Fatturato record ed effetto Sinner. Il piano di Binaghi per spodestare il calcio

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Fatturato record ed effetto Sinner. Il piano di Binaghi per spodestare il calcio

Binaghi punta sulla Sinner-mania e sul successo in Davis per incrementare la base di appassionati. Dai progetti sul territorio, all’organizzazione degli eventi, passando per l’allargamento della famiglia federale con squash e pickleball

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Angelo Binaghi, presidente FITP - Roma 2023 (foto Francesca Micheli)
 

Il 2023 lo si può considerare un anno di svolta per il tennis italiano. Le prestazioni e i risultati ottenuti sul campo da Sinner e dalla nazionale italiana di Davis hanno fatto breccia nel cuore degli italiani. 

La finale raggiunta da Sinner in quel di Torino davanti al pubblico di casa con prestazioni monstre e un grande successo su Novak Djokovic ha segnato il passo, la Coppa Davis conquistata dopo 47 anni è stata la ciliegina sulla torta. A conferma di questo boom ecco i numeri: circa 6 milioni di italiani sono rimasti incollati davanti ai televisori per festeggiare il successo azzurro.

Sull’onda dell’entusiasmo il presidente della FITP Angelo Binaghi punta a portare il tennis in cima alle preferenze degli sportivi italiani, abbandonando quel ruolo che sino a qualche anno fa lo vedeva relegato a sport seguito solo da un zoccolo duro di fedeli appassionati.

Il tennis è uscito dal mondo dei circoli per entrare nelle case degli italiani. Ecco che Binaghi lancia la sua personale sfida allo sport che per gli italiani è quasi una religione, ossia il calcio.

Grazie a Sinner possiamo immaginare di accrescere la popolarità del tennis arrivando ai livelli del calcio, che da decenni resta il modello e l’esempio di riferimento” ha dichiarato il presidente FITP. “Jannik ovviamente deve confermarsi con i risultati, ma noi abbiamo il dovere di sfruttare l’impatto che un personaggio della sua portata ha sull’immaginario collettivo”.

L’ascesa di Sinner e della squadra di Coppa Davis rappresentano l’ultimo scalino nella piramide che rappresenta il percorso di crescita del tennis italiano. A conferma di ciò vi sono diversi numeri che testimoniano la bontà del lavoro del presidente Binaghi alla guida del Federtennis. Federazione che negli anni si è allargata, con l’arrivo del padel e la conseguente ridenominazione in FITP.

Dal 2002 a oggi il numero di tecnici iscritti all’albo – secondo quanto evidenziato da La Gazzetta dello Sport – è cresciuto di oltre 10 mila unità, passando dai 1.772 di inizio secolo sino agli attuali 12 mila. I tesserati, invece, sono passati da 137 mila a 660 mila. Boom per quanto riguarda i praticanti che passano da poco meno di un milione e trecento mila a 4,5 milioni (sebbene oltre un milione deriva dall’ingresso nell’ambito federale del padel).

La situazione è ancora più rosea per la FITP se si guarda alle entrate. La federazione è diventata una tra quelle con i bilanci più solidi. Il fatturato è cresciuto anno dopo anno. Dai soli 15 milioni del 2002 si è passato ai 38 del 2013. Crescita che è esplosa nel secondo decennio. Si è arrivati ai 157 milioni di euro di fatturato nel 2022 prima dell’exploit di questo 2023. Il fatturato stimato dalla FITP per quest’anno di circa 190 milioni di euro, numeri che considerano anche quanto fatto dalle società controllate.

Fatturato che supera anche le previsioni effettuate a inizio stagione. I numeri iniziali parlavano di 174 milioni, ma gli extra derivanti dagli incassi delle ATP Finals di Torino e dai premi derivanti dal successo in Coppa Davis e dalla finale di Billie Jean King Cup hanno reso la situazione migliore del previsto.

Numeri che hanno permesso alla FITP di superare una dopo l’altra le altre federazioni. Tutte ad eccezione di una, la Federazione Italiana Gioco Calcio. La FIGC chiuderà il 2023 con un fatturato di 210 milioni.

Vi è una differenza, tuttavia, per quanto riguarda la voce “entrate” tra le due federazioni. Il calcio vanta un volume di affari trascinato dalla Nazionale e conseguente vendita dei diritti tv, accordi di sponsorizzazione, biglietteria e premi. La FITP, invece, deve all’organizzazione dei tornei oltre il 60% del suo fatturato. Bilancio florido quindi merito del successo degli Internazionali d’Italia, quest’anno passati ad evento di due settimane con conseguente boom di incassi, e le ATP Finals.

È lecito chiedersi quale sia il piano di Binaghi per tentare l’assalto al mondo del calcio. In primis incrementare le entrate degli Internazionali d’Italia 2024, sperando che il meteo sia più clemente nell’anno che verrà rispetto a quanto accaduto nel 2023. Seguirà il tentativo di incrementare i ricavi pubblicitari di Supertennis, ma per fare ciò occorrerà conoscere l’esito della trattativa con Sky dopo che  Comcast ha firmato un mega accordo con ATP e WTA relativo ai diritti TV di tutti i tornei. 

Il progetto non è solo economico. L’interesse è anche relativo all’allargamento della base di praticanti sfruttando la Sinner-mania oltre alla speranza di vedere un 2024 da protagonisti da parte di Berrettini, Musetti e non solo. Numeri che cresceranno ancora visto che la federazione ha inglobato al suo interno anche il pickleball (altro sport da racchetta sempre più di moda).

Per quanto si punterà ad incrementare la presenza nelle scuole, già iniziato col progetto Racchette in classe. Da uno studio di Banca Ifis il 35% della popolazione è interessato a praticare il tennis, terzo sport dietro calcio e nuoto. Per sfruttare questo enorme interesse Binaghi punterà a rendere l’attività sul territorio più visibile dato che, al contrario del calcio, il tennis non può contare su un campionato seguito a livello nazionale (dato che la Serie A1 di Tennis è più che bistrattata dalla stessa federazione, come evidenziato da diversi presidenti dei circoli).

Incassi, presenza sul territorio e crescita degli eventi. E l’altro obiettivo di Binaghi sarà quello di diventare sede delle Davis Cup Finals nel 2025 al posto di Malaga, sfruttando l’ottimo lavoro fatto nell’organizzazione della fase a gironi di Bologna.

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