Sinner: “Ci tengo ad andare dai miei nonni, non sai mai cosa può succedere”
Il rapporto a casa non è cambiato, sebbene abbia deciso di inseguire il suo sogno fin da quando era solo un ragazzino. E anche le rinunce sono state tante, ma per arrivare a un obiettivo così grande bisogna fare una scelta. “Forse vado a casa tre-quattro volte l’anno, ma soltanto per vedere i miei genitori e i miei nonni. Con i nonni non sai mai come va a finire. Quando vedo le montagne, le strade che conosco, le piste, qualsiasi cosa, mi sento a casa. Perché lì mi sento libero, tutte le persone che mi conoscono non per quello che sono adesso ma per quello che ero prima“.
La carriera di Sinner possiamo dire che sia soltanto all’inizio e c’è un roseo futuro davanti a lui. Il numero 1 al mondo ha parlato delle sue prospettive, mettendo un punto sulla sua carriera. “È proprio adesso che uno deve continuare a lavorare e migliorare perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò per altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché per esempio sono arrivato qui nello stesso hotel e nella stessa camera e ho detto tra me e me “quest’anno è passato davvero velocemente“.
Sinner ha raccontato qualche aneddoto di quando era piccolo, spiegando anche il suo legame con la sua terra. “Quando ero a Sesto sono passato a casa di un vicino. Quando eravamo piccoli con i miei amici andavamo lì a suonare e correvamo via, ma un giorno ci ha beccato. Questo signore che ormai ha 85 anni mi ha detto “mi ricordo ancora di quando venivate a suonare“. Sono proprio queste le cose belle che mi danno la forza per continuare. Ci vuole poco per me, due giorni e sono di nuovo al 100% e posso lavorare di nuovo“.
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