ATP Madrid, Sinner: "In campo sono riuscito a mettere da parte l'amicizia con Sonego"

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ATP Madrid, Sinner: “In campo sono riuscito a mettere da parte l’amicizia con Sonego”

“Sogno sempre in grande, ma ho fatto tanti sacrifici” – racconta Jannik Sinner. “Ricordo ancora quando sono andavo via di casa, non pensavo di diventare n°2 del mondo”

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Jannik Sinner e Lorenzo Sonego - Madrid 2024 (X @atptour)
Jannik Sinner e Lorenzo Sonego - Madrid 2024 (X @atptour)
 

Da Madrid, il nostro inviato

Due anni dopo il suo ultimo match nella capitale spagnola Jannik Sinner torna al Mutua Madrid Open e vince comodamente all’esordio il derby contro Lorenzo Sonego, confermandosi bestia nera per gli altri italiani. Al termine del suo match l’altoatesino si è presentato in conferenza stampa, dove ad attenderlo non c’erano tanti giornalisti. Jannik ha risposto prima in inglese e poi in italiano alle ultime due domande della conferenza, di cui riportiamo i passaggi principali.

D: Tutto il successo che stai ottenendo ha influito in qualche modo sui rapporti con le altre persone?

Jannik Sinner: “Direi di no, almeno non da parte mia. Non sono cambiato per via del successo. La persona che sei è molto più importante di tutto il resto, io cerco sempre di circondarmi di brave persone, che mi possano dare qualcosa di positivo. Per me è la cosa più importante. Poi certo, sogno e sogno in grande. Sogno di vincere quanti più titoli possibili, ho fatto tanti sacrifici, primo su tutti l’essere andato via di casa a 14 anni: me lo ricordo ancora. L’obiettivo però è sempre lo stesso, diventare un giocatore migliore ogni giorno”.

D: Tra i tuoi tanti sponsor c’è anche Gucci. Quando hai iniziato la tua carriera, era qualcosa che, anche lontanamente, pensavi sarebbe potuta accadere? E adesso che è accaduta, che effetto fa?

Jannik Sinner: “Non ci avevo mai pensato quando ero più giovane, cercavo solamente di diventare un giocatore professionista. Non avrei mai pensato di diventare come sono adesso, n°2 del mondo… Per il luogo e la famiglia umile da cui provengo io, è molto bello. Non ho mai pensato però a grandi marchi e tutt’oggi non ci penso. Adoro far parte di queste famiglie e conoscere persone nuove, che possano darti un punto di vista diverso che ti fa crescere come persona. Con tutti i miei sponsor ho un ottimo rapporto, che viene prima di tutto il resto. Poi hai tante responsabilità, perché quando giochi li rappresenti in campo. Devi mostrare il massimo rispetto per tutti”.

D: Potrebbe essere l’ultima partita di Nadal a Madrid, in che modo ti ha ispirato a migliorare il tuo gioco, specialmente su terra?

Jannik Sinner: Rafa ha dato tantissimo al nostro sport: una mentalità diversa, un miglior approccio ad allenamenti e partite, come emergere da situazioni difficili. Sono sempre molto felice di vederlo. Ora è un po’ diverso da com’era in passato: è diventato papà, ha una famiglia al suo seguito. Gli auguro il meglio, sperando il suo corpo possa assisterlo il più a lungo possibile. Batterlo sulla terra è una delle imprese più complicate nel tennis, se non la più difficile in assoluto.

D: Cambia qualcosa per te giocare con il tetto chiuso? In questi giorni ti sei allenato parecchio, ti aspettavi una partita così? Come ti sei sentito?

Jannik Sinner: Stiamo lavorando tanto atleticamente. Il preparatore è andato via venerdì: finora abbiamo lavorato tanto in palestra, ora gli do un attimino di stop perché poi tra Roma e Parigi è tutto di fila. È giusto che anche lui abbia dei momenti di pausa, anche se ovviamente continua a mandarmi le cose da fare. Ci stiamo preparando non per questo torneo ma in parte per Roma e soprattutto per Roland Garros e Wimbledon, stiamo provando a mettere dentro un po’ di benzina per questa parte di stagione abbastanza lunga.

Per quanto riguarda il tetto chiuso, giocare in queste condizioni è completamente diverso. Il campo è meno scivoloso e riesco a muovermi meglio, anche se sento che faccio ancora un po’ fatica a muovermi. Tutti i giocatori scivolano un po’ di più, è un tipo di gioco diverso. Oggi mi aspettavo una partita difficile, ma forse sono riuscito a mettere un po’ meglio da parte l’amicizia in campo. Non è sempre facile, ma sono già stato tante volte in questa situazione, forse sono riuscito a gestirla un po’ meglio di lui. Lorenzo non ha giocato al suo massimo, ma gli auguro il meglio per il resto della stagione.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Sonego ha detto che farà ovviamente il possibile per esserci alle Olimpiadi, però attualmente è indietro nella Race. Nel caso in cui Lorenzo non riuscisse ad esserci a Parigi, hai in mente di giocare il doppio con qualcun altro oppure no?

Jannik Sinner: Non ci ho ancora pensato. Dovremo vedere bene le varie coppie, l’obiettivo è quello di formare la coppia con la più alta possibilità di vincere una medaglia. Probabilmente non farò nessun doppio prima delle Olimpiadi, forse solo ad Halle, ma sarà un po’ diverso essendo su erba”.

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