Paolini fa il suo debutto in Top 10: potrà l’erba esserle amica quest’anno?
Jasmine Paolini è la tennista italiana del momento: già campionessa quest’anno nel WTA 1000 di Dubai, la 28enne toscana sta vivendo il miglior momento della sua carriera e ha raggiunto la sua prima finale Slam al Roland Garros. Conseguenza di questi risultati eccezionali un ranking che migliora settimana dopo settimana: l’azzurra è ora numero 7 del mondo (quinta tennista italiana ad entrare in Top 10 dopo Francesca Schiavone, Sara Errani, Flavia Pennetta e Roberta Vinci) ed occupa la quinta posizione della Race to the WTA Finals, dunque in piena lotta per un posto nel torneo delle maestre di fine anno. Cosa aspettarci dalla sua stagione su erba? Fare una previsione è estremamente complesso: da un lato Paolini ha dimostrato di essere migliorata tantissimo e di poter ottenere risultati eccezionali indipendentemente dalle condizioni di gioco, dall’altro lato il suo storico su erba non è dai migliori. L’italiana non ha mai vinto un match a Wimbledon nelle sue precedenti tre partecipazioni e su erba ha ottenuto solo quattro successi in sedici partite disputate, nessuno di questi tra l’altro nel main draw di un torneo del circuito maggiore. Al contempo alcune prestazioni sono state incoraggianti: Paolini, infatti, ha giocato a Wimbledon per due volte contro la due volte campionessa Petra Kvitova ed in entrambi i casi è riuscita forzare un terzo set. Conclusione? Inutile avere aspettative molto alte, ma sicuramente la numero 1 d’Italia ha possibilità di rivelarsi competitiva anche sull’erba.
Gli altri italiani sull’erba: chi ha maggiori possibilità di fare bene?
Tantissimi gli altri italiani che faranno l’esperienza di giocare sull’erba quest’anno. Lorenzo Sonego, in particolare, ha fatto molto bene in passato su questa superficie: campione dell’ATP 250 di Antalya, primo dei suoi trofei a livello ATP, ha anche raggiunto la finale in quel di Eastbourne nel 2021 e vanta una presenza nella seconda settimana a Wimbledon. L’erba esalta l’efficacia del suo servizio e del suo dritto e, anche se non sta vivendo attualmente il miglior momento della sua carriera, è possibile che il torinese possa trovare fiducia e qualche vittoria su questo tipo di campi. Prime (anche se non primissime) esperienze, invece, per Luca Nardi, Flavio Cobolli e Luciano Darderi: viste le caratteristiche tecniche, saranno forse i primi due a giocare sull’erba con maggior fiducia, ma sarà interessante vedere che tipo di risultati tutti loro saranno in grado di ottenere in questo mese di giugno. Torna sull’erba anche Matteo Arnaldi, che nel 2023 fu in grado di qualificarsi per il tabellone principale di Wimbledon prima di perdere contro Roberto Carballes Baena in quattro set. Senza dimenticarci di Lorenzo Musetti, che l’anno scorso ha ottenuto un buon terzo turno a Church Road. Tante incognite, insomma, per questi giovani che non hanno giocato tante partite in carriera sull’erba, ma chissà che qualcuno di loro non riesca a sorprenderci. Nel femminile, la nostra miglior interprete dell’erba, Camila Giorgi, si è ritirata dal tennis. Martina Trevisan ha sempre perso al primo turno a Wimbledon, mentre Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti hanno mandato qualche segnale positivo nelle scorse stagioni: la 23enne marchigiana, in particolare, è tornata in fiducia dopo un ottimo Roland Garros e ha sempre superato almeno un turno a Wimbledon, ottenendo ben due vittorie nella scorsa edizione. Bronzetti non ha mai giocato bene finora all’All England Club, ma l’anno scorso è stato in grado di raggiungere la finale nel WTA 250 di Bad Homburg. Anche in questo caso è dunque difficile sbilanciarsi in previsioni, ma con una pattuglia così folta sia al maschile che al femminile, è probabile che qualcuno possa essere in grado di regalarci buone soddisfazioni anche su una superficie che storicamente è sempre stata ostica per i nostri colori.
Mario Boccardi
