[1] J. Sinner b. [4] N. Djokovic 7-6(4) 6-3
L’aggancio è servito, per la quarta volta su 8 incroci Jannik Sinner batte Novak Djokovic 7-6(4) 6-3 in poco meno di un’ora ne trequarti diventando il più giovane vincitore del Rolex Shanghai Masters.
Dopo una prima frazione piuttosto bloccata, il tie-break ha fatto la differenza anche se già a partire da metà parziale la crescita al servizio dell’azzurro – non ha mai permesso al serbo di arrampicarsi a 40 in risposta in 11 turni di battuta – aveva dato indicazioni chiare su ciò che avremmo visto da lì a qualche minuto. Come era ampiamente preventivabile, il primo set è stato decisivo per il classe ’87 di Belgrado: perso quello, tutto si è maledettamente complicato per Nole. E’ la sessantacinquesima vittoria stagionale per il n.°1 al mondo, solo 6 le sconfitte, che frutta il settimo titolo del 2024, il terzo Masters 1000 dopo Miami e Cincinnati (il quarto nel complesso, considerando anche Toronto 2023): l’ultimo tennista a vincere 3 ‘Mille’ nello stesso anno era stato Nadal nel 2018. Sfuma il sogno del centesimo alloro per il campionissimo serbo, che in questo il torneo è il recordman nell’albo d’oro (2012, 2013, 2015 e 2018), mentre vola a quota 17 trofei in carriera il ventitreenne di Sesto Pusteria.
Primo Set: andamento cristallizzato, si arriva al tie-break dove è Sinner a esprimere il miglior tennis. Djokovic vince più punti, 37 a 36, ma deve soccombere
Sinner vince il sorteggio e sceglie di rispondere. Dopo un’iniziale fase di studio, in cui entrambi i protagonisti sono abbastanza guardinghi evitando di sguarnirsi aprendo il gioco sugli angoli, il primo a rompere gli indugi è l’azzurro con un’uscita bimane in lungolinea nel primo punto del terzo game a cui fa seguire lo schema: risposta incrociata impattando in avanzamento e subito dopo contropiede fulmineo. Sullo 0-30, però, sale in cattedra il servizio di Djokovic con due servizi vincenti e il primo ace del match (2-1). Dopodiché, Novak sfruttando un’errata chiamata di Nacho Forcadell sulla prima di servizio di Jannik, coglie l’opportunità per entrare deciso sulla seconda e riaprire così un game che appariva in totale controllo del n.°1 ATP. Ciononostante, il ventitreenne altoatesino è in grado di superare senza strascichi un momento potenzialmente pericoloso: a pesare l’errore serbo, sul 30-30, su un dritto in manovra.
A metà parziale (3-3) nessuno dei due è mai arrivato a 40 nei turni di risposta, soprattutto per merito di una grande prestazione in battuta: sia Sinner sia Djokovic stanno trovando diversi punti gratis, con la differenza che sinora Nole ha tenuto l’80% di prime in campo (13 su 17 a livello di resa) mentre Jannik ha fatto registrare un dato poco inferiore al 50%, avendo tuttavia il 100% di conversione (8 su 8).
E’ chiaro che però il tennista italiano che debba salire di colpi percentuali con la prima, altrimenti doversi sempre disimpegnare con la seconda di servizio in scambi prolungati: alla lunga, considerando che si stanno fronteggiando i due migliori ribattitori del circuito, potrebbe diventare un problema insormontabile per Sinner. Dopo un andamento cristallizzato, si arriva al dunque: al servizio per rimanere nel set, l’azzurro è costretto a fronteggiare un delicato 0-30, in seguito ad una lettura in anticipo del trentasettenne di Belgrado sull’affondo di Jannik.
In generale, Sinner dovrebbe cercare di alternare maggiormente la direzione della costruzione per aprirsi il campo: non insistere unicamente sul rovescio balcanico ma provare anche a far giocare Djokovic in corsa dal lato destro. Ma non si è n.°1 del mondo per caso: due prime definitive di puro ossigeno che danno il là alla rimonta, quattro punti consecutivi ed è 5-5. Novak, dal canto suo, tuttavia continua a macinare imperterrito con il sevizio, vince il terzo turno di battuta consecutivo a zero (6-5).
La pressione su Sinner è naturalmente superiore servendo per secondo, ma da metà frazione la prima è decisamente cresciuta: si giunge così all’epilogo più giusto per quanto visto, il tie-break. Jannik parte fortissimo, portandosi sul 3-0 con mini-break immediato: Novak non chiude la volée e l’azzurro estrae dal cilindro un super passante di rovescio; poi arriva anche il sesto ace italico. Gradualmente, e in maniera contestuale, sta aumentando la percentuale di prime di Sinner mentre cala quella del Djoker. Il 24 volte campione Slam adesso si vede palesemente in difficoltà nello scambio, in particolare sulla diagonale del dritto: tenta allora svariate volte il serve&volley. Dal 3-0 in pochi minuti il punteggio recita 5-1, a questo punto Nole recupera uno dei due mini-break di ritardo ma sul 5-3 dopo aver condotto il punto alla perfezione fa scendere troppo la palla sua una facile volée di rovescio– mandandola in rete – e riconcede così nuovamente un piccolo cuscinetto di sicurezza a Sinner, il quale lo fa fruttare in modo inappuntabile. Se ne va infatti il primo set point, ma il secondo è quello buono: 7 punti a 4, 7-6 in 56 minuti di partita.
L’azzurro si aggiudica un primo set in cui ha vinto meno punti complessivamente, (37 Djokovic, 36 Sinner) ma dove ha giocato nettamente meglio il tie-break: giunto al termine di un parziale in né il n.1 né il n.4 ATP sono riusciti a vincere 3 punti in riposta nello stesso game, ma al massino – una volta a testa – hanno dovuto ribaltare uno 0-30.
Secondo Set: Sinner alza ancora di più la qualità della risposta, Djokovic tenta qualche variazione ma alla fine non può nulla
Le statistiche a fine set ci dicono, come era ampiamente prevedibile, che Sinner abbia cercato maggiormente di determinare l’esito degli scambi con un approccio più offensivo (13 vincenti e 10 non forzati) al contrario Djokovic ha fatto valere in maniera significativa la sua superiore capacità difensiva (8-7) nella copertura del campo: tuttavia, il serbo ha sofferto tremendamente quando costretto dall’azzurro ad eseguire il diritto in open stance dal lato destro. Sul 40-0 del secondo game della frazione, Jannik ritorna a vincere un punto in risposta nei turni regolari che mancava addirittura dal quinto gioco del primo parziale.
Così facendo un game che appariva in totale gestione di Novak si complica d’improvviso, anche perché il recente vincitore dello US Open -nettamente in svantaggio nel turno di risposta in questione – lascia andare il braccio trovando una chiave importante con la ribattuta al centro: il game si riapre completamente, tre punti in fila per il classe 2001. Primo gioco della sfida che va ai vantaggi, qui in qualche modo Nole se viene fuori. Ma è lampante come la posizione assunta in risposta da Sinner, ancora più aggressiva rispetto al primo set, costringa Djokovic ad essere più apprensivo, a sentirsi in dovere di fare qualcosa in più (pur, stranamente, rinunciando completamente ad eseguire smorzate), a verticalizzare in maniera più incisiva e di conseguenza a sbagliare di più.
La palla ritorna velocemente nella metà campo serba, troppo rapidamente per il cannibale che è poco reattivo: sul 2-1 ci risiamo, Sinner va 0-30 e poi 15-40. La classe non è acqua, Novak si ribella e con il quarto ace cancella la prima palla break ma ormai il dado è tratto: Jannik breakka e vola 3-1, lo fa con una meravigliosa sbracciata di dritto all’incrocio delle righe che è letteralmente uno schiaffo psicologico al tentativo di reazione avversario. Il resto della storia è pura formalità, l’azzurro chiude 6-3 al termine di un’ora e trentanove minuti di gioco.
Per Sinner 0 palle break concesse nel match (nelle due settimane cinesi, nel complesso ne ha affrontate 16 annullandone 14), 2 quelle offerte da Djokovic, 8 aces scagliati in un torneo in cui su 6 incontri 3 volte è andato in doppia cifra di aces: 12 con Daniel e 10 sia con Shelton sia con Machac. Quella a Shanghai è stata la ventiduesima finale da quando è professionista, ossia dal 2018, di cui ben 17 giocate sul cemento.
Dichiarazioni a caldo:
Djokovic: “Prima cosa voglio essere grato per il supporto che mi avete dato. Ogni giorno davanti all’Hotel ci aspettavate, è stata molto calda l’accoglienza. E’ un piacere essere qui a Shanghai. Ho avuto molto successo sul territorio cinese nella mia carriera, sono molto contento di essere venuto quest’anno. Ho giocato del buon tennis, ovviamente però congratulazioni a Jannik. E’ stato troppo bravo per me oggi, te lo sei meritato questo titolo. Complimenti anche al team di Jannik, un paio di quei ragazzi li conosco. Ovviamente è anche bello rivedere te Roger, so che ti sarebbe piaciuto essere in campo con noi a giocare. E’ la prima volta che gioco con te presente ma non in campo [sorridendo, ndr]. Avevo un po’ di pressione dai, vedendoti lì sugli spalti insieme anche a Carlos. Grazie a Claudio (Zimaglia) e Carlos (Gomez Herrera), questi due ragazzi hanno fatto tanto questa settimana. Ultima cosa ma non per importanza, l’organizzazione del torneo che storicamente è uno dei migliori se non il migliore di questa categoria. Grazie per aver fatto sentire me e gli altri giocatori davvero speciali“.
Sinner: “Prima di tutto, voglio congratularmi con con te Nole per l’incredibile tennis che hai messo in mostra questa settimana. Complimenti al tuo team e so che hai ringraziato anche i due che hanno lavorato con te in precedenza e che ora sono nel mio team. Ovviamente ti auguro il meglio, non solo per questa stagione ma anche per i traguardi che potrai raggiungere l’anno prossimo e tornare più forte ancora. Grazie al mio angolo che mi ha supportato e seguito ogni giorno in questa settimana, stiamo maturando migliorandoci come team. Sono contento di essere qui con loro. E’ poi bello avere tre leggende sugli spalti ed una in campo. Un ringraziamento infine al torneo, ci avete fatto sentire a casa. Una location straordinaria per tutti noi giocatori. Conto di tornare il prossimo anno“.