ATP Indian Wells, la gioia di Alcaraz: “Ho passato dei mesi difficili, ho imparato che i problemi si possono superare”

evidenza

ATP Indian Wells, la gioia di Alcaraz: “Ho passato dei mesi difficili, ho imparato che i problemi si possono superare”

Il numero due del mondo dice la sua dopo il trionfo in California: “Sì, sono davvero felice di aver difeso il titolo”

Pubblicato

il

 

È un Carlos Alcaraz raggiante quello che si siede di fronte alla stampa durante la conferenza tenutasi al termine della finale vinta contro Daniil Medvedev al BNP Paribas Open di Indian Wells. Come dargli torto, del resto. Sì, perché sono trascorsi circa nove mesi dal suo ultimo trionfo in quel di Wimbledon. Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti per il giocatore iberico. È inutile girarci intorno: i mesi successivi alla conquista dello Slam britannico, sono stati alquanto difficili per il tennista iberico. Adesso, però, il peggio sembra essere passato. Ecco le dichiarazioni rilasciate dal buon Carlos in conferenza stampa.   

Congratulazioni, Carlitos. Sei il primo giocatore a difendere il titolo ad Indian Wells dopo Novak nel 2016. Cosa ne pensi? 

“Beh, è fantastico. Non è mai facile. Sono davvero felice di aver mostrato un ottimo tennis in questo torneo. È un posto davvero speciale per me. Sì, sono davvero felice di aver difeso il titolo qui ad Indian Wells.” 

Qual è la lezione più importante che hai imparato da questo torneo? 

Alcaraz: “Che puoi superare tutti i problemi che hai. Non importa quali problemi hai. Se credi in te stesso, hai un’ottima squadra intorno, lavori duro, tutto può cambiare. Penso che questo sia l’insegnamento più grande che traggo da questo torneo.” 

Carlos, sono passati nove mesi dall’ultima volta che hai vinto un titolo. Un bel po’ di tempo considerato il tuo ranking. Quali sono state le tue emozioni al termine del match-point vinto con Medvedev? 

Alcaraz: “È difficile dirlo a parole, perché ho attraversato dei mesi davvero difficili. Diciamo che negli ultimi due mesi è stato difficile ritrovare me stesso. Non mi è piaciuto, diciamo, entrare in campo. Non ero in campo negli ultimi due mesi, quindi è stato davvero difficile per me. Sì, significa molto per me sollevare questo trofeo. E non perché non vincessi un torneo dai tempi di Wimbledon. Per me queste cose non contano così tanto. Per quanto riguarda i sentimenti, invece, si tratta di provare a divertirsi giocando a tennis. È l’unica cosa che conta. Ecco perché sono davvero, davvero felice di alzare questo trofeo. Perché mi sono ritrovato e mi sono sentito davvero bene.”  

Cos’hai provato quando non hai vinto titoli? Ti pesava di più stare in campo? 

“Beh, è stato un periodo davvero difficile dopo Wimbledon. Non riuscivo a trovare il mio stile, il mio gioco. Naturalmente a Pechino e Shanghai ho fatto abbastanza bene. A fine anno ho fatto più fatica, ma non importava che non giocassi bene. Mi stavo divertendo. Sai, negli ultimi mesi è stata davvero dura per me. La mia famiglia, la mia squadra, le persone a me vicine mi dicevano che non sorridevo tanto quanto prima, che non mi divertivo più. Sì, è stato un momento difficile per me.” 

Puoi parlarci del punto in cui la pallina ti è passata quasi sopra la testa e hai quasi oscillato, poi sei corso indietro e hai fatto quella cosa strana in cui l’hai colpita con il lato sbagliato della racchetta. Voglio dire, cosa stava succedendo lì? Quanto velocemente hai preso questa decisione? Che cosa ha significato vincere quel punto e, più in generale, conquistare dei punti in questo modo? 

Alcaraz: “Beh, onestamente non sapevo cosa fosse successo. (sorride). Voglio dire, stavo per saltare e colpire. Poi è successo qualcosa ai miei piedi e non riuscivo più a saltare. Quando succede qualcosa del genere, devi essere subito pronto a correre verso la palla successiva. Questo è ciò che ho fatto. È stato un bel pallonetto che Medvedev non è riuscito a schiacciare in una buona posizione. Sì, è stato bello realizzare quel punto. Mi dà grande motivazione per continuare a fare punti come questo. Cerco sempre di mettere dei buoni punti, un buon gioco, solo per cercare di far divertire la gente, godersi la partita. Penso che sia un bene per tutti. Sì, punti come questo mi danno una motivazione in più per farmi sorridere (sorride).” 

Un paio di anni fa a Wimbledon ti allenasti con Daniil e mi dicesti che volevi giocare con giocatori esperti sull’erba per imparare a gestire la superficie. Poi, l’anno successivo, hai vinto il torneo. Adesso, invece, molti tuoi colleghi mi dicono che oggi le persone vogliono fare pratica con te per imparare. Che effetto ti fa sapere che adesso sei tu colui che può dare degli insegnamenti agli altri? 

Alcaraz: “Beh, è fantastico (sorride). Voglio dire, ovviamente significa che ho fatto davvero un buon lavoro in un breve periodo. Con la mia squadra abbiamo fatto le cose giuste. Abbiamo seguito tutte le strade. Penso che sia davvero un buon momento per me. Voglio dire, sto ancora imparando dai giocatori più esperti di me. Non mentirò. Sto ancora imparando a giocare contro giocatori diversi. Molte volte durante il tour devi adattare il tuo gioco. Dipende un po’ dall’avversario che hai di fronte. Ovviamente in ogni gara che disputo, voglio concentrarmi su me stesso, sul mio gioco, ma devi pensare un po’ anche al tuo avversario, a cosa pensa, al suo stile…” 

Hai realizzato numerosi punti spettacolari durante le tue partite. Come ci sei riuscito? Si tratta di “creatività”? Atletismo? 

Alcaraz: “Beh, sto cercando di fare questo tipo di punti. Voglio dire, mi dà una motivazione in più. Ecco perché sto cercando di trovare scatti straordinari, punti straordinari. Mi dà una motivazione in più per andare avanti, per continuare a mostrare un tennis davvero buono. Penso che sia fantastico anche per il tennis, avere questo tipo di partite, questo tipo di punti. Soprattutto per le persone che di solito non guardano il tennis. Penso sia grandioso. Voglio dire, dico sempre che gioco meglio con il sorriso sulle labbra, e punti come questo, non importa se vinco o perdo, mi fanno comunque sorridere. Penso che mi aiuti nel continuare a migliorare il mio gioco in partita e mostrare il mio miglior tennis.” 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement