L’ultima recita a Miami Sir Andy Murray se l’aspettava diversa, perché salutare con una sconfitta non è mai piacevole. “ A Miami mi sono allenato spesso, è stata una seconda casa”, ha detto il tre volte campione Slam alla vigilia del torneo.
Il britannico ha confermato che la partita persa in tre set dal ceco Tomas Machac – 5-7 7-5 7-6 – è stata la sua ultima apparizione a Miami, torneo da lui vinto due volte con altre quattro finali disputate: “E‘ stato un torneo particolarmente importante per me, per questo oggi è stato emozionante lasciare il campo come presumibilmente lo sarà anche in altri eventi”, ha esordito l’ex n.1 del mondo a fine match. Debilitato da una storta nelle ultime fasi del match, lo scozzese ha lottato con le unghie e con i denti per tenere accese le speranze di un approdo agli ottavi di finale che però non è arrivato. Ormai è cosa nota da mesi il suo ritiro annunciato – mai nascosto tra l’altro – alla fine di questa stagione, che potrebbe coincidere con l’estate, e quindi Wimbledon.
Scortato negli spogliatoi da un’incessante e lungo tributo riservatogli dal pubblico di Miami, Murray ha sottolineato una volta ancora il suo rapporto speciale con questo torneo. “Miami è stato un luogo speciale nel corso della mia carriera. E’ stata davvero come una seconda casa perché qui ho trascorso molto tempo allenandomi e adoro questa città – ha ancora aggiunto Murray. Ma non stavo pensando a tutte la partite che ho giocato qui, ma solo che era l’ultimo e che mi sarebbe piaciuto farlo durare ancora un po’”.
Con i match vinti contro Berrettini ed Etcheverry lo scozzese ha inanellato le due vittorie consecutive che gli mancavano dall’Open del Canada giocato lo scorso agosto. “E’ un cosa bella, ho mostrato segni di crescita nel mio gioco e miglioramenti evidenziati negli ultimi tornei. Non è ancora la perfezione, ma considerato quanto successo esser riuscito a vincere alcune partite contro questi avversari e aver spinto al limite oggi Thomas è una cosa che mi rende orgoglioso. Riuscire a fare quel che ho fatto dopo quel che ho vissuto è davvero difficile”.
L’ex tennista americano Andy Roddick è intervenuto su Tennis Channel nel programma condotto da Steve Weissman e Monica Puig a proposito del finale di carriera dello scozzese. Roddick ha sottolineato l’umiltà e il sacrifico di Murray lodandone la passione e l’impegno. “Dopo l’operazione all’anca del 2019 continua a ripetere di non essere più lo stesso, ma il suo spirito è rimasto identico. E anche se non è più riuscito a ribaltare partite come quella odierna, la passione con le affronta e lo spirito che ci mette sono identici – ha sottolineato l’americano. Può suonare strano, ma credo che anche questa versione ammaccata di Andy Murray possa aggiungere valore alla sua eredità, così come il modo in cui ha lottato contro la sorte negli ultimi quattro o cinque anni. Lo rispetto molto. Non so se sarei stato capace di farlo, anzi: non so se in molti sarebbero stati in grado di riuscirci”.
Con la stagione sul rosso alle porte e in attesa di conoscere il calendario che lo porterà per l’ultima volta a competere sui prati amici del Regno Unito, Murray ha infine confessato di “non vedere l’ora che arrivi la fine adesso, darò il massimo nei prossimi mesi e poi me ne tornerò a casa dalla mia famiglia”.