[2] J. Sinner b. C. O’Connell 6-4 6-3
Altra grandissima prova di forza da parte di Jannik Sinner, capace di battere in due set l’australiano Christopher O’Connell 6-4 6-3, dopo esser stato ad un passo dalla sconfitta nel primo parziale.
I campi dell’Open di Miami non fanno altro che raccontarci, ancora una volta, le capacità di questo campione, in grado di non mollare mai, lottare fino alla fine anche quando la delusione nel non trovare i propri migliori colpi, potrebbe avere la meglio. Statistiche non perfette per il numero 1 italiano, poco sopra al 60% di prime, condizionato da un vento mai terminato durante la partita. A fare la differenza, però, è la concretezza di quelle battute, in grado di concedere solamente 2 punti nel corso di tutto il secondo set. 21 vincenti e 7 non forzati fanno della performance del nostro giocatore una partita non perfetta, certo, ma ben conquistata e vinta, contro un avversario nelle migliori condizioni.
L’australiano ha certamente mostrato un tennis al di sopra delle proprie possibilità, variando tanto e terminando il primo set col 52% di rovesci giocati in slice. Qualche palla corta di troppo ha permesso a Sinner di ritrovare confidenza con gli appoggi, cominciando ad aggredire il campo sempre più.
Ora c’è Machac ad attendere Sinner, per una sfida che vale la semifinale a Miami.
Set 1 – O’Connell è perfetto, ma Sinner vince un set da campione
Subito in scena il più complicato degli inizi per Jannik Sinner, costretto ad annullare 3 palle break consecutive: alza il rendimento al servizio, attacca il campo e l’australiano si ritrova immediatamente in parità. Non molla, l’azzurro conquista la rete giocando un valido schiaffo al volo, ma O’Connell intuisce e parte prima: col dritto in corsa si regala la quarta occasione. Non entra la prima, la seconda sfiora il nastro, ma resta in campo: let e servizio da ripetere. La pressione si fa sentire, forza il servizio e col doppio fallo regala il break in apertura di partita.
L’azzurro comincia ad alzare il livello, la chiave tattica impostata sul rovescio dell’oceanico inizia a dare i suoi frutti: gli scambi si allungano, Sinner comanda variando tanto e costringendo l’avversario a muoversi in difesa. O’Connell, però, non ha intenzione di restare indietro: vede il gioco dell’avversario aumentare d’intensità, lui si adatta districandosi alla perfezione fra difesa e attacco, costringendo all’errore un Sinner in grande difficoltà sulla precisione nei colpi a rimbalzo. Il tennis dell’australiano prosegue nella sua forma di impressionante perfezione ed efficacia, in grado di reggere scambi lunghi, ma senza calare sul colpo d’inizio gioco. Jannik, come nel precedente match con Griekspoor, fatica a trovare la propria solita dimensione in risposta, non riuscendo a leggere il servizio del proprio avversario.
Sopra 40-15, l’oceanico ricorda di non essere un pluri vincitore slam: torna a sbagliare qualche palla, comunque costringendo l’azzurro agli straordinari, e offre la seconda palla break della sua partita. Come nella precedente occasione, è impeccabile nei momenti di pressione alla battuta e allunga 4 a 2. Jannik è costretto alla più estenuante delle difese, l’australiano varia ogni colpo, fra slice e colpi piatti, alternati a palle corte non sempre di perfetta lettura tattica. E proprio su queste, Sinner si avventa. Vince uno scambio ribaltando tutte le criticità di un punto che sembrava già perso, la risposta sale di livello tornando a centrare il campo, e con un passante di rovescio su un illogico attacco a rete di O’Connell, conquista il break alla terza chance. E’ l’inizio di un nuovo set: l’australiano non mantiene la lucidità dei precedenti game, smarrendosi in scambi che Sinner è bravo a controllare con forza. Fa il possibile, ma alla fine la legge del più forte ha la meglio: Jannik ritrova gli appoggi in risposta, vince quattro giochi consecutivi e al primo set point va a sedersi avanti di un parziale, 6-4.
Set 2 – Sinner perfetto su un avversario quasi rassegnato
Le crepe nel gioco di O’Connell sembrano non essersi riparate, conscio di aver perso un set giocato al meglio delle proprie possibilità: mentalmente è tutt’altro che semplice. I gratuiti dell’australiano raccontano grande frustrazione e delusione, così anche la prima palla break del secondo set che vale il sesto gioco consecutivo a favore dell’altoatesino.
Una pallata a Giacomo Naldi scarica la tensione, fra sorrisi e risate subito interrotti dal malore di uno spettatore che forza una ovvia sospensione.
La lunga interruzione non ha modificato le carte in tavola: Jannik Sinner è tornato Jannik Sinner, O’Connell continua ad esser vittima di rammarico per la sconfitta nel precedente parziale, faticando a ritrovare quel tennis che tanto aveva messo in difficoltà il numero 3 del mondo. Il servizio dell’azzurro ora viaggia a velocità ben più alte, impedendo ad O’Connell di entrare nello scambio come a inizio partita, conquista il controllo del punto col primo colpo senza lasciar respirare il proprio avversario. O’Connell è rassegnato al proprio destino. Ormai fatica ad ogni gioco, sempre più vicino all’inesorabile sconfitta: Sinner non molla una palla, continua a spingere ogni colpo conquistando il primo match point in risposta: il vento non smette di essere un fattore chiave, stecca Sinner ed è la quarta parità dell’ottavo gioco. Con coraggio, l’oceanico segue la prima a rete, non perdendo la speranza. Il dritto italiano viaggia a impressionanti velocità, per O’Connell è impossibile starvici dietro, e alla terza opportunità Jannik Sinner vince il match, perdendo solamente 2 punti al servizio in tutto il secondo set.