Sono tempi duri. Anni fa convincemmo fidanzate/i, compagne/i e mogli/mariti che le domeniche di più o meno tutto l’anno e a più o meno tutti gli orari erano impegnate. Niente gite fuori porta, niente mare, niente weekend, niente pranzi o cene con i parenti. La malcapitata dolce metà del tifoso di Federer, Nadal e Djokovic si è sentita ripetere per anni questa storia accompagnata dal classico: “Ma questa è l’ultima volta, oramai ha un’età, non posso perdermi proprio questa finale”. E invece quei tre vecchiacci malefici continuavano a giocare, vincere e rovinare i fine settimana dei nostri partners.

E però anche i più longevi campioni della storia dello sport prima o poi dovevano capitolare. Le lacrime di quella Laver Cup furono accompagnate da sghignazzanti sorrisi dagli esausti compagni di vita: “E uno ce lo siamo tolti dalle scatole…e tra poco anche gli altri due”. Quando finalmente gli incauti partners degli aficionados stavano pregustando weekend nelle capitali europee, tuffi, pranzi luculliani e brindisi con suocere, cognate e prozii… ecco materializzarsi la nuova apocalittica sciagura: un italiano capace di giocare a tennis e, improvvisamente imbattibile. In più giovanissimo. E ovviamente con un’altra decina di giocatori a traino. In poche parole: la fine.

E quindi hai voglia di applaudire Jannik Sinner (10), i suoi record, i suoi trionfi e la sua faccia da bravo ragazzo: senza una domenica libera si sfasciano famiglie, Jannik farà la fortuna di avvocati (alè!) e psicoterapeuti di coppia.

A proposito di separazioni, è stata la settimana della rottura tra Djokovic e Ivanisevic. Voci di spogliatoio parlano di una violenta lite in quel di Indian Wells per futili motivi: pare che Goran dopo il ko con Nardi abbia proposto a Nole una cena per stemperare la tensione in un noto locale di cucina italiana, dimenticando che al serbo da un po’ di tempo a questa parte tutto ciò che è italiano gli risulta indigesto.

La notizia più clamorosa è però il capolinea del sodalizio ventennale tra Gipo Arbino e Lorenzo Sonego: a questo punto anche i fan dei Ricchi e Poveri tremano per le sorti di Angelo Sotgiu e Angela Brambati al grido di “Ma non tutta la vita” 

In quel di Indian Wells abbiamo rivisto un ottimo Lorenzo Musetti (7) cui, come hanno detto sagaci commentatori, la paternità ha fatto bene. Immediato l’intervento di Binaghi: “Meno tasse e più contributi federali ai tennisti che si riprodurranno ripetutamente”. Applausi comunque al Presidentissimo sacrificatosi ancora una volta per dovere e costretto a sprecare le ferie pasquali in una triste località oltreoceano. 

L’altro protagonista del torneo è stato il grandissimo Grigor Dimitrov (9) che ha fatto fare ad Alcaraz (6) la figura di un tredicenne. “Avevo in camera il poster di Sharapova di cui sono stato profondamente innamorato da ragazzino, quando ho scoperto che stavo perdendo con il suo ex boy-friend, sono crollato”. 

Mentre la stagione sul cemento si concludeva a Miami, quella sulla terra europea prendeva il via con l’attesissimo Challenger di Napoli. Il torneo non ha deluso le attese con il trionfo di Luca Nardi (8), tifosissimo del Napoli e ora costretto a mantenere la promessa fatta ad inizio torneo, tingendosi i capelli di azzurro. Più preoccupante il nuovo impegno: “Tornerò al colore originale quando il Napoli vincerà lo scudetto”.

Sempre in quel di Napoli, il beniamino di casa Raul Brancaccio si vedeva vittima di inspiegabile tifo contro dal pubblico autoctono che aveva scommesso contro il suo successo e aveva preso ad insultarlo mentre era in vantaggio. In realtà, come hanno avuto modo di spiegare gli avvocati di Acerbi, si è trattato di un banale malinteso. Non è vero che sui match point i tifosi invocavano “Doppio fallo!”, piuttosto si preoccupavano per le mani del tennista “Attento al callo”.