Oltre quattro ore di gioco, notte fonda, ma alla fine a vincere è sempre Novak Djokovic. Incredibile ma vero, come spesso succede in questi casi, il campione serbo riesce sempre a trovare le forze anche nel suo momento peggiore. Lorenzo Musetti non ha niente di cui rimproverarsi, sono stati cinque set combattutissimi, ma purtroppo a passare agli ottavi di finale è il numero 1 al mondo. Il serbo, dunque, rimanda il discorso per Jannik Sinner di prendere il comando della classifica ranking. Adesso il suo sfidante agli ottavi di finale sarà l’argentino Cerundolo. Nole è stato intervistato alla fine del match con Musetti.
D: “Dopo tre set sembrava che avessi seri problemi. Come sei riuscito a vincere la partita?”
Djokovic: “Ero davvero nei guai. Ringrazio Lorenzo per avermi messo a disagio in campo e per aver giocato un tennis davvero fantastico, di altissimo livello. Ad un certo punto non sapevo cosa fare. Recuperava palloni in ogni parte del campo, faceva dei buoni servizi e vincenti da ogni angolo. Non è stato bello affrontarlo in quel terzo set e all’inizio del quarto. Il pubblico mi ha decisamente fatto andare avanti. Avevo bisogno di quella spinta e di quell’energia sul 2-2. Hanno iniziato a cantare il mio nome e ho sentito una forza di volontà grandissima. Penso di esser stato un giocatore diverso da quel momento in poi. Credo che da quel momento in poi ho perso solo un game. Il quinto set è stato semplicemente fantastico, ho continuato a impegnarmi e ho concluso la partita. Voglio ringraziare tutti e il pubblico per esser rimasti fino alle 3.30. Sono felice di far parte della storia con Lorenzo. A rete gli ho detto che so che è difficile da digerire, ma può essere orgoglioso della sua prestazione”.
D: “A volte hai lottato per trovare un po’ di respiro. Come pensi di recuperare per la prossima partita?”
Djokovic: “Voglio dire, è difficile. Quando giochi uno scambio da 20+ alle 2 di notte. Chi gioca alle 2 di notte? Giochi solo qualche partita nella tua vita in questo momento. Soprattutto se dall’altra parte c’è Lorenzo che gioca il tennis della sua vita e non sbaglia niente. Era così afoso e così pesante. Ho dovuto lavorare su ogni singolo punto della serata ed è per questo che stasera mi sono davvero spinto al limite”.
D: “Come ti sentivi prima di entrare in campo?”
Djokovic: “Sapevo che me lo avreste chiesto. Guarda, non voglio entrarci. Ho le mie opinioni, ma penso che ci siano invece grandi cose di cui parlare. Sia la prestazione di Lorenzo che la mia si sono distinte, non voglio parlare di programmazione, penso che alcune cose si sarebbero potute gestire in modo diverso. Ma c’è la bellezza, immagina vincere una partita alle 3.30. Se è l’ultima del torneo. Ma non è così e quindi dovrò attivare tutti i miei geni e cercare di riprendermi il prima possibile”.
Lorenzo Celenza