WTA, tennis di difesa, tennis d'attacco: come misurare gli stili di gioco?

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WTA, tennis di difesa, tennis d’attacco: come misurare gli stili di gioco?

È possibile utilizzare criteri “scientifici” nella valutazione delle giocatrici? Due ipotesi di misurazione e il confronto con l’interpretazione soggettiva

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Jelena Ostapenko e Daria Kasatkina - Adelaide International 2024 (foto: X @AdelaideTennis)
 

Il 2 aprile 2024 ho pubblicato un articolo intitolato “WTA, si può ancora vincere con il tennis difensivo?”. Nell’articolo proponevo una tesi secondo la quale nelle ultime stagioni le giocatrici che si basano soprattutto sulla difesa stanno ottenendo risultati inferiori al periodo precedente. Quando si ragiona sul tennis, dimostrare certe teorie in modo inconfutabile non è per nulla facile, specie se si affrontano argomenti complessi e sfuggenti come lo stile di gioco.

Nell’articolo in questione mi ero concentrato su alcune giocatrici che definivo come difensiviste: Wozniacki, Kerber, Errani, etc. Fino a che si tratta di nomi del genere, i dubbi sono marginali. Ma non tutto è sempre così semplice: la categoria delle “difensiviste” andava verificata anche nei confronti delle attuali tenniste di vertice, e in questo caso le valutazioni erano meno scontate. Per esempio, attraverso i commenti, alcuni lettori avanzavano dubbi sulla decisione di non includere nelle difensiviste giocatrici come Gauff, Pegula o Vondrousova. Dubbi a mio avviso assolutamente legittimi.

Mentre scrivevo l’articolo immaginavo che avrei ricevuto osservazioni del genere, soprattutto perché la classificazione era del tutto soggettiva, “a sensazione”, senza alcun riferimento oggettivo o misurabile: una modalità molto criticabile. Anzi, sotto questo aspetto i lettori erano stati molto indulgenti, perché esporre una teoria senza essere in grado di dimostrarne alcuni elementi fondamentali è, tutto considerato, un misto di superficialità e presunzione. D’altra parte mi sembrava che la tesi avanzata avesse un certo interesse, e per questo avevo deciso comunque di presentarla.

Ora però vorrei fare un tentativo che porti questo tipo di ragionamenti verso criteri meno opinabili e con una certa base di oggettività. Per farlo propongo un esperimento: classificare le prime 20 giocatrici dell’ultimo ranking (15 aprile 2024) in base al loro livello di aggressività. Metterle cioè in ordine, dalla più attaccante alla più difensiva. Queste sono le prime 20 in questione:

Prima di utilizzare qualche dato e qualche numero, come procedura di verifica ho stilato la mia solita classifica “a sensazione”. Ma siccome faticavo a mettere le protagoniste in un dettagliato ordine progressivo, ho preferito definire sei gruppi nei quali inserire a pari merito le giocatrici. I gruppi sono:

1) attaccanti estreme
2) attaccanti semi-estreme
3) attaccanti
4) medie (in equilibrio tra attacco e difesa)
5) medio-difensive
6) difensive

Come detto, all’interno di ciascun gruppo non va considerata una gerarchia, i nomi sono sono elencati seguendo il ranking (per cui Ostapenko, Collins e Samsonova vanno considerate equivalenti, così come Sabalenka, Alexandrova e Keys). Ecco le mie scelte:

Fatto questo passo, cercherò di produrre qualcosa di simile utilizzando però criteri meno soggettivi. Ma prima, se ne avete voglia, vi invito a stilare la vostra classifica in modo da poterla confrontare con quelle delle pagina successive, in cui presenterò due graduatorie più “scientifiche”.

a pagina 2: Due approcci numerici per una valutazione meno soggettiva

a pagina 3: Il “Rally Aggression Score”

Pagine: 1 2 3

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