[1] C. Alcaraz b. [23] L. Musetti 6-3 6-3
Ha vinto “solo” Jannik Sinner in questa giornata di ottavi al Miami Open per i colori italiani. Come al solito verrebbe da dire. Difficile chiedere di più a Lorenzo Musetti contro Carlos Alcaraz, su questo non ci piove. Anzi il carrarino ha giocato quella che a conti fatti è una buona partita, peccato per l’handicap con il break regalato all’inizio dell’incontro. Nel secondo set si è giocato oggettivamente alla pari, tanto spettacolo, la vera differenza l’ha fatta il servizio, colpo che sul cemento ancora lascia molto a desiderare per l’allievo di Tartarini, da cui non riesce a estrarre dividendi. E il n.2 ATP in risposta è spesso una sentenza, specie quando ha la possibilità di girarsi sul dritto e avere anche il tempo di variare. Trova per per la dodicesima volta i quarti in un 1000, e diventa il più giovane giocatore a raggiungere per tre anni consecutivi gli ultimi otto sia a Indian Wells che Miami. La vera notizia è che ormai anche questo non fa più notizia.
Le sue parole a caldo in campo: “Non so se questo sia il miglior tennis che abbia giocato negli ultimi tre mesi, ma senza dubbio è la migliore sensazione. Mi sto sentendo e muovendo bene sul campo, e non sto pensando più alla caviglia. Ovviamente me ne sto prendendo cura ogni giorno. Penso stia provando le migliori sensazioni dalla scorsa estate“.
Primo set: Musetti inizia contratto, perfetto Alcaraz in partenza e all’arrivo
Alcaraz riscuote subito un inizio un po’ a rilento di Musetti, che sciorina qualche errore evitabile nel primo game, concedendo un immediato break allo spagnolo che è però bravo a prendere in mano lo scambio e anticipare il colpo così da affrettare anche le scelte per l’azzurro. Sarà fondamentale il servizio per il neopapà, che dovrà anche tentare di muovere l’avversario e azzardare un tennis che non confluisca in scambi dal ritmo serrato. Da sottolineare che al netto degli errori e le incertezze si sta assistendo a un Musetti comunque concentrato, come dimostra il coraggio nel rimanere in scia annullando anche chance di doppio break nonostante a tratti sembri non trovare il giusto impatto con la palla. La gioia è però effimera, Alcaraz arriva ovunque, copre benissimo il campo e chiude con 10 vincenti un set con sprazzi di gran tennis ma in cui pesa qualche erroruccio di troppo per Lorenzo, che può permettersi davvero poche banalità.
Secondo set: tanto spettacolo, ma troppo Alcaraz
L’inizio del secondo parziale sembra appartenere ad un’altra partita. Al di là delle due palle break non sfruttate da Musetti, vincitore del probabile punto del torneo, gli scambi sono più intensi e i rischi iniziano a pagare. Alcaraz non indietreggia, continua a tenere le redini ma c’è più partita, per quanto tocchi all’azzurro cercare le più svariate soluzioni. A metà parziale arriva il primo break per Musetti, sì sotto 2-4 subendo molto sulla diagonale sinistra, ma quasi spinto dalle ultime speranze lascia andare qualche palla senza peso a solleticare la tensione dello spagnolo, le cui colpe superano i meriti nell’unico game davvero giocato male. Peccato che la solidità mentale di Carlitos si dimostri ancora un’arma in più nel ritornare quasi di rabbia avanti di un break, che risulterà poi decisivo in un ultimo gioco ancora una volta senza particolari patemi. Quarta vittoria su 5 contro Musetti, che in ogni caso esce dal campo a testa alta e con un sorrisetto, consapevole del bel torneo e da che queste sconfitte si può solo imparare. Sognando tramonti sul rosso.