agli ottavi.
Le altre vittorie, detto sopra di quella di Sonego, sono storia recente. Il 31 marzo 2023, sul cemento di Miami, in semifinale, Sinner, da n.11, batte Carlos Alcaraz, compiendo un ulteriore passo in avanti nella sua annata. La prima vittoria per lui contro un n.1 al mondo, a cui farà eco poco dopo un’altra delle stelle del futuro azzurro. Il 13 aprile 2023, in un’umida Montecarlo, Lorenzo Musetti, n.21 al mondo, sconfigge per 4-6 7-5 6-4, nella partita per lui migliore del suo anno, Novak Djokovic. E infine è ancora il serbo a cadere, anche alle ATP Finals, stavolta contro Jannik. Interessante notare come nel solo 2023 ci siano state le stesse vittorie ottenute in 15 anni (tre), tra il 2007 e il 2022, da giocatori italiani contro numeri 1. Segno che anche gli dei possono cadere. E segno che sì, decisamente, i tempi stanno cambiando, e che l’Italia ha il diritto, o meglio il dovere, di sedersi al tavolo di chi questo gioco lo dirige.