Proponiamo di seguito una video-intervista ad Alessandro Petrone, coach di Matteo Arnaldi, in collaborazione con Michele Schirru di “Lost in Tennis”.
1:05 “Ora stiamo iniziando a realizzare quanto fatto a livello di team“
2:55 “La solidità è la prima cosa su cui mi sono concentrato quando abbiamo iniziato a lavorare insieme“
3:48 “Per il 2023 l’obiettivo era proprio quello di giocare e fare più esperienza possibile a livello ATP“
5:34 “Per l’aspetto mentale Matteo si appoggia un pochino allo psicologo della Federazione, con cui ha sempre lavorato“
7:11 “Djokovic, con le dovute proporzioni, è il nostro riferimento sia dentro che fuori dal campo“
8:10 “Quando arrivi a un livello alto il servizio è quello che fa la differenza, l’opportunità di ottenere punti gratuiti“
12:20 “Stiamo lavorando sul servizio facendo piccoli accorgimenti, per migliorarlo un pochino soprattutto dal punto di vista tecnico“
13:20 “Matteo è un giocatore molto completo, non ha particolari lacune o punti deboli. Sicuramente deve migliorare un po’ la consistenza del rovescio, il suo colpo più naturale“
14:50 “Deve avere pazienza e costruirsi il punto, non è un giocatore da uno-due“
16:50 “L’arrivo in top 50 non fa sentire Matteo arrivato. Lui ha obiettivi e aspettative molto alte, rimane quindi con i piedi per terra“
18:40 “Ho provato a fare l’allenatore di circolo e il maestro in accademia, ma non mi sono piaciuti. Il mio obiettivo era prendere un giocatore tra i 18 e i 20 anni e cercare di accompagnarlo nella crescita, one to one“