Sinner, si guarda già oltre. Quando e dove può superare Alcaraz e diventare n.2

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Sinner, si guarda già oltre. Quando e dove può superare Alcaraz e diventare n.2

Conquistato il titolo a Rotterdam e il n°3 del ranking, Jannik Sinner non ha alcuna intenzione di fermarsi. E negli USA può superare anche Carlos Alcaraz

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Jannik Sinner - Rotterdam 2024 (foto X @janniksin)
 

Lo straordinario inizio di 2024 di Jannik Sinner, primo giocatore da oltre 20 anni a laurearsi campione nel primo torneo giocato subito dopo aver vinto il primo Slam (nessuno tra Federer, Nadal e Djokovic ci era riuscito), è ben testimoniato da atteggiamento e numeri, oltre che dagli insindacabili risultati. 15 successi consecutivi, 12-0 nel 2024, 32 vittorie nelle ultime 34 partite, uno Slam e il n.3 del ranking. Numeri folli, che testimoniano una splendida realtà a cui, fino ad un anno fa, era impossibile pensare. Ma visto che il posto in classifica “è solo un numero”, come ha più volte ribadito lo stesso Sinner, perché non andare a vedere nel dettaglio quando quel numerino potrebbe diventare n.2?

Alcaraz, Sinner, Medvedev: chi arriverà sulla terra da n.2?

Nell’ultimo aggiornamento delle classifiche mondiali, il n.2 del ranking – occupato da Carlos Alcaraz – dista 835 punti. Certo non sono pochi, ma viste le cambiali che Carlitos dovrà difendere nelle prossime settimane, il margine potrebbe via via assottigliarsi. Vediamo la situazione nel dettaglio.

Carlos Alcaraz, n.2 ATP - Buenos Aires 2024 (Sergio Llamera | IEB+ Argentina Open)
Carlos Alcaraz – Buenos Aires 2024 (Sergio Llamera | IEB+ Argentina Open)

Prima dell’inizio della stagione su terra battuta, che partirà ad aprile con i tornei di Estoril, Marrakech e Houston, tra Alcaraz, Sinner e Medvedev, Jannik è colui che avrà meno punti da difendere. Nello specifico, da qui ad aprile all’altoatesino scadranno 960 punti, frutto della semifinale raggiunta ad Indian Wells (360 punti) e della finale di Miami (600 punti). Bottini ben più pesanti per lo spagnolo e il russo, rispettivamente di 1660 e 2350 punti.

In queste settimane, infatti, ad Alcaraz usciranno anche 300 punti della finale di Rio de Janeiro (oltre ai 1360 conquistati l’anno scorso negli Stati Uniti), mentre Medvedev dovrà scontare i 750 punti frutto dei successi a Doha e Dubai, che si aggiungono ai 1600 del suo gran Sunshine Double 2023. Nella tabella che segue vengono ricapitolati nel dettaglio i punti sicuri dei tre giocatori per le prossime settimane – qui punti, cioè, garantiti fino ad aprile indipendentemente da qualunque risultato – ricordando che nelle week 11 e 13 il ranking non viene aggiornato in quanto sono in corso i tornei di Indian Wells e Miami.

Torneo/iDoha
Rio
Los Cabos
Acapulco
Santiago
Dubai
Indian Wells
(week 1)
Indian Wells
(week 2)
Miami
(week 1)
Miami
(week 2)
Estoril
Marrakech
Houston
WeekWeek 8 (19/02)Week 9 (26/02)Week 10 (04/03)Week 11 (11/03)Week 12 (18/03)Week 13 (25/03)Week 14 (01/04)
ALCARAZ9105880588058805780578057445
SINNER8270827082708270791079107310
MEDVEDEV8265801575157515691569155915
I punti sicuri di Alcaraz, Sinner e Medvedev fino ad aprile

C’è anche Medvedev in lizza per il n.2, ma serve un’impresa

Se attualmente i margini sembrano piuttosto ridotti, si vede facilmente come, con l’avanzare delle settimane, Medvedev si allontanta sempre di più dagli altri due. Se la matematica non condanna il russo – per ora cancellatosi da Doha, ancora regolarmente iscritto a Dubai ma sulle cui condizioni fisiche regna l’incertezza – la scalata, per lui, è piuttosto impervia.

Per avere chance di essere n.2 all’inizio della stagione su terra, il russo dovrebbe confermarsi campione a Dubai (lui che, fino ad ora, non è mai riuscito a vincere due volte lo stesso torneo in carriera) e vincere i due mille americani. Così facendo, Daniil salirebbe a quota 8415 punti. Per non essere scavalcato, Sinner dovrebbe raggiungere al massimo una semifinale e una finale nei prossimi due Masters1000.

Leggermente più complesso il discorso per quanto riguarda Alcaraz, che se riuscisse a vincere a Rio de Janeiro otterrebbe 500 punti fondamentali per la difesa del n.2. Con un titolo in Brasile infatti – con un tabellone tutt’altro che proibitivo – a Carlitos “basterebbero” un quarto e una semifinale ad Indian Wells e Miami per restare davanti a Medvedev. Al quale, viceversa, non sarebbero sufficienti tre finali tra Dubai, Indian Wells e Miami per salire al n.2 se Alcaraz uscisse ai quarti a Rio e al primo turno in entrambi i ‘1000’ americani. Insomma, piuttosto improbabile.

Che cosa serve a Sinner per diventare n.2?

Veniamo ora a ciò che, comprensibilmente, ci (e vi) interessa maggiormente. Ricordando i cambiamenti introdotti ad inizio stagione dall’ATP nell’assegnazione dei punti, la domanda più importante è: Jannik è padrone del proprio destino? La risposta è affermativa: se Sinner facesse doppietta negli Stati Uniti arriverebbe ad aprile da n.2 del mondo.

Ad Alcaraz, infatti, non basterebbero due finali negli USA e il titolo a Rio per raggiungere l’italiano, che si presenterebbe sul rosso con 9310 punti contro i 9245 dello spagnolo.

Il sorpasso, tuttavia, potrebbe avvenire già dopo Indian Wells. Nella remota ipotesi in cui Alcaraz non andasse oltre i quarti in Brasile, Sinner arriverebbe negli Stati Uniti con più punti sicuri. Ciò significa che a Jannik basterebbe ottenere lo stesso risultato di Carlitos per superarlo nel ranking.

Jannik Sinner a caccia del n.2 ATP (foto X @abnamroopen)
Jannik Sinner – Rotterdam 2024 (foto X @abnamroopen)

Tenendo conto del possibile ma complesso doppio sorpasso contemporaneo di Medvedev, che per essere n.2 tra i due ‘1000’ dovrebbe vincere Dubai e Indian Wells sperando che né Sinner né Alcaraz arrivino in finale nel primo Master stagionale, è opportuno notare che, almeno fino ad Indian Wells, non tutto dipende da Jannik.

Se Carlitos trionfasse a Rio e arrivasse in finale in California, all’attuale n.3 del ranking non basterebbe nemmeno vincere il primo ‘1000’ del 2024. Lo spagnolo, infatti, gli sarebbe ancora davanti di 45 punti (8955 contro 8910). Come già sottolineato, in ogni caso, per quanto possa essere complicato, il successo nei due tornei statunitense darebbe a Sinner la certezza del n.2.

Uno spauracchio di nome Djokovic

Fatte tutte queste premesse, è comunque bene ricordare che, per la prima volta dal 2019, Novak Djokovic tornerà a giocare il Sunshine Double, assetato di vendetta dopo quanto accaduto a Melbourne. Se il n.1 non è (per ora) minimamente in discussione, visto che il serbo non ha punti da difendere negli Stati Uniti, il 24 volte campione Slam potrebbe essere l’ago della bilancia di questa bagarre che, al momento, è ancora parecchio incerta visti i punti in palio tra Rio de Janeiro e Dubai.

Tra un paio di settimane la situazione sarà un po’ più chiara e, a quel punto, far di conto sarà più semplice. Ma con questo Sinner è vietato porsi limiti.

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