Una settimana da sogno quella di Alexei Popyrin. Il tennista australiano arriva in Canada da numero 62 al mondo e alla prima occasione conquista il suo primo Masters 1000.
Un successo inatteso in una settimana in cui il nativo di Sidney ha sconfitto ben 5 top venti per sollevare il trofeo più importante.
L’ultimo a cedere il passo è stato il russo Rublev sconfitto in due set. Nella classica conferenza stampa post partita l’australiano ha parlato del livello espresso e di quanto sia stato duro passare da giovane promessa a livello junior alla continuità che serve per sbocciare a livello Pro.
Ha avuto anche tempo per recuperare da una piccola gaffe avvenuta nel discorso in campo post vittoria nel quale ha sottolineato come il titolo sia arrivato in una delle poche settimane nelle quali la sua fidanzata non ha viaggiato con lui, battuta che ha scatenato sorrisi tra il pubblico.
MODERATORE: Prima di tutto, congratulazioni, Alexei. Sei arrivato a giocare questo torneo come numero 62 al mondo e hai battuto cinque top 20 di fila, ben tre top 10 per ottenere il tuo primo titolo Masters 1000. Come ti senti adesso?
ALEXEI POPYRIN: “È incredibile. Ho continuato a dire per tutta la settimana che il duro lavoro che ho fatto in questi ultimi anni sembra aver dato i suoi frutti questa settimana. Ho giocato a un livello di tennis davvero alto, che credevo di essere in grado di esprimere da tutta la vita, ma riesci per cinque, sei partite di fila contro avversari di altissima qualità è un’altra cosa. Sono solo molto orgoglioso di me stesso e della mia squadra.”
D. Stavi per giocare la tua prima finale Masters 1000. Affrontavi un avversario che stava giocando piuttosto bene, il n. 6 al mondo. Come ti sei sentito?
ALEXEI POPYRIN: “Mi sentivo abbastanza calmo, a dire il vero. Ciò per cui lavoro è giocare partite come questa, e non ha senso scendere in campo nervoso o spaventato quando hai lavorato tutta la vita per giocare partite come questa.
Mi diverto molto a giocare partite importanti. Mi piace molto giocare finali e semifinali e grandi tornei di fronte a un grande pubblico magari su un campo importante, è lì che sento di giocare il mio miglior tennis.
Sono sceso in campo. Volevo subito fare capire quale erano le mie intenzioni già dal primo game, e penso di esserci riuscito, il che penso lo abbia scosso un po’, che faceva parte del piano di gioco. Ho semplicemente continuato a fare così.”
D. Tutto quello che hai toccato stasera si è trasformato in oro. Abbastanza impressionante. È stato uno dei tuoi migliori incontri della tua carriera?
ALEXEI POPYRIN: “Direi che è uno dei migliori incontri che abbia mai giocato in vita mia. Penso che non sia un livello che io non abbia mai espresso in allenamento o in un qualche partita qua e là, ma considerando l’occasione, considerando per cosa stavamo giocando, penso che per il livello che ho espresso, probabilmente sia il miglior incontro che abbia mai giocato in vita mia. Io comunque non sono molto orgoglioso di come ho giocato in questa finale, sono più orgoglioso di come ho giocato per tutta la settimana, il livello che ho raggiunto per tutta la settimana per giocare contro questi grandi giocatori e batterli con il livello di tennis che ho mostrato è stata davvero una dimostrazione di tutto quello che sono in grado di fare.”
GIOVANNI PELAZZO, UBITENNIS: La tua ragazza ti perdonerà mai?
ALEXEI POPYRIN: “Sì (ridendo). Non intendevo dire che non voglio che lei viaggi. In un certo senso intendevo dire che spero che venga. È una sua decisione. Intendevo dire che lei vuole che io vinca così tanto che spero che non pensi che la sua assenza sia stato come un portafortuna. Quando sono uscito dal campo, l’ho chiamata subito. Sa che non sarei qui senza di lei. Ha vissuto i momenti più bassi della mia carriera al mio fianco, mi ha visto avere il mio anno peggiore della mia carriera ed è stata lì per me. Mi ha davvero aiutato a uscirne. Sa che non sarei qui senza di lei.”
D. Hai avuto una straordinaria carriera da junior. Eri piuttosto in alto in classifica. Ora hai 25 anni e vinci il tuo primo grande torneo. Quindi mi chiedevo, ti aspettavi allora che ci sarebbe voluto così tanto tempo per raggiungere questo tipo di successo? Puoi pensare e a cosa hai dovuto affrontare negli ultimi cinque, sei anni?
ALEXEI POPYRIN: “Quando sei junior, vinci Il Roland Garros, sei il n. 2 al mondo juniores, pensi, ok, sei destinato a farcela. Sei destinato ad arrivare in cima in fretta. Ho visto i canadesi farlo; Shapovalov, Felix. Ho visto molti giocatori con cui sono cresciuto negli juniores che hanno fatto il passo successivo molto velocemente. Per me non è stato proprio così. Ero un po’ in ritardo rispetto a tutti loro. Ho persino finito la mia carriera da juniores un po’ più tardi di tutti loro. Quando vinci uno Slam a livello juniores, pensi ora il passo successivo sarà facile, ma è tutt’altro che facile. Entrare nella top 500 è davvero dura, lo è anche entrare nella top 250. Entrare nella top 100 è un altro livello ancora, e restarci lo è ancora di più. Mettere piede nella top 50 è qualcosa di ancora più complicato. È come se ci fossero così tanti passaggi che in un certo senso non consideri quando sei Junior.
Nel 2021 ho vinto il mio primo titolo ATP. Sono entrato nella top 60. Avevo solo 21 anni e ho pensato che non ci fossero possibilità di scendere in classifica e si trattava di continuare a costruire il ranking partendo da lì, ma l’anno dopo ho praticamente perso tutti i miei punti. Ho vinto tre partite nel tour. Sono uscito dalla top 120. Ho finito il 2022 fuori dalla top 120. Ho dovuto ottenere una wild card per giocare l’Australian Open. Da allora è stato un po’ come costruire tutti a blocchi, passo dopo passo, tornando dove volevamo arrivare.
L’anno scorso è stato un anno davvero importante per me. Vincere il titolo sulla terra rossa a Umago e poi giocare qualche buon Masters 1000 qua e là e mi ha permesso di consolidare il mio posto nella top 50. Poi quest’anno onestamente è stato un po’ alti e bassi per me fino a questa settimana ovviamente. Ho iniziato l’anno, credo, da 38 al mondo. Questa settimana ero a 62. Non ho difeso davvero tutti i miei punti. C’era il rischio che scivolassi nuovamente in classifica perché avevo tanti punti da difendere la prossima settimana a Cincinnati. L’anno scorso sono arrivato ai quarti di finale. Quindi tutti questi pensieri sono nella tua testa tutto il tempo e devi trovare un modo per bloccarli. Questo è quello che ho sono riuscito a fare davvero bene questa settimana.“
D. Sei il primo australiano a vincere un Masters da Lleyton Hewitt nel 2003. Cosa significa per te?
ALEXEI POPYRIN: “Significa molto. È una sensazione incredibile. Subito dopo il match point non riuscivo a credere a quello che era appena successo. Lleyton, era con me alle Olimpiadi la scorsa settimana, e mi ha aiutato molto alle Olimpiadi e mi ha aiutato molto nel corso della mia carriera. Mi ha dato un buon consiglio dopo la mia partita contro Zverev alle Olimpiadi. Ha detto: Hai preso uno dei migliori giocatori al mondo, e ha dovuto giocare un tennis incredibile per batterti. Ero sopra di un break in quella partita, quindi ho servito per il set e l’ho in un certo senso l’ho messo alle strette. Lleyton mi ha mostrato una panoramica positiva su quella partita e mi ha dato la giusta sicurezza per questa settimana. Molto è merito suo, è una bella sensazione.“