Australian Open: Fritz passa al quinto, Rublev suda freddo ma si salva. Cilic ombra di se stesso

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Australian Open: Fritz passa al quinto, Rublev suda freddo ma si salva. Cilic ombra di se stesso

Taylor Fritz si fa male alla caviglia ma rimonta due volte Diaz Acosta. Andrey Rublev va avanti di due set, si distrae, pasticcia ma rimedia rimontando Seyboth Wild nel tie-break del quinto. Marin Cilic ancora lontano parente del giocatore che è stato, passa Marozsan

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Andrey Rublev, ATP Hong Kong 2024 (via @ATPTour)
 

[5] A. Rublev b. T. Seyboth Wild 7-5 6-4 3-6 4-6 7-6(6)

La testa di serie numero 5 del torneo Andrey Rublev ha scherzato con il fuoco, si è scottato e per pochissimo non ci lasciava le penne: una battaglia forsennata nel secondo incontro sulla Margaret Court Arena, il brasiliano Thiago Seyboth Wild (n. 78 ATP) è un altro che come il russo picchia duro e senza troppi ghirigori. Nessuno dei due si è risparmiato, alla fine il punteggio recita 7-5 6-4 3-6 4-6 7-6(8) al termine di 3 ore e 45‘ di fiammeggiante scontro. Il 26enne moscovita era in totale controllo dopo aver vinto i primi due set, poi però ha cominciato a togliere il piede dall’acceleratore – e si sa che, un tennista dalle caratteristiche in possesso del Principe monegasco in carica, se non spinge a tutta perde tanto se non tutto del proprio furore tecnico – smarrendo d’improvviso la trebisonda e permettendo al sudamericano di riacciuffare la partita regalandosi un insperato quinto parziale. Arrivati così all’ultima frazione, sul 6-5, al servizio Thiago ha frantumato 4 match point complessivi di cui tre consecutivi rimontando dallo 0-40. Dopodiché sullo slancio del recupero mozzafiato appena realizzato, il 23enne di Paranà è salito 5-2 nel tie-breakkone conclusivo. Tuttavia proprio nel momento più difficile, Rublev ha ritrovato il suo livello alzandolo prontamente quando più serviva e con una serie di 8 punti a 1 ha chiuso la pratica alla quinta occasione – la prima nel gioco decisivo – riuscendo ad evitare la catastrofe. L’avversario potenzialmente più temibile per Jannik Sinner in quarti di finale si è salvato in calcio d’angolo.

Falsa partenza per il favorito numero cinque del torneo che viene aggredito a freddo sulla seconda palla: il moscovita manca due occasioni per andare sull’1-1 e cede il servizio. Il vincitore del challenger di Como nello scorso settembre nei primi minuti della contesa sopravanza il più illustre rivale nel dritto: potente e insidioso soprattutto nella traiettoria a uscire. Il russo non trova il timing consueto e prende la rete in diverse occasioni, non riuscendo a spostarsi come predilige sul versante sinistro della sua parte di campo.
Andrey reagisce comunque bene e ritrova la parità da 0-3 con un tris condito da diversi errori del brasiliano, istintivo e pasticcione a sua volta. Il match non decolla ed entrambi si affidano al servizio, in attesa, soprattutto Rublev, di tempi migliori.
E le nebbie paiono diradarsi per il numero cinque della classifica mondiale: il recente campione di Hong Kong crece nei fondamentali a rimbalzo ma soprattutto nell’impatto con la battuta e sorprende il brasiliano in ritardo nell’uscita dal servizio. Sul punteggio di 5-5 il ventitreenne sudamericano cede la battuta e dopo cinquanta minuti il set è appannaggio dell’atleta europeo. Ben 19 errori per Seyboth Wild e una sola palla-break all’attivo, peraltro sfruttata; due su otto il computo delle occasioni di break per Rublev, che mette a segno quattro ace e vince il punto sempre nelle sette discese a rete effettuate. (a cura di Danilo Gori)

F. Marozsan b. [PR] M. Cilic 6-1 2-6 6-2 7-5

Dopo un digiuno agonistico durato diversi mesi, il rientrante Marin Cilic – privo di classifica ATP e in gara con il ranking protetto – è stato immediatamente estromesso dal primo Slam della stagione. Il tennista croato si è arreso all’ungherese Fabian Marozsan che in 2ore e 34 minuti lo ha sconfitto con lo score di 6-1 2-6 6-2 7-5. Un match costellato di errori da ambo i lati e che alla fine ha premiato la migliore verve atletica dell’ungherese. Dunque, di certo, l’inizio di 2024 non è stato il rientro che il campione dello US Open 2014 sperava: qualche timido segnale di ripresa si è visto, ma i 9 match point sprecati a Hong Kong richiedono a gran voce prudenza e carichi di lavoro per poter ritrovare il 35enne di Medjugorje in un stato di forma quantomeno sufficiente. Proseguirà al contrario il cammino nell’Happy Slam del n. 65 al mondo, che al prossimo round se la dovrà vedere con la tds n. 22 Francisco Cerundolo: l’argentino ha infatti battuto al quinto il qualificato australiano Dane Sweeny (n. 257 ATP) per 3-6 6-3 6-4 2-6 6-2 in quasi 3 ore e mezza di gioco.

J. Munar b. A. Shevchenko 6-3 6-3 6-1

La sessione diurna sul Court 3 – sesto campo per importanza del Major Down Under e l’ultimo, dei 10 complessivi utilizzati per gli incontri, a possedere la doppia sessione -, nel Day 1 a Melbourne Park, è stata aperta alle 11.00 locali dalla sfida tra lo spagnolo Jaume Munar (n. 83 ATP) ed il russo Alexander Shevchenko (n. 48 ATP). A spuntarla è stato il tennista iberico, che si è imposto agevolmente con il punteggio di 6-3 6-3 6-1 in 1h57 minuti di partita. Il 26enne maiorchino ha condotto l’incontro senza patemi, mostrando un tennis e una condizione fisica decisamente superiori al rivale oltre a far valere un servizio già registrato su buone frequenze. Dal canto suo, invece, il 23enne di Rostov sul Don ha pagato con tanto di 40 errori non forzati la minore esperienza in Tour: ben rappresentata dal fatto che il match odierno coincidesse con il proprio esordio assoluto nel tabellone principale dell’Open d’Australia – nel 2023 aveva perso al primo turno delle qualificazioni – al contrario di un Munar che può vantare come miglior risultato il 2°T del 2020. Per Jaume ai trentaduesimi ci sarà il vincente di Mannarino (tds n. 20)/Wawrinka.

P. Kotov b. A. Rinderknech 7-5 6-1 (6)6-7 (5)6-7 6-3

La maratona di questa prima parte di giornata, nella prima di tre domeniche australiane offerte dall’Australian Open 2024, è andata agli archivi come secondo match sul Court 6. Il russo Pavel Kotov (n. 64 ATP), giustiziere di Musetti un paio di settimane fa, ha avuto la meglio dopo quasi 5 ore di gioco4ore e 46 minuti – sul transalpino Arthur Rinderknech (n. 97 ATP) per 7-5 6-1 (6)6-7 (5)6-7 6-3 seguendo lo stesso excursus di Rublev: prima il vantaggio di due set, poi subisce la rimonta perdendo un paio di tie-break in fila e sprecando anche un match point nel terzo, con la differenza che la quinta frazione il 25enne di Mosca se l’è aggiudicata molto più tranquillamente. Kotov al secondo turno affronterà o il nostro Flavio Cobolli o il cileno e 18esima testa coronata Nicolas Jarry.

T. Machac b. [LL] S. Mochizuki 7-5 6-1 7-5

Passa ai trentaduesimi anche il ceco Tomas Machac, che nel secondo match sul Court 13 supera il ripescato giapponese Shintaro Mochizuki (n. 138 ATP) per 7-5 6-1 7-5 in 2ore e 33 minuti di partita. Il n. 73 ATP al prossimo turno aspetta colui che uscirà fuori dallo scontro fra Frances Tiafoe (testa di serie n. 17) e il croato Borna Coric.

[12] T. Fritz b. F. Diaz Acosta 4-6 6-3 3-6 6-2 6-4 (Jacopo Andrea Dantona)

La dodicesima testa di serie, Taylor Fritz, chiude la partita in cinque set con il punteggio di 4-6 6-3 3-6 6-2 6-4. Un avvio non certo facile per l’americano in questo primo turno dell’Australian Open 2024. Il suo avversario, Facundo Diaz Acosta (numero 93 della classifica ATP), è riuscito ad impensierire lo statunitense per ben quattro ore sul cemento australiano. Una partita giocata alla pari senza grossi colpi di scena, ad eccezione del quarto gioco del secondo set, con un lieve infortunio alla caviglia di Fritz che ha richiesto l’intervento immediato del fisioterapista, con conseguente MTO per l’opportuna fasciatura, e del quarto set con ben 10 palle break, 4 per l’americano e 6 per l’argentino. Sul cemento australiano, lo statunitense vanta un sedicesimo di finale e in questo 2024 approda al secondo turno dove incontrerà il vincente tra due giocatori con i quali non ha mai avuto precedenti, Roberto Carballes Baena e il lucky loser Hugo Gaston.

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