“Ho incontrato il mio agente, Stuart Duguid, un paio di giorni fa per parlare del mio futuro. La realtà è che c’è una parte di me che sa che il mio tempo in questo sport potrebbe essere finito. E mi va bene così. È una conversazione che doveva essere fatta. Sono a un bivio della mia carriera e ho raggiunto un punto in cui la vita dopo il tennis è una prospettiva che mi entusiasma. È per questo che il mio manager ne ha parlato. Ha detto: “Questo potresti essere tu da ora in poi se lo vuoi“. Questo l’incipit del pezzo scritto dal finalista di Wimbledon 2022 che nella pausa dal tennis si è saputo reinventare, anche come conduttore del suo personale Talk Show “Good Trouble” dove ha intervistato personalità del calibro di Gordon Ramsay e Mike Tyson.
“Naturalmente – si legge nell’articolo –c’è una parte di me che guarda e non vorrebbe altro che essere là fuori. Soprattutto dopo quello che sono riuscito a fare a Wimbledon 18 mesi fa, raggiungendo la finale contro Novak Djokovic. Mi siedo lì e guardo alcuni dei giocatori in tournée e so dentro di me che questa generazione non è forte come alcuni dei giocatori che ho affrontato. Mi dà fastidio che ci siano persone là fuori che pensano che io non voglia essere là fuori. È come se pensassero che non voglio giocare e trovano scuse per i miei infortuni“
Una parte di Kyrgios sa che può ancora essere un giocatore di tennis di altissimo livello: “so che posso essere uno dei migliori al mondo e vincere tornei importanti, se il mio corpo me lo permette.“ Il problema è che il suo fisico non va di pari passo alla sua ambizione. “Non so quando tornerò. Spero di riuscire a riprendermi dall’infortunio al polso che ha richiesto un intervento chirurgico l’anno scorso. Il mio corpo potrebbe non essere mai più lo stesso e gli infortuni possono portarti su una strada diversa da quella che immaginavi”. Sul finale l’australiano si toglie qualche sassolino dalla scarpa circa una sua possibile partecipazione ai Giochi Olimpici 2024, che da quanto si apprende non è nella sua lista dei desideri. “Una cosa che garantisco, però, è che se sarò in forma e pronto a giocare, non mi renderò disponibile per le Olimpiadi”.