[1] I. Swiatek b. [Q] K. Rakhimova 6-4 7-6(6)
Più ombre che luci nell’esordio della n. 1 al mondo. Un avvio tutto facile per Iga Swiatek, poi la sua avversaria è entrata in partita Kamilla Rakhimova e per lei le cose si sono complicate. La polacca vince 6-4 7-6(6) dopo aver cancellato tre palle del terzo set. La russa, dal canto sua, iscritta allo Slam americano da lucky loser, è arrivata al punto di svolta forse anche della sua carriera ma ha tremato e pagato l’inesperienza.
Swiatek ha ringraziato per gli errori di dritto consecutivi di Rakhimova e accede al secondo turno con parecchie ansie. Fisicamente non sta benissimo, però, ha mostrato parecchie crepe mentali, forse per via delle tante fatiche fatte fin qui. 41 errori non forzati a fronte dei 30 vincenti, troppe insicurezze non da Swiatek, come quando va a servire per il match ma è costretta a una pericolosa retromarcia. Dal 5-5 in poi è un’altra polacca, molto spaventata e costretta a subire sulla diagonale di dritto. Affronterà la giapponese Shibahara, proveniente dalle qualificazioni e che ha sconfitto l’australiana Saville in tre set.
Primo set – Sembra un bagel, invece Rakhimova si sveglia
Una sfida che non avrebbe dovuto riservare sorprese e invece sorprende. Già subito prima del sorteggio, quando l’arbitro conclude il discorsetto con il solito “avete delle domande?” e nessuno ne ha mai, Marijana Veljovic rimane un po’ interdetta perché Iga le fa appunto una domanda. La stessa Kamilla chiede qualcosa tipo, “di che parlate?” e Marijana le dice della posizione dei box degli allenatori. Rakhimova gioca la carta della sicumera, scegliendo di cominciare servizio.
Iga è centratissima, l’altra non regge l’urto e si ritrova sotto 0-4 con appena tre punti all’attivo, ma un buon turno di servizio le dà un po’ di tranquillità. Kamilla adesso tiene lo scambio, Swiatek inizia a sbagliare e cede la battuta. La tiene invece Rakhimova che piazza così il terzo game di fila, ma non arriva il quarto perché Swiatek, nonostante a rete non le funzioni il GPS, torna a fare quanto basta per issarsi 5-3. La n. 104 del ranking è in partita, annulla un set point e costringe Iga a prenderselo con la battuta. E così fa, pure troppo, quattro vincenti di cui due ace a zittire qualsiasi dubbio. (Michelangelo Sottili)
Swiatek si scioglie, ma recupera giusto in tempo
Cancella una sanguinosa palla break nel secondo game e punisce la sua avversaria nel gioco consecutivo: sembra essere il classico monologo di Iga. In realtà, le cose stanno diversamente, perchè nel decimo gioco la russa tira fuori gli artigli e spinge forte con la risposta. La polacca è costretta alla difensiva e sbaglia approccio e si ritrova sul 5-5. Rakhimova è molto più serena e non fa fatica a guadagnarsi il tie-break. Swiatek, invece, sale 40-0 nel dodicesimo game ma poi subisce i colpi profondi della sua avversaria e rischia qualcosina. La prima a cedere un mini break è la polacca con la russa che tira forte la prima di servizio e sale senza problemi 6-3. La pressione è tutta su Rakhimova che ha il terzo set point sul suo servizio. Sbaglia di dritto e, a quel punto, Iga decide di imprimere l’accelerazione finale. Mentalmente la russa esce dalla gara, arrivano cinque punti in fila della polacca con ben tre errori in lunghezza della lucky loser. Sliding doors con la russa sotto la doccia a rimembrare degli errori commessi.
K. Muchova b. K. Volynets 6-3 7-5
Semifinalista della passata edizione dello US Open – l’ultimo torneo prima dello stop per l’infortunio al polso, operato lo scorso febbraio – Karolina Muchova prosegue il suo percorso di rientro iniziato sull’erba di Eastbourne con la vittoria per 6-3 7-5 sulla californiana Katie Volynets, n. 57 WTA.
Gioco totalmente in mano a Muchova che allunga al quarto game, con regalo decisivo di Volynets. Si irrigidisce un po’ sul 5-3, Karolina, una seconda fuori bersaglio e altre imprecisioni, due palle break da sinistra da salvare e salvate con il serve&volley prima di andare a sedersi sul 6-3. Da segnalare il recupero dietro la schiena di Karo sullo smash…
Problema alla coscia sinistra per Katie che si fa trattare gli ischiocrurali: cerottone, fasciatura e via. Bello e letale, il dritto ceco ha i meriti maggiori del break al terzo game, quasi oscurando una buona difesa e la capacità di manovra facendo uso delle variazioni. Volynets riesce a opporre resistenza, Karolina va fuori misura e viene raggiunta sul 3 pari, con il primo di sei break consecutivi. L’ultimo è operato da Muchova, con l’avversaria che pensava di incassare il vantaggio di uno scambio lungo, ma la ventottenne ceca estrae il colpo che non ti aspetti, ribalta lo scambia e vince anche il punto successivo per altrui frustrazione. Muchova serve così sul 6-5 e, a parte l’errore iniziale, dritto e servizio impeccabili la portano al secondo turno contro Naomi Osaka o Jelena Ostapenko. (Michelangelo Sottili)
C. Dolehide b. [11] D. Collins 1-6 7-5 6-4
Prima sorpresa all’Us Open: va fuori la testa di serie n. 11 Danielle Collins abbastanza a sorpresa per come si era messa la gara. Ma il tennis si sa espone a questi colpi di scena e, stavolta, ne ha approfittato Caroline Dolehide n. 49 del mondo che a un certo punto era sotto di un set e un break. E’ finita 1-6 7-5 6-4 in due ore e 41′.
Partenza fulminante di Collins, che buca il campo avversario con il dritto, il colpo più ballerino, e il 3-0 arriva a dispetto di due doppi falli. Dolehide muove il punteggio mentre il dritto di Danielle concede qualcosa, troppo poco però rispetto alla pressione che la trentenne della Florida esercita sull’avversaria. Altro break e poi il 6-1 sigillato dal sedicesimo vincente (otto unforced).
Caroline tiene in apertura, poi va profonda e centrale, ci aggiunge un gran vincente in corsa e sale 2-0, vantaggio che non riesce a mantenere. Qualche game in lotta e un altro scambio di break, poi Collins cancella con sicurezza tre set point consecutivi servendo per restare nel set sul 4-5. Lo stesso non le riesce dopo due game, quando comanda lo scambio ma il dritto le va lungo e la sfida va al terzo.
A comandare è l’americana più giovane delle due. Collins è costretta a inseguire ma non riesce a crearsi occasioni. Dolehide strappa il servizio nell’ottavo game e va a servire per il match. La n. 49 del mondo spreca due match point consecutivi, ma non chiude. L’altra americana ringrazia e prova a restare aggrappata alla gara. Ma con la prima la n. 11 del mondo non sfonda ed è costretta nuovamente a cedere la battuta, stavolta è operazione che lo costa la gara.