Il torneo di Madrid, con la finale tra Swiatek e Sabalenka e con la presenza di Rybakina in semifinale, ha rafforzato la tesi di chi ritiene che in questo momento loro tre siano le giocatrici leader del circuito. Del resto nella Race 2024 sono le uniche ad avere già superato i tremila punti (Iga 4335, Elena 3583, Aryna 3278), mentre la quarta della classifica, Collins è piuttosto distante, a 2142 punti.
Ma se nella valutazione del tabellone del WTA 1000 spagnolo facciamo un passo a ritroso, a livello di quarti di finale emergono anche segnali differenti, che sembrano aprire un possibile squarcio verso il futuro. Ad appena diciassette anni Mirra Andreeva è stata capace di arrivare tra le ultime otto in gara, dopo avere sconfitto Taylor Townsend, e tre teste di serie: la numero 29 Noskova, la 12 Paolini e la 7 Vondrousova. Si è fermata di fronte ad Aryna Sabalenka, in un match piuttosto interessante (ci torneremo più avanti).
Per la verità, Andreeva ha giocato i primi turni a Madrid da sedicenne, visto che ha compiuto i diciassette anni proprio mentre si svolgeva il torneo (il giorno della vittoria contro Paolini), essendo nata il 29 aprile 2007. La precocità nello sport è una dote che colpisce tutti gli appassionati: Individuare in anticipo potenziali campioni, intravedere nelle prestazioni di atleti in erba qualità speciali, procura una intima soddisfazione, anche perché viene considerata prova di competenza superiore. E poi i grandi campioni non solo vincono molto più degli altri, ma quasi sempre cominciano a farlo in anticipo sulla età media.
Nell’affrontare la questione, bisogna però stare attenti a non stabilire una correlazione automatica e acritica. Una frase che ho spesso ripetuto negli articoli dedicati a teenager “prodigio” è questa: quasi tutte le fuoriclasse sono state molto precoci. Ma non tutte le tenniste precoci si sono trasformate in fuoriclasse.
Prima di affrontare il nocciolo della questione, occorre qualche informazione di base. Andreeva è russa, nata in Siberia (come Maria Sharapova, ma ancora più a est, esattamente a Krasnojarsk), e nel tennis ci è capitata perché la mamma si era appassionata ai tempi di Marat Safin. E così ha deciso di far provare a giocare le sue due figlie, Erika (nata nel 2004) e Mirra (2007).
Ricordo infatti che anche Erika sta affrontando la carriera da tennista pro (questa settimana è esattamente numero 100 in classifica WTA, con un best ranking da numero 94). Ed essendo più anziana di tre anni, è Erika che ha iniziato prima a giocare, mentre Mirra la accompagnava sui campi senza avere ancora l’età per gestire la racchetta. Al punto che, alla classica domanda su quando ha cominciato a giocare, Mirra risponde sempre così: “Quando sono finalmente riuscita a reggere la racchetta senza che mi cadesse per il troppo peso”.
La sorella maggiore che comincia, e la più giovane che segue. Storia che è accaduta diverse volte: non sono state poche le “famiglie” di tenniste. Cito i primi nomi che mi vengono in mente: le sorelle Maleeva, Venus e Serena Williams, o più di recente Aga e Ursula Radwanska o Karolina e Kristyna Pliskova.
Ma anche Naomi Osaka e Leylah Fernandez hanno cominciato ad affrontare il circuito WTA insieme alle sorelle maggiori, prima che le più anziane rinunciassero. E oggi sono in piena corsa le sorelle Kudermetova (Veronica e Polina) e Fruhvirtova (Linda e Brenda). In particolare le sorelle Fruhvirtova hanno vissuto da junior in parallelo con le Andreeva visto che sono quasi coetanee (Linda è del 2005, Brenda del 2007).
Mirra Andreeva è stata numero 1 Junior lo scorso anno per un breve periodo, e a livello giovanile ha avuto una carriera piuttosto buona, anche se non superlativa. Ha vinto l’Orange Bowl under 12 (titolo conquistato in passato da giocatrici come Graf, Seles, Jaeger, Capriati, Mary Joe Fernandez, Magdalena Maleeva, o più di recente da Oprandi, Siegemund, Keys, Gauff), ma non ha mai vinto uno Slam Junior. Rimanendo negli ultimi anni, ci sono state giocatrici capaci di vincere due o perfino tre Major nel breve periodo junior (per esempio Pavlyuchenkova, Azarenka o Bencic).
Comunque il fatto che spesso Mirra fosse in grado di misurarsi alla pari con avversarie di età superiore non era sfuggito alla attenzione della IMG, che l’ha messa sotto contratto quando era appena dodicenne. Del resto è dalla età di 11 anni che si dedica principalmente al tennis: ha abbandonato la normale frequenza scolastica a favore di quella per corrispondenza, per affrontare insieme alla sorella Erika i continui viaggi imposti dal calendario del tennis junior di primissima fascia. Dopo la pandemia si è trasferita in Francia per allenarsi presso l’Elite Tennis Centre, mentre da qualche settimana è seguita da Conchita Martinez.
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