[2] J. Sinner b. T. Machac 6-4 6-2
Jannik Sinner supera Tomas Machac al Miami Open presented by Itaù e centra il traguardo della settima semifinale in un Master 1000, vantando un record di tre vittorie e tre sconfitte e come ultimo episodio la sfortunata sfida con Carlos Alcaraz a Indian Wells di due settimane fa circa.
L’altoatesino ha preso decisamente sul serio l’impegno con il giovane ceco che sta vivendo un ottimo primo scorcio di stagione. Sinner ha stentato solo nei primi minuti con la battuta e un po’ con il dritto, ma anche l’unico break subito, nel secondo game del primo set, non è sembrato altro che un intoppo nella fase di riscaldamento.
Machac ha tratto vantaggio da queste piccole crepe nel gioco del favorito numero due della competizione e ha messo in mostra il suo mestiere sopraffino di colpitore, confermando anche doti di tocco a rete di riguardo. Ha però dovuto fare tutto questo con il pensiero di non dover mai sbagliare la misura dei colpi, per non destare il lanciapalle rosso dall’altra parte del campo.
Messi a punto i pochi problemi sopraddetti, Jannik ha progressivamente preso possesso del court: nel secondo set ha messo a segno solo un ace ma ha perduto la miserevole cifra di tre punti sul proprio servizio. Per lui un 6-4 6-2 netto, che ne conferma e legittima le ambizioni di vittoria in questo torneo che lo ha visto finalista lo scorso anno. Machac si conferma nelle virtù ma anche nei limiti in termini di potenza, caratteristica che certo si amplifica al cospetto di un califfo come Sinner. Ora prima della possibile finale per Jannik c’è l’appuntamento con uno tra Medvedev e Jarry.
Primo set: Qualche incertezza iniziale per Sinner, che trova il break sul 3-3 e fa suo il parziale
Machac cerca subito la risposta di dritto di Sinner per impegnarlo in allungo e aprirsi il campo. L’esercizio riesce nel punto iniziale ma successivamente Jannik mostra di essere già focalizzato sulla misura dei colpi e mette alla frusta il ceco nello scambio. Machac, ancora freddo e forse anche un po’ emozionato, incappa così in alcuni errori nella misura. Il numero due del seeding spinge bene con i fondamentali ma stenta con la battuta: nel primo game al servizio l’altoatesino commette un doppio fallo e per due volte tocca il net e deve ripetere la messa in campo. Paradossalmente Machac inizia meglio in risposta, dove trova anche un punto a rete.
I primi due game sono quindi altrettanti break; da qui entrambi alzano le percentuali con il primo colpo e si cominciano a vedere degli scambi piacevoli e di qualità. Jannik fa leva sul servizio per tenere a bada il contrattacco del rivale mentre Machac, quando non è assillato dalle risposte profondissime dell’azzurro, propone colpi piatti e rapidi che evidenziano alcuni problemi di timing del favorito con il proprio dritto. In generale però Sinner dà l’impressione di essere pronto per approfittare di una qualsiasi défaillance del ceco: sul punteggio di 2-2 si prende due palle-break, grazie anche a un doppio fallo e a un passante di rovescio lungolinea a una mano controllato con maestria dopo che Machac aveva spinto sul sicuro con un drive a uscire.
Colpo da copertina per l’italiano, che deve però rimandare il progetto di togliere la battuta al rivale, che rimedia con un servizio vincente e con un dritto incrociato che Jan non controlla. Sul 3-3 abbiamo un altro game ai vantaggi: Sinner scatena un dritto inside in per una nuova palla-break, che di nuovo viene neutralizzata dal rivale. Machac, preoccupato per l’aggressività dell’italiano, sbaglia un rovescio lungolinea e poco dopo manda un dritto in corridoio, cedendo così il servizio per la seconda volta nel set. Il ceco si sbizzarrisce improvvisando una palla corta in chop di dritto e anche alcune soluzioni con il rovescio in cross, ma il campione di Melbourne non sembra quasi mai davvero in affanno e sale 5-4 con la palla in mano.
Nel decimo game Jan serve solo una volta la prima palla ma continua a spingere e Machac non riesce mai a entrare nello scambio. “Great tennis Jan, great tennis!” dice sicuro Darren Cahill, dal momento che al suo pupillo bastano quattro punti per strappare il 6-4 che vale la sosta dopo 53 minuti. Due ace e un doppio errore a testa, per Machac otto punti a rete su undici discese al net e per Sinner il 68% di punti con la prima palla.
Secondo set: Sinner è perfetto alla battuta e non lascia chance a Machac
Sinner è andato in crescendo nel corso della prima frazione, stando in agguato per togliere il tempo al rivale in contrattacco; per lui non ci sono troppi punti diretti con il servizio, ma l’atteggiamento dell’atleta di San Candido non lascia dubbi in merito all’attenzione sull’andamento dei suoi game. Con queste certezze Jan parte all’arrembaggio per prendersi il break decisivo e alza il proprio livello alla risposta.
Subito l’italiano viene ripagato da altri errori del ceco, che fatica sempre più a ritrovarsi nell’azione in uscita dal servizio e sbaglia qualche volta di troppo il colpo successivo, tradito dalla fretta e dalla consapevolezza che Jan sta entrando in temperatura. Machac concede due palle-break consecutive nel game di apertura e di nuovo rimedia prendendo rischi notevoli ma incassando due errori del nostro atleta. Nel terzo game la canzone è sempre la stessa e Tomas si avvilisce in un doppio errore che significa un’altra palla-break. Sinner allunga troppo il lob difensivo ma non intende aspettare ancora e forza i colpi: Machac non controlla il suo gioco, confuso dalla velocità di palla di Jannik, e questa volta cede la battuta.
Senza più il pensiero di trovare il vantaggio, Sinner sale ulteriormente e per il giovane ceco le soluzioni per ritrovare l’equilibrio nel punteggio sono terminate. Machac non trova spazio in risposta e nemmeno i pochi errori con il dritto del rivale che lo avevano rinfrancato nella prima frazione; Jan si procura altre due palle-break sul 3-1 e converte la seconda con un rovescio dal centro verso sinistra assolutamente regale. Il 4-1 con due break sancisce la fine del match, che arriva nell’ottavo game e proietta Jannik in semifinale.