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Elisabetta Cocciaretto supera con sicurezza il match contro Cristina Bucsa, un incontro in cui, le fanno notare, scendeva in campo da favorita. Lei dice che non c’è problema essere considerata tale; nessuna pressione quindi. “Penso che ogni partita faccia storia a sé e anche se ho battuto Haddad Maia oggi come oggi le sorprese sono dietro l’angolo, ogni avversaria può essere un’insidia e io lotto su tutti i punti”. Elisabetta è molto contenta di aver gestito nel modo migliore l’avversaria e i disagi per le interruzioni meteo. Anche perché se il tempo fa le bizze, per lei c’è l’ingrediente segreto… “Se non posso giocare allora studio! L’undici giugno ho programmato Diritto Agrario; sono iscritta a Giurisprudenza all’Università di Camerino e mi sono ritagliata la settimana dopo il Roland Garros per dare questo esame. Studiare” – continua Elisabetta – “mi tranquillizza perché non mi fa pensare alla partita in corso e questo è un bene. Posso ripassare e rilassarmi”.
L’argomento la distende anche quando ha l’occasione di parlarne. Elisabetta è raggiante mentre elenca i suoi risultati accademici: “Giurisprudenza è un percorso che dura cinque anni: ho fatto dodici o tredici esami e me mancano nove, tra cui Penale e Procedura Civile. Però Privato l’ho già dato… quando posso parlare degli studi mi piace: mi fa sentire migliore e diversa”.
Per lei è il terzo Slam che la vede approdare al terzo turno e “Coccia” non è sorpresa: “sto lavorando e il coach mi pungola se vede che abbasso la guardia. Ho avuto alti e bassi perché bisogna essere sempre pronti per migliorarsi e non è facile, soprattutto quando ti accorgi che dopo alcuni buoni risultati le avversarie ti considerano di più e scendono in campo maggiormente preparate ad affrontarti. Adesso trovo Samsonova e sarà dura. Con lei la palla corre velocissima, ci saranno molti winner anche perché lei serve bene. Dovrò riuscire a migliorarmi e ad essere paziente, dovrò accettare la pressione che lei sa mettere e i suoi colpi vincenti”.