Ma veniamo agli italiani e alle loro 12 vittorie. Ha cominciato in gennaio Matteo Gigante trionfatore a Nonthaburi (Thailandia, Challenger 75), seguito a ruota da Gianluca Mager in Uruguay, a Punta del Este (Challenger 75). In febbraio è stato il momento di Stefano Napolitano che ha iniziato con grande vivacità la stagione con la vittoria al Challenger 100 di Bangalore in febbraio. Sempre in febbraio arriva la doppietta di Gigante a Tenerife (Challenger 75). In marzo Luca Nardi fa la voce grossa al Challenger 125 di Napoli, pochi giorni dopo aver confezionato la sorpresa dell’anno con la vittoria contro Djokovic a Indian Wells.
Doppietta anche per Napolitano che vince al Challenger 100 di Madrid. Straordinaria la vittoria di Francesco Passaro che vince al Challenger 175 di Torino, spuntandola in finale contro Lorenzo Musetti. In giugno Luciano Darderi lascia per un attimo il circuito ATP finalmente conquistato per onorare un debito di riconoscenza con MEF di Marcello Marchesini e vince al Challenger 125 di Perugia. A fine luglio è Federico Arnaboldi che conquista il suo primo titolo al Challenger 100 di Verona, dopo aver sfiorato la vittoria poche settimane prima a Casinalbo. A inizio settembre concede il bis anche Passaro al Challenger 125 di Genova. A metà novembre Nardi salva la stagione con la bella vittoria al Challenger 100 di Rovereto, aggiudicandosi in finale il derby con Francesco Maestrelli. Ultimo in ordine di tempo arriva il ruggito del vecchio leone Fabio Fognini che alza il trofeo al Challenger di Montemar.
Quindi che bilancio possiamo tracciare rispetto all’anno scorso quando le vittorie furono 17? Forzando un po’ la mano si potrebbe anche argomentare che più o meno siamo allo stesso livello perché di quelle 17 vittorie 3 furono di Arnaldi, passato su altri palcoscenici, una di Cobolli per cui vale lo stesso discorso e una di Zeppieri il cui 2024 non può essere soggetto a votazione considerando tutti gli infortuni che ha avuto. Ma è inutile nascondersi il fatto che il tennis azzurro stia vivendo nel circuito cadetto una fase di transizione, complicata dal fatto che l’anno prossimo molto probabilmente Nardi, Passaro, Gigante e anche Bellucci saliranno di livello e quindi le nostre prospettive, al di là di un pieno recupero di Zeppieri, saranno affidate solo ad una auspicabile crescita di Federico Arnaboldi, Francesco Maestrelli e Samuel Vincent Ruggeri. Con possibili inserimenti di Jacopo Berrettini, già finalista quest’anno a Francavilla, Andrea Dalla Valle che ha lanciato segnali interessanti e Gabriele Piraino che tutti aspettiamo al cambio di passo.
Sarà sufficiente? Abbiamo qualche dubbio, a meno che non arrivino a dare manforte i due teenager Federico Bondioli, che a 19 anni appare già molto competitivo, e Federico Cinà che, di due anni più giovane, appare come uno dei prospetti più interessanti del panorama mondiale. Senza dimenticare il nostro pupillo, quel Pierluigi Basile che pure ha 17 anni e un rovescio ad una mano da cineteca. Ovviamente la sua attuale classifica (n.832 ATP) non può che essere un trampolino di lancio verso ben altri orizzonti.
Abbiamo parlato di tante cose, ma colpevolmente ignorato il tennista che, in fin dei conti, risulta il plurivincitore stagionale. Parliamo di Damir Dzumhur, il 32enne tennista bosniaco che con i suoi sei titoli guida la classifica. Di lui si parla poco o al massimo se ne parla al passato perché evidentemente i suoi giorni migliori li ha già vissuti. Ma dalla sua posizione di 83 ATP rappresenta tuttora una serie minaccia per chiunque. Esattamente come l’argentino Camilo Ugo Carabelli, in top 100 per un soffio, che con le sue 49 vittorie è il giocatore che ha vinto più partite nell’anno che sta finendo. Tutte queste vittorie gli hanno fruttato tre titoli (Piracicaba, Santa Cruz de la Sierra e Villa Maria) ma non tantissima attenzione dai media, noi compresi.
Il più giovane vincitore in stagione è stato il brasiliano Joao Fonseca, che a 17 anni e 11 mesi ha alzato il trofeo a Lexington e ha già scalato diversi gradini a livello ATP. Altri teenager terribili sono stati Learner Tien (3 titoli), Gabriel Debru (2) e Nishesh Basavareddy (2). Ad eccezione di Debru li ritroveremo tutti alle Next Gen Finals di Jeddah. Chiudiamo con un paio di curiosità: l’austriaco Joel Schwaerzler è stato il quarto n.1 della classifica mondiale Juniores a vincere un titolo (in maggio a Skopje) dopo Wu Yibing, Taylor Fritz e Nick Kyrgios. Al lato opposto dello spettro abbiamo il francese Richard Gasquet che è stato il terzo più vecchio vincitore di sempre, alzando il trofeo in quel di Cassis a 38 anni e due mesi. Meglio di lui avevano fatto solo Ivo Karlovic e Fernando Verdasco. Curiosamente, nel 2002 il nativo di Beziers fu il secondo più giovane vincitore di un Challenger, con il suo trionfo a Montauban quando aveva appena 16 anni.