[3] J. Sinner b. [16] B. Shelton 7-6(4) 6-1
Al BNP Paribas Open è ancora, sempre più, Sinnermania. Continua la marcia trionfale del 2024 di Jannik Sinner, che battendo Ben Shelton acciuffa la diciottesima vittoria consecutiva, la n.150 sui campi in cemento e il terzo quarto di finale su tre tornei disputati in stagione. Per il secondo anno di fila arriva tra gli ultimi 8 ad Indian Wells dopo una partita giocata ad alto ritmo per un set, dominata nel secondo. L’americano ha trovato un bel primo parziale, in cui a tratti ha retto anche gli scambi lunghi, addirittura rischiando di andare avanti. Passato il tie-break si è però aperto il varco, e da lì è stato un monologo dell’altoatesino, che sfiderà chiaramente da favorito in un torneo che sempre più è nel suo segno Jiri Lehecka, mai affrontato in precedenza in match ufficiali.
Di seguito le dichiarazioni a caldo nell’intervista in campo post match: “E’ bello avere mio papà qui, è divertente averlo con me. Posso essere orgoglioso di come ho giocato. Non mi dava molto ritmo, c’era vento per cui era un po’ più difficile adattarsi, ma dal secondo set in poi avevo più fiducia. Mentalmente sono stato forte, soprattutto nei punti importanti del primo set. Lui è un ottimo giocatore non vedo l’ora di affrontarlo nuovamente. Mi fa crescere giocare contro dl lui perché non c’è molto ritmo. Ho giocato con Lehecka tanto tempo fa, non è rilevante ora, siamo cresciuti entrambi tanto, vediamo come sarà, non vedo l’ora“.
Primo set: Shelton di lusso, Sinner di più. I punti pesanti sono un monopolio
Le prime occasioni arrivano per Shelton, il primo break lo porta a casa Sinner. In un lungo quarto game annulla quattro chance all’americano, scambiando anche con un ritmo altissimo da fondo. Insiste sul dritto di Ben, che quando riceve colpi violenti e veloci in serie soffre non riuscendo a imprimere il peso che vorrebbe. Molto coraggioso l’americano, sul suo servizio evita lo scambio lungo lanciandosi spesso verso la rete, ma con un doppio fallo si consegna. Un vantaggio che sembra decisivo, arriva il set point…e arriva anche l’uragano Ben, che con un po’ di fortuna riesce a rimanere nel set, sale di intensità e trova un prezioso contro-break. Ma il capolavoro è dopo, nell’undicesimo game: con estrema calma, scelte giuste e calibrate, annulla tre palle break mostrando un tennis ancora più dinamico del solito, capace di mettere in difficoltà anche le bordate dell’azzurro. Alla fine, con qualche complicazione e una ventina di minuti in più, Sinner conquista il parziale, 7 punti a 4 in un tie-break dove va anche avanti 4-1 pesante salvo cozzare contro un ottimo Shelton, che paga qualche indecisione di troppo al momento di gestire i colpi. E una diagonale di dritto in cui l’azzurro è di una cilindrata troppo superiore.
Secondo set: c’è solo Sinner, dritto alla meta senza regali
Sinner dà subito una netta sterzata al parziale. Con un’ampia mano di Shelton, a tratti confuso nel cercare un’adeguata contromisura al ritmo insostenibile dell’avversario che gli causa errori in serie, la tds n.3 ringrazia e incassa subito il break. L’americano sembra rimasto ai fantasmi del tie-break, in balia di sé stesso e di un giocatore che non regala nulla. Impressiona vedere come Shelton debba ricorrere al meglio del suo tennis, tra prodigiosi recuperi e impensabili vincenti, per fare qualche punto, mentre Jannik continua a martellare con regolarità, puntuale al servizio e senza strafare. Questa è la sensibile differenza di dimensione tra i due ad oggi. Come dimostra il finale, in cui Shelton molla completamente, rovina nei game finali con errori quasi di chi voglia abbandonare il prima possibile il campo, da cui esce in lacrime, deluso da una prestazione dalla quale aspettava sicuramente qualcosa in più. Chiude invece con la faccia grintosa, il pugno e lo sguardo convinto colui che è ad oggi il più forte giocatore al mondo.