Novak Djokovic è in Arabia Saudita per una esibizione con Carlos Alcaraz ed evidentemente anche da quelle parti ci si domanda quanto durerà ancora la sua carriera. In merito al proprio ritiro l’asso serbo continua a ricordare a tutti di non avere alcuna fretta, almeno fino a quando il suo fisico e la sua mente risponderanno in maniera così efficiente. “Il 2023” – dice “è stata una delle stagioni migliori di sempre per me. Quindi perché dovrei smettere? Non so quanto potrò andare aventi su questi livelli, di conseguenza vivrò il tennis anno per anno”.

Il belgradese cita un illustre esempio di longevità sportiva: “Tom Brady (quarterback vincitore di sette Superbowl nella National Football League e ritiratosi nel 2022 a quarantacinque anni) è l’esempio migliore che mi viene alla mente; ha dedicato la sua carriera a curarsi, recuperare al meglio e lavorare perché fisico e mente andassero nella stessa direzione”.

Un pensiero va anche all’altro dei Big Three ancora in attività, un atleta dal quale non si può prescindere se si parla di lunga vita agonistica. “Chi sta allenandosi con Nadal” – dice Novak – “rimane impressionato dal livello già raggiunto da Rafa. La cosa non mi stupisce: lui non torna per fare passerella. Se ha deciso di rientrare è perché sente di poter vincere ancora uno Slam. Tante volte lo hanno dato per finito, esattamente come hanno fatto con me, ma si sbagliavano. Dobbiamo aspettarci grandi cose da lui nel 2024”. E c’è anche da immaginarsi che un agonista come Nole sogni una ultima grande finale tra loro due; eventualità affascinante quanto sempre meno facile da ipotizzare, almeno guardando alla crescita delle nuove leve.