Per la quarta volta quest’anno Simone Bolelli e Andrea Vavassori si giocheranno un titolo. Dopo le due finali perse all’Australian Open e al Roland Garros, al Terra Wortmann Open gli azzurri cercano il secondo successo dopo quello ottenuto a Buenos Aires.
Dopo il soffertissimo successo in semifinale sui padroni di casa Hanfmann/Koepfer, arrivato cancellando ben nove set point, la coppia italiana è salita momentaneamente in vetta alla Race to Turin. Al momento della stesura di questo articolo, le prime quattro coppie sono racchiuse in appena 240 punti. Tra i 3970 punti di Granollers/Zeballos (quarti) e i 4210 di Bolelli/Vavassori (primi) la forbice potrebbe allargarsi leggermente in caso di successo in finale degli azzurri, oppure se Arevalo/Pavic dovessero andare ancora avanti al Queen’s. Poco cambia comunque: nel caso estremo lunedì la differenza tra primo e quarto posto sarebbe di 530 punti.
Il terzo (Bopanna/Ebden, 4140 punti) e il quarto posto (Granollers/Zeballos, 3970 punti) della race sono già congelati in vista del prossimo aggiornamento delle classifiche, mentre i primi due sono ancora incerti. Molto dipende dai campioni di Parigi Arevalo/Pavic, attualmente in semifinale al Queen’s e con 4180 punti incamerati da inizio stagione. Se dovessero arrivare in finale a Londra salirebbero a 4300 punti, scavalcando Bolelli/Vavassori, che potrebbero operare il contro-sorpasso vincendo ad Halle (portandosi a 4410 punti), ma verrebbero nuovamente scavalcati dal croato e dal salvadoregno in caso di titolo al Queen’s.
Può sembrare più complicata di quanto in realtà non sia, ma la facciamo più semplice. Se Arevalo e Pavic vincono il Queen’s oppure arrivano in finale e Bolelli e Vavassori non vincono ad Halle, allora i campioni di Parigi saranno i n°1 della race lunedì. Viceversa, se Arevalo e Pavic escono in semifinale a Londra, oppure perdono in finale e Simone e Andrea vincono Halle, allora saranno gli azzurri ad essere i numeri 1 di una classifica che, comunque, non deve diventare un’ossessione.
“Stiamo migliorando giorno dopo giorno, cercando di essere competitivi su tutte le superfici. La race sicuramente è importante, ma i nostri obiettivi sono sempre gli stessi, cioè crescere e migliorare ancora le nostre debolezze in campo” – ha spiegato Bolelli a Sky Sport dopo il successo in semifinale in Germania.
Anche vincendo ad Halle, Simone e Andrea non rientreranno nelle prime quattro teste di serie a Wimbledon, ma quantomeno dovrebbero rientrare tra le prime otto, il che permetterà di avere un cammino potenzialmente più abbordabile. “Già l’anno scorso facevamo paura a tante coppie, eravamo un po’ gli outsiders non essendo teste di serie. Adesso penso che anche le teste di serie siano contente di non incontrarci subito” – ha spiegato sempre a Sky Sport Vavassori.
L’obiettivo di una qualificazione a Torino, pur distando le Finals ancora quasi cinque mesi, è ormai in cassaforte. “Più match facciamo e meglio è, stiamo giocando bene ed è innegabile. Stiamo vincendo tanto anche per via della grande fiducia che c’è tra noi” – ha raccontato Bolelli. Gli fa eco anche Vavassori: “L’anno scorso quando parlavamo dei nostri obiettivi c’era un po’ quel sorrisino come a dire ‘sì, sono sogni, però vediamo…’; abbiamo invece dimostrato che erano obiettivi raggiungibili“ – dice il torinese.
“Stiamo crescendo mese dopo mese e siamo competitivi su tutte le superfici, ci completiamo. Siamo cresciuti tantissimo in risposta, che era un po’ la nostra debolezza e sta diventando quasi il nostro punto di forza: il lavoro duro di questi mesi sta pagando”, ha concluso Andrea, entrato per la prima volta in carriera nella top10 del ranking di doppio.
