C’è un ragazzo negli Stati Uniti, in un periodo di particolare proliferazione di tennisti forti, che viene considerato ‘The Next Big Thing’, come dicono da loro. Il talento in questione è Learner Tien, classe 2005, che potrebbe centrare l’accesso alle Next Gen ATP Finals 2024, in programma dal 18 al 22 dicembre a Gedda. E che, soprattutto, viene da un periodo di forma decisamente positivo, in cui ha inanellato una serie di vittorie che gli sono valse diversi titoli a livello Challenger (tra cui quello della scorsa settimana a Fairfield). Ma non corriamo troppo e procediamo con ordine, a partire proprio dai suoi primi passi.
Le origini e i primi passi nel tennis
Learner Tien è nato il 2 dicembre 2005 ad Irvine, in California, da genitori vietnamiti. Il suo nome, come quello della sorella Justice, è profondamente legato a mamma e papà. La prima, infatti, è un’insegnante di matematica, mentre il secondo è un avvocato. Sin da bambino la passione per il tennis è stata evidente e già a cinque anni ha vinto il suo primo torneo al Racquet Club della sua città. “I miei genitori sono stati fondamentali – ha spiegato Learner al sito delle Next Gen ATP Finals – Mi hanno introdotto allo sport. Sono il più piccolo in famiglia e tutti hanno giocato a tennis prima di me, quindi li ho seguiti. Mio padre è stato il mio allenatore fino all’età di 11 o 12 anni e ha avuto un ruolo importante anche dopo“.
A livello juniores ha raggiunto il n. 4, oltre ad aver giocato due finali nel 2023 -entrambe perse – negli Slam Junior. All’Australian Open ha ceduto il passo al belga Alexander Blockx e successivamente allo US Open si è dovuto arrendere a Joao Fonseca: due nomi di altrettanti prospetti interessanti che abbiamo potuto conoscere meglio nella settimana di Davis a Bologna a settembre. In Australia ha però vinto il doppio, in coppia con il connazionale Cooper Williams, proprio contro i due che lo hanno battuto in singolare.
Giocare nel mondo dei professionisti, però, è tutta un’altra cosa e Learner Tien se n’è accorto immediatamente. Ancor prima di fare risultato a livello juniores, nel 2022, è entrato in tabellone allo US Open, grazie al successo nel torneo nazionale degli Under 18, venendo eliminato al primo turno da Miomir Kecmanovic. Stesso discorso nella stagione successiva, quando addirittura davanti al pubblico amico gioca due tornei contemporaneamente, tra i senior e tra gli junior. Da una parte esce subito per mano di Frances Tiafoe, dall’altra arriva fino in fondo. A luglio del 2024 ha vinto il suo primo Challenger, il Cranbrook Tennis Classic, contro Nishesh Basharaveddy. In seguito ha conquistato i primi successi a livello ATP, tutti a Winston-Salem con Tristan Schoolkate, Fabian Marozsan e Thiago Seyboth Wild. Nelle ultime settimane, infine, sono giunti altri due titoli a livello Challenger, a Las Vegas (in finale contro Tristan Boyer) e a Fairfield (dopo una partita senza storia contro Bernard Tomic).
Così Learner, mancino e dotato di buon servizio nonostante un fisico ancora da sviluppare, è diventato il quarto americano a riuscire a vincere tre tornei Challenger prima di compiere 19 anni e i precedenti sono incoraggianti per l’avvenire di Tien: si tratta infatti di Querrey, Fritz e Roddick – nell’ordine un semifinalista, un finalista e un campione Slam.
L’amicizia con Michelsen e il primo anno tra i grandi
Tutti risultati, quelli citati, che gli sono valsi la settima posizione nella classifica Next Gen e la 122^ nel ranking ATP, in entrambi i casi sempre davanti a quel Joao Fonseca (attualmente numero 156) giustamente tanto esaltato dai media. Oltre alla finale dello US Open, i due si sono sfidati anche durante il Roland Garros Junior dello scorso anno e in quel caso, ai quarti di finale, ha avuto la meglio l’americano. In vista di una possibile qualificazione alle Next Gen ATP Finals, Learner Tien si è raccontato ai microfoni del massimo circuito, partendo dall’amicizia con Alex Michelsen.
“Penso che sia davvero bello avere un amico che vedi così spesso e con cui ti sei allenato tanto negli ultimi tre o quattro anni. È divertente allenarsi con lui. Andiamo alla stessa accademia da un po’. È stimolante sapere che è lui ad aver aperto la strada e io stia solo cercando di recuperare. Sono ovviamente felice per lui, è un mio caro amico ed è bello vederlo giocare bene”. Una battuta anche sul giocatore in cui si identifica: “Quando ho iniziato ad appassionarmi al tennis probabilmente è stato Alcaraz. All’inizio mi ha davvero attratto a guardare questo sport”.
Il giovane americano ha poi spiegato cosa ha appreso da questa stagione in cui ha iniziato a frequentare stabilmente i tornei dei “grandi”: “Credere davvero in quello che sto facendo e che alla fine, che sia ora o in futuro, questo darà i suoi frutti. All’inizio dell’anno ho avuto un infortunio e sono stato fuori per alcuni mesi. Quindi sono un po’ indietro, ma so che se continuo a lavorare, raggiungerò i miei obiettivi. E’ stato molto importante per me vincere tanto negli ultimi mesi e vedere il mio lavoro ripagato. Mi ha motivato enormemente“. Del resto, con un nome del genere non può che imparare velocemente.