La federtennis egiziana ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una lettera dell’International Tennis Federation, a proposito dei tornei del Tour ITF del 2024. A partire dal prossimo 1° gennaio, infatti, ci saranno grosse novità riguardo sia alla nomenclatura sia alla struttura dei punti WTA assegnati.
Fino a questa stagione le categorie erano conosciute con il montepremi, per cui un torneo W60 metteva in palio 60.000 dollari, a un W100 le tenniste se ne spartivano 100.000. Dalla prossima, i nomi indicheranno invece i punti assegnati alla vincitrice; quindi, chi vince un W60 ottiene 60 punti e non più 80, il W100 ne varrà 100 invece di 140 e via così. A non cambiare sarà il prize money, invariato per ogni categoria, tranne che i W80 che diventerà zero – nel senso che la categoria è destinata a scomparire. Inoltre, ci sono modifiche anche per quanto riguarda la distribuzione dei punti tra i vari turni.
Questo vale anche per i WTA 125 (un po’ la versione women’s degli ATP Challenger, con i quali ci sarà l’allineamento in termini di punti per tutti i tornei femminili “minori”), che smetteranno di dare 160 punti, in quanto tutto ciò è “parte di una più ampia riforma approvata dalla WTA a livello WTA”. E che riforma! Ma prima creiamo un po’ di suspense lanciando un’occhiata a questa tabella dell’ITF, chiara e immediata, con le comparazioni.
Tabella 1.
I cambiamenti riguarderanno anche la WTA, dicevamo o, meglio, dice l’ITF. Succederà allora che i WTA 250 varranno alla vincitrice 250 punti e i WTA 500, 500. I “Mille”, che non sempre erano mille, ora lo saranno tutti, senza più distinzione tra ex mandatory (1000 punti) ed ex premier 5 (900, ma anche 1000, come Roma quest’anno). Fantastico. È come registrare all’anagrafe la propria figlia con il nome di Stefania e poi rivolgersi a lei chiamandola proprio Stefania.
Sempre l’ITF ci informa che dal 1° gennaio prossimo cambierà anche il sistema del ranking, dal momento che saranno presi in considerazione 18 tornei per il singolare e non più 16. Che fine avrà fatto il 17? Così, per introdurre gradualmente la… novità. Va meglio alle doppiste che da 11 tornei passano a 12.
Ricordiamo che la WTA ha reso noto il calendario 2024 lunedì 13 novembre (l’ATP lo aveva già pronto a marzo), con l’ovvia esclusione della sede delle Finals – il CEO della WTA Steve Simon è più bravo di noi a creare suspense, gli va riconosciuto. Il calendario presenta importanti variazioni rispetto a quello della stagione appena conclusa, anche se non è semplicissimo notarle perché i tornei promossi di categoria nel 2024 sono diventati retroattivamente tali nel calendario 2023 e in quelli precedenti. Un’immagine vale più di mille parole confuse:
Immagine 1.
Ma nessuno spavento, la stessa lettera chiarisce che i punti conquistati nel 2023 manterranno il loro valore fino alla naturale scadenza, 52 settimane dopo.
La tabella dell’ITF con la comparazione 2023/2024 ci è piaciuta tanto che ne compiliamo una noi con i punteggi WTA usando come riferimento il file “2024 WTA ranking point chart”, presente sul sito ITF e raggiunto sempre tramite la federtennis egiziana, che riporta la data di approvazione del 14 settembre scorso.
Tabella 2.
Categoria | Punti vincitrice 2023 | Punti finalista 2023 | Punti vincitrice 2024 | Punti finalista 2024 |
WTA 1000 | 1000 / 900 | 650 / 585 | 1000 | 650 |
WTA 500 | 470 | 305 | 500 | 325 |
WTA 250 | 280 | 180 | 250 | 163 |
Resta presente la caratteristica di assegnare alla finalista (e alle perdenti di ogni turno) più punti rispetto a quanti ne conferiscano i tornei ATP: dai Masters 1000 a scendere, rispettivamente 600, 300 e 150 punti per il tennista che esce sconfitto all’ultimo atto. Lo stesso del resto accade negli Slam con i 1200 punti che vanno al finalista della gara maschile contro i 1300 della femminile.