R. Sramkova b. L. Siegemund 6-4 6-4
E venne il giorno di Rebecca Sramkova, che piange mentre corre ad abbracciare il proprio allenatore dopo aver messo a segno l’ultimo rovescio a campo aperto nella finale del WTA Thailand Open presented by Cal-Comp in scena a Hua Hin. L’esperienza della trentaseienne tedesca Laura Siegemund non basta per arginare il miglior momento della carriera della tennista di Bratislava, che, dopo la sconfitta nell’atto conclusivo di Monastir la scorsa settimana, a quasi ventotto anni alza la prima coppa della sua storia nel circuito.
Vittoria meritata per la numero 102 del ranking, che plana da lunedì sulla sedia numero 61, vetta mai raggiunta prima d’ora; al secondo turno il successo contro Linette, quarta forza del lotto thailandese, ne ha certificato il grande momento di forma e l’ha lanciata verso un prosieguo senza errori fino a domenica.
Siegemund sale dal posto 99 per trenta posizioni; l’atleta di Filderstadt ha sperato di tornare al successo, che le manca da Stoccarda 2017 e che sarebbe stata la terza rosa del suo bouquet, ma nulla ha potuto contro l’entusiasmo e la fame della ragazza slovacca.
Il match
Siegemund parte meglio e si porta sul 2-0, facendo leva su una buona sensibilità che sorprende Sramkova per mezzo anche della palla corta. La slovacca prende contatto con la partita poco dopo e il risultato si piega subito alle sue ambizioni con quattro game consecutivi. La tedesca argina con pena il dritto potente della rivale, che esce dalla diagonale e insiste in lungolinea o con fendenti inside in alla ricerca del contropiede.
Durante il decimo game Laura ha la palla che la riporterebbe in situazione di parità sul 5-5, ma l’azione fallisce e il primo set è per Sramkova in quarantasette minuti. In apertura di secondo parziale Laura è brava a raddrizzare la scomoda circostanza di quattro palle-break da annullare, ma sul 3-3 e 0-15 crede di mettere in campo una prima palla, la sbaglia e l’arbitro le ricorda che in realtà si trattava della seconda.
Siegemund allibisce, convinta di aver udito il fruscio del net sul servizio precedente. Il risultato è un altro doppio errore, questa volta consapevole, e un nuovo colpo in rete che valgono il break. Laura si ribella e si butta in avanti: arriva il contro-break ma Sramkova non intende perdere un’altra finale e toglie la battuta di nuovo all’avversaria, che in ritardo per 4-5 non trova la forza per un altro assalto. E arriva il giorno di Rebecca Sramkova.