Forse l’espressione “bestia nera” è anche riduttiva in questo caso. Dieci incontri, dieci sconfitte e solo un set a referto. Il confronto diretto è impietoso, ma l’ultimo capitolo di questa saga a senso unico è stato forse il più doloroso per il beniamino del pubblico Alex De Minaur che esce da Melbourne Park con le osse rotte dopo il quarto di finale dell’Australian Open contro Jannik Sinner. “Dopo aver giocato un gran tennis in casa, dopo aver vinto tanto…ad essere onesti, mi sento come se mi avessero dato uno schiaffo in faccia nel finire così”. In questa frase c’è un misto di tristezza e insoddisfazione, e non potrebbe essere altrimenti dopo solo sei giochi conquistati in nemmeno due ore di gioco.
L’australiano ha ammesso, in conferenza stampa post match, di essersi sentito così rammaricato solo in un’altra occasione, una sconfitta contro Novak Djokovic risalente ad un paio di anni addietro. Nonostante il trend negativo contro Sinner, il numero 8 del ranking non getta la spugna e prova a vedere comunque il bicchiere mezzo pieno: “Sopravviverò e continuerò a migliorare. Dovrò sedermi con il mio team e cercare il modo di fare male a Jannik in campo. Dobbiamo vederla così e trovare altre strade, che in questo momento non abbiamo a disposizione. Siamo punto e a capo, come ho fatto sempre in tutta la mia carriera. Non credo sia il mio pieno, ho ancora qualcosa nel serbatoio.”
