Una partita incredibile, leggendaria, quella tra Lorenzo Musetti e Novak Djokovic, ma a spuntarla (come sempre) è il numero 1 al mondo. Il carrarino è riuscito ad andare in vantaggio durante il match, ma dal quarto set in poi il livello di tennis di Nole si è alzato esponenzialmente e Musetti non è riuscito più a tener testa al campione serbo. Esce comunque a testa alta Musetti da Parigi. Il prossimo obiettivo sarà quello di prepararsi al meglio per la stagione su erba, e cercherà di farlo utilizzando al massimo tutto ciò che ha imparato oggi dalla sfida contro Nole. Rimandato il sorpasso di Jannik Sinner per il primo posto nel ranking. Non appena è terminata la partita, il 22enne è stato intervistato da SuperTennis.
D: “Partita molto intensa, anche Nole ti ha fatto i complimenti. Ci puoi raccontare cos’è cambiato dal quarto set in poi?
Musetti: “E’ stata una delle partite più intense che abbia mai giocato, si è visto sicuramente alla fine la leggenda, il campione, quasi immortale. Peccato perché la partita si era messa in una situazione in cui mi sentivo io il padrone in campo, fino a quel momento lì ci credevo tanto. Da quando mi è riuscito a breakkare mi ha tolto un po’ di catene. Poi ha iniziato a rispondere incredibilmente, specie nel quinto set, ha avuto un livello pazzesco per le ore di gioco che sono state. Ho veramente pochi rimpianti, tutto il team è molto soddisfatto è mancata solo la vittoria oggi”.
D: “E’ stato più un calo fisico o mentale?”
Musetti: “Quando lui mi ha breakkato che ero sopra 40-15 non sono riuscito a chiudere quel game lì, gli ha dato molta fiducia dal lato fisico e mentale, perché in quel momento lo vedevo più arrendevole. Però poi è riemersa la sua energia e intensità. Io sono calato, però tanti meriti a Nole. Ha vinto il migliore, si è meritato di vincere questa stupenda partita”.
D: “Penso tu possa lasciare Parigi fiero di te stesso. Che cosa hai aggiunto alla tua valigia parigina per il proseguo della tua stagione?”
Musetti: “Parigi è un posto dove mi sento a casa, qui gioco sempre il mio miglior tennis. Su questo campo ogni volta ci lascio il cuore. Due sconfitte amare quelle con Nole, ma fanno parte di esperienza. Oggi la cosa molto positiva è che ho giocato dal primo fino all’ultimo punto, ed è una cosa veramente da rimarcare per quelli che sono i miei step di crescita. Credo che sia fondamentale fare partite d questo tipo e giocare quattro ore e passa a questo ritmo e livello. Diciamo che il mio test personale è stato abbondantemente superato, ora un po’ di riposo e poi penserò alla stagione su erba”.
Lorenzo Celenza