Da Madrid, il nostro inviato
Manca poco meno di un’ora all’esordio di Jannik Sinner al Mutua Madrid Open, quando sul Campo11, per una volta senza il solito bagno di folla, l’altoatesino finalizza il suo riscaldamento prepartita con il 20enne spagnolo Enrique Garcia. Dopo qualche veloce foto e autografo con i tifosi presenti, Jannik ringrazia Enrique per avergli fatto da sparring e resta ancora un po’ in campo insieme a Simone Vagnozzi, che gli propone tante palle diverse su dritto e rovescio e con cui lima gli ultimi dettagli, sempre alla ricerca della perfezione. Il battesimo del n°2 del mondo a Madrid, nel derby contro Lorenzo Sonego, filerà poi via liscio con una rapida vittoria in due set.
“Forse Sinner era un pochino teso visto che ci siamo scaldati prima della sua partita, però è sempre carino e disponibile, ci siamo fatti una foto. È stato bello“ – ci ha raccontato il giovane Garcia, che per questa settimana ha messo momentaneamente da parte l’università. Il tennis resta il suo sogno e sta facendo di tutto per arrivare tra i professionisti, ma nel frattempo continua a studiare al CAFYD, facoltà spagnola di impronta sportiva, equivalente all’ISEF italiano.
“Non è stato lunghissimo, circa mezz’oretta, però è stato bello. In questi giorni non ho giocato solo con Sinner, ma anche con Rune, con cui starò tutta la settimana, e Rublev“ – ha detto Garcia, al suo primo anno da sparring nel Masters 1000 di casa. “Penso che con Sinner ci alleneremo ancora nei prossimi giorni, mi sembra che io gli sia piaciuto!”.
Il madrileno ha poi ammesso ciò che lo ha impressionato di più dei vari giocatori con cui ha palleggiato: “mi hanno colpito tantissimo i dritti di Rune e Sinner, anche più del suo rovescio. È molto bello vederlo giocare. Quando Jannik lascia andare il dritto è impressionante, così come Holger… madre mia! In una partita sarebbe impossibile fare qualcosa!” – ha scherzato Enrique.
Garcia ci ha poi svelato come gli sparring vengono associati ai giocatori, spiegandoci che ad inizio torneo avevano la possibilità di scegliere con chi allenarsi. Il 20enne spagnolo non ha avuto dubbi: “mi hanno detto che avrei dovuto scegliere il mio giocatore preferito, colui con il quale mi sarei voluto allenare. Siamo un po’ di ragazzi a fare da sparring, ma io non ho esitato a dire Jannik, anche prima di Nadal e Alcaraz. Carlitos piace tanto al mio amico Luis, gliel’ho lasciato, mentre Rafa lo vedo già più grande. Poi c’è Marc Lopez che già si allena con lui, quindi ho preferito Sinner“.