Coppa Davis, urna benevola con gli azzurri: Olanda primo pericolo, Belgio e Brasile abbordabili

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Coppa Davis, urna benevola con gli azzurri: Olanda primo pericolo, Belgio e Brasile abbordabili

Estratti i quattro gruppi per la fase a gironi di Coppa Davis 2024: evitate Spagna e Cile, l’Italia pesca molto bene

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Botic Van de Zandschulp – Coppa Davis 2023, Malaga (foto: Marta Magni)
 

Alla vigilia del Miami Open, appuntamento clou delle prossime due settimane, sono stati estratti i quattro gruppi della fase a gironi di Coppa Davis. Le sedi, già rese note la scorsa settimana, saranno ovviamente quattro, una per girone: Bologna (dove si giocherà il gruppo A dell’Italia), Valencia (gruppo B della Spagna), Manchester (gruppo D della Gran Bretagna) e la novità Zhuhai (gruppo C).

L’Italia di Filippo Volandri, in quanto campione in carica e prima testa di serie, è stata inserita nel girone A, mentre l’Australia, finalista uscente e seconda testa di serie, nel gruppo B. Le altre due nazioni in prima fascia, cioè Germania e Canada, sono rispettivamente finite nei gruppi C e D.

Dalla seconda fascia, l’Italia ha pescato l’Olanda, evitando Stati Uniti e Repubblica Ceca. L’avversaria degli azzurri proveniente dalla terza fascia sarà il Belgio – anziché le più pericolose Francia e Gran Bretagna – mentre dalla quarta e ultima fascia è arrivato il Brasile, ben più abbordabile rispetto alle insidie Spagna e Cile, che l’anno scorso è andata ad un passo dall’eliminare i futuri campioni. Premettendo che non si può sapere oggi quali saranno i convocati a settembre e in che stato di forma arriveranno i vari giocatori, ecco una prima e veloce panoramica su ciò che attende gli azzurri.

Olanda

Posto che l’Italia al completo parte ampiamente favorita con tutte e tre le avversarie di Bologna, l’Olanda rappresenta certamente il pericolo maggiore. E’ una Nazionale che gli azzurri conoscono bene, con la memoria che torna al quarto di finale della Coppa Davis 2023. Due buoni singolaristi come Griekspoor e Van de Zandschulp e tanti buoni doppisti come Koolhof (n°4 di specialità), Rojer, Haase e Middelkoop, tutti però over35 (Koolhof ne ha ancora 34 ma compirà 35 anni il 17 aprile).

Va da sé che sarà importante capire se davvero l’Italia sarà al completo e se potrà contare oppure no su Jannik Sinner. Molto difficilmente, infatti, senza l’altoatesino gli azzurri avrebbero battuto gli olandesi a Malaga. Il n°3 del mondo è stato fondamentale sia in singolare che in doppio, al fianco di Lorenzo Sonego, per poter superare i ragazzi di Paul Haarhuis, che dopo la sconfitta dello scorso novembre ha ironicamente commentato: le cose sono iniziate ad andare male per noi quando Sinner è atterrato a Malaga.

Nell’augurio di rivedere vestito d’azzurro anche Matteo Berrettini, che se starà bene dovrebbe avere un posto assicurato a Bologna, l’Olanda è indubbiamente l’avversario più pericoloso dell’Italia. Ricordiamo che alle Final Eight di Malaga verranno ammesse le prime due classificate di ogni girone.

Belgio

Senza spostarci più di tanto a livello geografico, arriviamo in Belgio, nazione che però sta attraversando un momento ben diverso dai cugini olandesi a livello tennistico. Per anni sono rimasti aggrappati a David Goffin, ma l’ex n°7 del ranking mondiale è ormai in fase calante, galleggiando negli ultimissimi posti della top100. Non possono onestamente destare preoccupazioni neanche Zizou Bergs, Joris De Loore e Kimmer Coppejans, rispettivamente n°2, n°3 e n°4 in singolare del proprio paese.

Va un po’ meglio per quanto riguarda il doppio, con Sander Gillé e Joran Vliegen, coppia ormai affiatata e stabilmente top30. Con o senza Sinner, però, il Belgio rimane una nazionale assolutamente alla portata.

Brasile

Anche in quarta fascia il sorteggio è stato oggettivamente favorevole, soprattutto considerando i possibili pericoli Spagna e Cile, finite invece nei gironi B e C. Anche in questo caso vale grosso modo lo stesso discorso fatto per il Belgio: indipendentemente dal’avere la squadra al completo, contro il Brasile l’Italia deve vincere.

I due singolaristi titolari, guardando la classifica, oggi sarebbero due tra Thiago Seyboth Wild, Thiago Monteiro e Felipe Meligeni Alves, che però su cemento indoor non possono certo spaventare. Molto interessante potrebbe essere l’eventuale presenza del classe 2006 Joao Fonseca, il piccolo Sinner come lo chiamano in Brasile. Va poco meglio in doppio, con Rafael Matos e Marcelo Melo (più di Marcelo Demoliner), ma i verdeoro non spaventano.

Se è vero che nel tennis tutto può succedere – e l’esperienza dello scorso anno è lì pronta a ricordarcelo – altrettanto vero è che, per l’Italia, non superare questo girone sarebbe una (bruttissima) impresa.

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