[2] S. Baez b. [4] A. Tabilo 3-6 6-0 6-4
Silenzioso ma letale. Quando sa di poter vincere si fa spesso trovare pronto Sebastian Baez. Nella notte italiana, infatti, il 23enne argentino ha aggiunto il sesto trofeo ATP alla sua bacheca, il quinto in neanche tredici mesi. Dopo il titolo conquistato meritatamente pochi giorni fa a Rio de Janeiro – primo 500 messo in tasca dal tennista albiceleste -, Baez ha deciso di non tirare il freno a mano sino alla fine della gira sudamericana e, con il punteggio di 3-6 6-0 6-4 dopo due ore e sedici minuti di tennis, ha siglato il successo al Movistar Chile Open rimontando il beniamino di casa Alejandro Tabilo. Dispiace agli spettatori di Santiago non vedere nuovamente un volto del proprio paese acciuffare il titolo nella capitale per il secondo anno di fila; ma c’è stato poco da fare per contrastare la brama di successo del nuovo numero 19 al mondo – prima volta in top 20 per il 23enne di Buenos Aires -, addirittura in questo momento quinto nella race.
Eppure, l’incontro era iniziato a favore del vincitore del 250 di Auckland. Nel primo parziale, infatti, l’attuale 39esimo tennista della classifica ATP (best ranking grazie a questo risultato) era partito forte mettendo subito in chiaro le regole del gioco. Il terzo confronto diretto tra i due – uno pari prima di questa sfida – aveva visto così iniziare Tabilo forse un po’ titubante al servizio, ma certamente non alla risposta. Alla settima palla break in suo favore, il 26enne nato a Toronto da genitori cileni aveva strappato il servizio al suo avversario nel sesto gioco e aveva poi chiuso la frazione con il punteggio di 6-3, seppur annullando due pericolose palle del contro-break, in cinquantatré minuti.
Conscio del fatto che la partita era ancora aperta poiché aveva solamente perso il primo parziale, Baez ha tirato fuori l’orgoglio in apertura di secondo set. Semplicemente una stesa è quella presa da Tabilo in quel frangente, nel quale ha racimolato le briciole lasciando così il verdetto dell’incontro alla frazione decisiva. Tanto per la cronaca, l’argentino ha messo in tasca il secondo set con lo score di 6-0 in ventisette minuti, lasciando al cileno la miseria di cinque punti in sei giochi. Praticamente nulla.
È continuato poi il dominio dell’argentino a inizio terzo set dove, seppur concedendo una palla break nel gioco inaugurale, è scappato subito sul 3-0. La trafila di nove game vinti consecutivamente da lui si è poi fermata lì, grazie a un Tabilo ancora speranzoso ma comunque poco creativo nelle scelte di gioco da fondo campo. In ogni caso, dopo aver annullato cinque ulteriori opportunità di break argentine nel sesto gioco, il cileno dando il tutto per tutto si è ripreso la battuta prima che fosse troppo tardi. Ma un pessimo game al servizio l’ha portato ugualmente alla disfatta, concedendo il secondo titolo del 2024 a Baez, che ripete così nel giro di sette mesi il bis consecutivo di tornei messi in cassaforte.
La scorsa estate Kitzbuhel e Winston Salem, ora Rio de Janeiro e Santiago. Molti forse non lo prendono sul serio mettendo in evidenza i suoi limiti: potenza dei colpi non sbalorditiva o eccessivo attaccamento al mattone tritato. Eppure, Sebastian sta mostrando una continuità di risultati degna di nota, invidiabile e che pochi nel circuito possono vantare. Quinto titolo ATP in tredici mesi, top 20 conquistata, quinta posizione nella race e tanta, tanta garra da vendere. C’è da aggiungere altro?